lunedì 11 ottobre 2021

RECENSIONE "L'ARTE DELLA GIOIA" by GOLIARDA SAPIENZA - EINAUDI SUPER ET

  «Il tempo lavorerà a favore dei libri di Goliarda Sapienza. E questo non è un augurio: è una convinzione».

Cesare Garboli

 

GOLIARDA SAPIENZA

L'ARTE DELLA GIOIA

EINAUDI - SUPER ET

pp. 552
€ 15,00
Postfazione a cura di
Prefazione a cura di
 

 

Il libro

L’arte della gioia è un libro postumo: giaceva da vent’anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato dai principali editori italiani, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscí all’estero – in Francia, Germania e Spagna – ricevette il giusto riconoscimento. Nel romanzo, tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana, una «carusa tosta» in cui si fondono carnalità e intelletto, che attraversa bufere storiche e tempeste sentimentali protetta da un infallibile talismano interiore: «l’arte della gioia». Modesta nasce il primo gennaio del 1900 in una casa povera, in una terra ancora piú povera. Ma fin dall’inizio è consapevole, con il corpo e con la mente, di essere destinata a una vita che va ben oltre i confini del suo villaggio e della sua condizione. Ancora ragazzina è mandata in un convento e da lí, alla morte della madre superiora che la proteggeva, in un palazzo di nobili. Qui il suo enorme talento e la sua intelligenza machiavellica, le permettono di controllare i cordoni della borsa di casa, e di convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza mai smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale, Modesta attraversa la storia del Novecento con quella forza che distingue ogni grande personaggio della letteratura universale.

 
RECENSIONE

Goliarda Sapienza, qui dichiara d'essere nata per amare, nata e rinata ancora. C'è un femminile scelto e consapevole nell'intera storia. Chi scrive è Sapienza attraverso il personaggio di Modesta, che vuole restare stessa, ogni stessa che è stata, Modesta sceglierà il rituale che inizia a mettere in discussione la capacità delle parole stesse: <<In nessuna bocca c'erao parole degne d'esser dette>>. 

L'arte della gioia è un romanzo sull'amore. Vibra dell'amore tra donne: pastoso, passionale, discontinuo e della crescita di una ragazza attraverso inquietudini, piaceri e solitudini. 

Ci vorrà distanza, ma poi i nostri corpi dimenticheranno. Si espande ovunque un senso di mancanza. La solitudine non s'incarna nella presenza di una sola ma è scandita dall'assenza dell'altra. Tutto è pervaso dal posto vacante lasciato da lei. 

<<Vedo la forma del tuo corpo in ogni ramo nudo>>, che rende il mondo intero insopportabile, in un'atmosfera generale che ricorda, in più occasioni. 

Corpi femminili si addensano nella lontananza, per Modesta, ancora una volta crescere fa male, avviene in mezzo a perdite e segreti, avviene tra donne che si amano e si feriscono. Il tempo viene di continuo scardinato, preso in giro, per tornare a sè stesse, un fiuto tiranno.

La voce di Modesta, si staglia potente per le vie della città, nei boschi urbani, sussurra nelle stanze, nelle case ed è sempre carnale, una mappatura ininterrotta dei propri desideri, delle miserie e delle potenze che sappiamo generare, del dolore dei nuovi inizi.

Il corpo femminile: <è un luogo abitato da amore che muta in ferocia, da mancanza che si trasforma in scoperta, cinismo che si alterna a piacere:<<Viveva del tuo amore, ti credevo un Dio e ogni volta mi ammazzavi>>. La scrittura di Goliarda Sapienza, così corporea, primigenia.

Il tempo non va a ritroso, ci conduce dal dolore alla gioia, verso la comprensione di cosa sia l'amore. La scrittura di Sapienza si fa dirompente nel quotidiano di una vita riscoperta. Ci sono lenzuola nuove, foreste e radici di alberi, premestruo condiviso e stelle. C'è il nome di lei che come una farfalla cercava di spiccare il volo. C'è l'amore ferocemente vivo. Il dolore è al tempo passato. 

Il romanzo L'arte della gioia parla della passione timida e non risolta di Modesta, parla di un rincorrersi al centro della sua opera e del suo sguardo plurale e in continua metamorfosi.

L'afferrmazione di passa attraverso la scoperta del limite tra i nostri sentimenti e il mondo. Stavolta c'è un'espressione personale senza maschere, la parola prende le sembianze del diario di una ragazza che tra tenacia e spaesamenti diventa adulta. 


 Citazioni del Libro

“Bisognava essere liberi, approfittare di ogni attimo, sperimentare ogni passo di quella passeggiata che chiamiamo vita. Liberi di osservare, di studiare, di guardare dalla finestra, di spiare fra quel bosco di palazzi ogni luce che dal mare si insinua fra le imposte…”

-Noi dall’isola abbiamo donne guerriere nella memoria, donne che con la spada fanno carneficina di chi le offende.
-Sono forse sante?
-Niente Sante! Paladine valenti e senza paura, all’altezza d’Orlando nel roteare la durlindana.

 

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