lunedì 13 maggio 2019

RECENSIONE #44/19 L'ILIADE - INVOCAZIONE ALLA MUSA by OMERO - BUR Bioblioteca Univ. RIZZOLI




L'iliade

  • Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli; 1 edizione (24 marzo 1999)
  • Collana: Classici greci e latini
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8817172731
  • ISBN-13: 978-8817172738

SINOSSI

Dall'ira di Achille ai funerali di Ettore: in cinquantun giorni si snoda la vicenda raccontata nell'"Iliade", il primo e il più famoso poema epico dell'umanità. L'"Iliade" è la celebrazione, proiettata in un passato di smisurata e perduta grandezza, di eroi, battaglie, imprese valorose. Ma è anche il poema dell'eterna problematicità e contraddittorietà dell'uomo, il poema in cui gli stessi eroi che compiono gesta che saranno cantate nei secoli sanno di essere destinati a una sorte dolorosa cui non possono sfuggire, in cui gloria e morte sono uniti in un nodo inestricabile. E dopo aver raccontato il traviamento dell'ira e della passione, l'"Iliade" si chiude con la dolorosa consapevolezza della fragilità umana. La traduzione di Giovanni Cerri è esemplare per l'aderenza al dettato omerico; il commento di Antonietta Gostoli, il primo completo pubblicato in Italia, si rivolge tanto allo specialista quanto al lettore colto. Accompagna questa edizione un ampio saggio del grande filologo Wolfgang Schadewaldt.



RECENSIONE

Con una breve e solenne introduzione, in cui sullo sfondo lugubre della guerra, già si intravedono le ardenti passioni degli eroi e l'umanissima malinconia omerica per la vita umana precocemente troncata dalla morte, il poeta invoca la Musa perchè lo ispiri a cantare le funeste conseguenze causate dalla irosa contesa tra Achille e Agamennone.

E' un prologo, pieno di austera e raccapricciante tristezza: l'ira di Achille vi assume un risultato fatale, tra grandi pianti selvaggi, feroci violenze e passioni focose. Pur non traducendo alla lettera il testo greco, dove l'ira è la prima parola del poema, quasi una sigla programmatica di tutta l'Iliade, ne riecheggia la tragica tensione e ilritmo maestoso e tremendo.

Nessun commento:

Posta un commento