Buongiorno. Più si avvicina il momento del voto dei grandi elettori
per scegliere il successore di SergioMattarella più le resistenze
all’unica candidatura fin qui realmente in campo, quella di Mario
Draghi, aumentano. Eppure il piano inclinato che potrebbe nonostante
tutto portare il premier al Quirinale non si è raddrizzato neanche ieri
sera, dopo la conclusione del vertice del centrodestra.
Silvio Berlusconi, come ormai era chiaro da molti giorni, non sarà più un ostacolo. Resta in ogni caso il fatto che al momento non si vede l’alternativa che possa da una parte tenere tutti insieme - ed è la “condizione” posta dallo stesso Draghi, ossia che la maggioranza quirinalizia sia larga almeno quanto quella che sostiene il suo governo - dall’altra mantenere lo “standing” nazionale e internazione dei due presidenti. Draghi e Mattarella, appunto.
Il Mattarella bis si è allontanato da qualche settimana per la reiterata dichiarazione di indisponibilità dello stesso Presidente. Ancora ieri, mentre il vertice del centrodestra era in corso, dal Quirinale si faceva sapere che Mattarella seguirà dalla sua Palermo le prime votazioni e inoltre «si occuperà da Palermo del trasloco nella nuova casa di Roma, che è previsto ai primi di febbraio».
Eppure il bis dell’attuale Presidente sarebbe forse l’unica soluzione alternativa che lo stesso Draghi accetterebbe di buon grado.
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