martedì 5 ottobre 2021

RECENSIONE n.2: (IL TEMA DI FONDO DEL LIBRO) - "LA META' SCOMPARSA" by BRIT BENNETT - BOMPIANI


Un'affascinante storia di tradimenti e vendette negli Usa: una voce importante del dibattito sul razzismo.


BRIT BENNETT

LA META' SCOMPARSA

Pagine 400

Euro 19,00

in libreria da Settembre 2021

 

 

 

 

 

 

Liberato il campo dall'imbroglio del concetto <<razza>> dobbiamo ora chiederci cosa fare del nostro futuro, di quello che stiamo preparando ai nuovi nati che già vivono in un mondo multietnico e globale. In questo contesto le comunità non possono reggersi su discriminazioni basate su fattori genetici inesistenti (pena il ritorno nelle caverne); debbono invece organizzarsi su pratiche di partecipazione alla vita pubblica basate sull'inclusione. Noi europei abbiamo creato conflitti di cui non possiamo dirci innocenti e l'assunzione di responsabilità storica di quanto fatto passa per l'accoglimento senza se e senza ma. Ciscuno di questi uomini e donne di colore, porta con sè la dignita morale dell'eguaglianza: ciascuno di noi potrebbe essere <<l'altro>>, dobbiamo riconoscere nell'altro il noi stesso, pena la caduta stessa della nostra dignità. Solo il riconoscimento di questo dato può permettere di sviluppare strategie per contrastare, mitigare e sperabilmente eliminare ogni forma di discriminazione, cercando di promuovere valori positivi e l'idea che l'inclusione funziona come matrice di concezioni, di idee, di stimoli, di storia.

Il razzismo è figlio della questione sociale (disoccupazione, bassi salari, assenza di assistenza medica ...). Per i bianchi - di qualsivoglia origine - i neri sono nemici perchè storicamente impiegati dal complesso industriale per fiaccarre e piegare le lotte sociali da loro intraprese.

Il concetto di razza si è andato modellando su ciò che il pubblico di tempo in tempo ha creduto fosse <<l'evidenza scientifica>>, a sostegno della presunta verità dalla quale dunque appare naturale far scaturire politiche sociali di discriminazione e segregazione che vengono così giustificate e invocate per legittimare differenze di rendita economica basata su privilegi di potere. 

Dunque vi è oggi più che in altri momenti l'opportunità di chiarire i fraintendimenti che si vengono a creare quando si concettualizzano aspetti quali la differenza di colore della pelle o di altri tratti somatici. E ciò è ancora più valido oggigiorno quando anche il comune cittadino sa che il Dna porta con sè le nostre storie passate ed è condiviso, poichè lega diversi livelli di parentela sia individuali sia gruppi di individui.

Il concetto stesso di razza storicamente si modella sulla correlata comprensione da parte della società delle evidenze scientifiche invocate per giustificarne l'impiego per fini di politiche di eugenetica e di discriminazione: e dunque, giustizia sociale e progetti di <<riconcialiazione razziale>> passano per il dovere da parte di biologi di far conoscere i dati delle ricerche in modo chiaro. Le evidenze scientifiche negano l'esistenza di razze.

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