mercoledì 27 ottobre 2021

RECENSIONE: PAPYRUS. L'INFINITO IN UN GIUNCO by IRENE VALLEJO - BOMPIANI


Questo libro è stato pensato e scritto, come un'opera di consapevole spessore con la storiografia letteraria cartacea. Passando quindi in rassegna lo scritto di Papyrus. L'infinito in un giunco di Irene Vallejo, Bompiani - non a giudicarlo sul metro del nostro gusto o dei nostri principi di estetica, ma a comprenderlo nel suo contesto socio-culturale, nel suo rapporto con la storia dalla quale di volta in volta sono scaturiti sforzi per la salvaguardia e con il pubblico al quale tale rassegna è diretta, nell'influenza che hanno esercitato sulla letteratura posteriore. 

Il consenso che il testo ha ottenuto, come testo da proporre nella scuola, garantisce che esso venga incontro a un'esigenza diffusa: un'esigenza di storicità e concretezza.

Nessun altro libro ha saputo raccontare la Storia vera dei libri. In un crescendo di <<viaggi>> che tradisce una genuina e irresistibile <<gioia di raccontare>>. Nessun'altra opera è stata infatti altrettanto capace di porre le basi di un genere letterario particolarmente fortunato in epoca moderna, quello dei viaggi fantastici nella storia del libro a partire dai papiri e di costituire per esso un inesauribile magazzino di tòpoi e situazioni.

Papyrus. L'infinito in un giunco

Questo è un libro sulla storia dei libri: libri di fumo, di pietra, di argilla, di giunchi, di seta, di pelle, di alberi e, ultimi arrivati, di plastica e di luce. Ma è anche un libro di viaggio che percorrendo le rotte del mondo antico fa tappa tra i canneti di papiro lungo il Nilo, sui campi di battaglia di Alessandro, tra le stanze dei palazzi di Cleopatra, nella Villa dei papiri di Ercolano prima dell’eruzione del Vesuvio, sul luogo del delitto di Ipazia, e poi nelle scuole più antiche dove si insegnava l’alfabeto, nelle prime librerie e nei laboratori di copiatura manoscritta, fino ad arrivare davanti ai roghi dove sono stati bruciati i libri proibiti, ai gulag, all’incendio della biblioteca di Sarajevo e ai sotterranei labirintici di Oxford.
Papyrus è un racconto personalissimo, dove l’esperienza autobiografica si intreccia a evocazioni letterarie e a storie antiche, e dove un filo invisibile collega i classici con il frenetico mondo contemporaneo e i dibattiti più attuali: Erodoto e i “fatti alternativi”, Aristofane e i processi agli umoristi, Tito Livio e il fenomeno dei fan, Saffo e la voce letteraria delle donne, Seneca e la post-verità. Ma questo libro è soprattutto una favolosa avventura collettiva che ha come protagoniste le migliaia di persone che nel corso del tempo hanno salvato e protetto i libri: cantori, scribi, miniatori, traduttori, venditori ambulanti, insegnanti, maestri, spie, ribelli, suore, schiavi, avventurieri... lettori al riparo delle montagne o di fronte al mare in tempesta, nelle grandi capitali dove l’energia si concentra o nelle comunità più remote dove il sapere si rifugia quando infuria il caos.

“L’amore per i libri e per la lettura è l’atmosfera in cui si snodano le pagine di questo capolavoro.”
Mario Vargas Llosa

“Una delle cose più belle, divertenti, istruttive e ben scritte che si sono lette da molti anni a questa parte.”
Fernando Aramburu
 

Irene Vallejo

Irene Vallejo (Saragozza, 1979) è una filologa e scrittrice spagnola. Nel 2007 ha conseguito il dottorato europeo in due università, quella di Saragozza e quella degli Studi di Firenze, con una tesi sul canone letterario grecolatino. Svolge un’intensa attività di divulgazione sul mondo classico tenendo corsi e conferenze e ha una rubrica settimanale su El País.

 

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