I DESTINI DEI LUOGHI
Caterina Buttitta
Lincoln Highway
Amor Towles
Collana: Bloom
Pagine: 634
Tradotto da: Alessandra Maestrini
Prezzo: €19,00
Il libro
In un giorno di giugno del 1954, Emmett Watson torna a casa. Il direttore della prigione, un uomo dalle buone intenzioni, con una fotografia di Franklin Delano Roosevelt appesa dietro la scrivania, lo ha accompagnato in macchina.
Un viaggio di tre ore, dal Kansas al Nebraska, da Salina a Morgen. Dopo piú di un anno trascorso a scontare una pena che pesa soprattutto sul suo cuore, Emmett non vede l’ora di impacchettare le sue cose e quelle di Billy, il fratello di otto anni, e filarsela in Texas con la Studebaker azzurra del ’48 che lo aspetta nel fienile. Sua madre è andata via da un pezzo, suo padre è morto, e quel che resta della fattoria, con i suoi infissi storti, i campi abbandonati, il tetto imbarcato, è ormai una faccenda degli strozzini della banca. Per rifarsi una vita non resta che il Texas, dove costruiscono e ristrutturano case a più non posso.
Il problema, però, è che Billy ha appreso come andare alla ventura dalla sua bibbia personale, Il compendio degli eroi, degli avventurieri e degli altri intrepidi viaggiatori del professor Abacus Abernathe, e ha perciò concepito tutt’altra meta: prendere la Lincoln Highway, la prima strada a percorrere l’America da una parte all’altra, e procedere in direzione di San Francisco, per arrivare giusto il quattro di luglio, il giorno di un grande spettacolo di fuochi d’artificio in cui è misteriosamente certo di incontrare sua madre.
Il problema è anche che il direttore della prigione non ha trasportato soltanto Emmett da Salina a Morgen. Nascosti nel bagagliaio dell’auto, come abili contorsionisti, altri due ragazzi ospiti del carcere minorile di Salina sono giunti a Morgen: Duchessa, che ha appreso tutto dalla strada e dal «capriccioso dito del fato», e Woolly, che ha sempre bisogno di qualcosa per tenere a bada il mondo. E la loro intenzione è salire a bordo della Studebaker azzurra di Emmett e prendere la direzione opposta, verso New York, dove andare alla ricerca di ben centocinquantamila dollari.
Nel giugno del 1954, Emmett, Billy, Duchessa e Woolly, animati dalla «feroce necessità» della gioventú, vanno cosí all’assalto dei «fuochi cupi del tramonto» e del «cielo eterno e insensibile» del paesaggio americano, come recitano i magnifici versi di Willa Cather posti in esergo a questo libro, salutato, al suo apparire negli Stati Uniti, come una ulteriore versione del grande romanzo americano e dei suoi eterni temi: il viaggio e l’avventura, la colpa e la redenzione, il riscatto e la speranza.
Amor Towles
RECENSIONE
Perchè il luogo delle storie è così importante? Serve a chi legge per orientarsi, dà il tono e l'atmosfera alla pagina, e lo si può considerare un personaggio a sè, con una sua personalità e un suo carattere. Ma soprattutto, è uno di quei tratti che definiscono il rapporto dell'opera letteraria con il <<suo>> tempo e con tutti i tempi possibili: anzi è uno spaziotempo, quasi come in fisica, un elemento della durata della letteratura e della sua consistenza nel mondo.
Ma, quanto dura un romanzo, viceversa, il mondo raccontato in un romanzo, in sostanza nel mondo? Capire quanto rimane di un quartiere, di una strada, di un panorama che uno scrittore ha scelto come paradigma di un'epoca, può dire molto di quel mondo e dell'attuale, e far capire dove arriva la capacità fotografica della letteratura. E <<osservare i <<luoghi da romanzo>> trasformati dal passare del tempo e della storia, o rimasti tali e quali, aggiunge qualcosa anche al romanzo in sè. Aggiunge, in qualche modo, anche il lettore.
Si presenta con una struttura da teatro. Lo è per la gestione dei personaggi; ma proprio anche per l'ambientazione, svolgendosi di fatto tutta o all'interno di una macchina o dentro un vecchio paese, di uno dei protagonisti.
Ossia di Emmett, il compito delle redini di famiglia e di conservarne il <<rispetto>>, prendendosi cura di Billy, col padre che aveva pensato per lui a un futuro di studi e benessere, morto e con la proprietà in mano agli strozzini. Immagini descritte come una fotografia, in bianco e nero di facce sfocate, paesaggi notturni, stazioni, strade che ne svelano un animo inquieto e sofferente.
Emmett Watson torna a casa. Il direttore della prigione, un uomo dalle buone intenzioni, in un giorno cadenzato dai fluttuanti ritmi del tempo che passa, si ritrova a prendere una seria decisione. Dopo piú di un anno trascorso a scontare una pena che pesa soprattutto sul suo cuore, Emmett non vede l’ora di impacchettare le sue cose e quelle di Billy, il fratello di otto anni, e filarsela in Texas con la Studebaker azzurra del ’48 che lo aspetta nel fienile. Sua madre è andata via da un pezzo, suo padre è morto, e quel che resta della fattoria, con i suoi infissi storti, i campi abbandonati, il tetto imbarcato, è ormai una faccenda degli strozzini della banca. Per rifarsi una vita non resta che il Texas, dove costruiscono e ristrutturano case a più non posso.
Il problema, però, è che Billy ha appreso come andare alla ventura dalla sua bibbia personale, Il compendio degli eroi, degli avventurieri e degli altri intrepidi viaggiatori del professor Abacus Abernathe, e ha perciò concepito tutt’altra meta: prendere la Lincoln Highway, la prima strada a percorrere l’America da una parte all’altra, e procedere in direzione di San Francisco, per arrivare giusto il quattro di luglio, il giorno di un grande spettacolo di fuochi d’artificio in cui è misteriosamente certo di incontrare sua madre.
Il problema è anche che il direttore della prigione non ha trasportato soltanto Emmett da Salina a Morgen. Nascosti nel bagagliaio dell’auto, come abili contorsionisti, altri due ragazzi ospiti del carcere minorile di Salina sono giunti a Morgen: Duchessa, che ha appreso tutto dalla strada e dal «capriccioso dito del fato», e Woolly, che ha sempre bisogno di qualcosa per tenere a bada il mondo. E la loro intenzione è salire a bordo della Studebaker azzurra di Emmett e prendere la direzione opposta, verso New York, dove andare alla ricerca di ben centocinquantamila dollari.
Nel giugno del 1954, Emmett, Billy, Duchessa e Woolly, animati da una promettente <<sorpresa>> da parte di Emmett e di <<una vera e propria rivelazione>> riguardante <<una questione personale>> da parte di Billy. Ma se è il sorriso ad accompagnare l'annuncio del viaggio, per gestire dall'interno del suo potere decisionale gli affari di famiglia, è con una forte <<agitazione>> che confessa la decisione di andarsene da un paese <<che non sente suo>> e che lo <<soffoca>>; salvo poco per volta trovare la forza di pronunciare quelle parole che, dette, <<non si possono più cancellare>>. Soprattutto quando non si riferiscono al passato, ma alla volontà di levarsi <<questa maschera che mi metto tutti i giorni>>, con riferimento alla propria sessualità.
Il tutto si dipana in un dialogo, tra anunci, ipotesi di soluzioni, accentuazioni dei propri desideri; e di un Emmett, sempre, più centrale nella narrazione nel suo sforzarsi di capire, travare soluzioni, <<cercare le parole>>, sino a non saper decidere sul comportamento da tenere; proprio come un cavallo da corsa rimasto con <<uno zoccolo impigliato nel cemento sgretolato dalla pioggia>> che si dibatte nell'acqua e cerca <<di tenere la testa in alto>>; salvo non saper poi governare il <<senso di colpa>> che ne viene.
E ne viene un crescendo narrativo scandito dal ritmo oscillante d'una <<strada maledetta nella quale affogare dentro>>, che nel suo divenire sempre più forsennata si fa anche metafora del groviglio delle coscienze. E in questo caso la figura centrale, più che Emmette ovviamente Billy, delineato sin dall'inizio nella sua ricerca d'identità e i affettività.
Towles
fa di questa narrazione, differente, quanto a contenuto, dalle sue
precedenti. Struttura l'indagine come mezzo per strappare la maschera di
perbenismo all'universo borghese della città. Lo stesso per il
linguaggio: che segue il ritmo del viaggio: specchio d'una coscienza che
va facendo i conti con sè stessa. Quelli dell'adolescenza sono
notoriamente anni di scoperte. E' uno dei temi centrali del romanzo. E'
una stagione di prime volte: il primo batticuore, le prime perne
d'amore, la prima volta al volante, il primo bacio, la prima esperienza
sessuale. Tutti prima o poi viviamo un'esperienza del genere nella vita,
e da adulti sappiamo che può succedere amvhe più di una volta, di
trovarsi senze certezze, nell'ignoto, con cocci spezzati tra le dita. Da
adolescenti invece, il viaggio rappresenta: scoperta, avventura,
identità, autonomia, esperienza, ricordi. E non potremmo mai più
riaverle indietro. Che cosa possiamo fare, quindi, per aiutare i nostri
ragazzi a camminare su questo pavimento della vita? Dobbiamo dire loro
che questo è un romanzo di formazione, un pò prolisso, ma consigliato da
leggere.
RECENSIONI
«Ogni personaggio di quest’opera di Towles è il
protagonista di un’avventura unica e universale… Un romanzo permeato di
luce, spirito, giovinezza… che pullula di storie, grandiose come
leggende».
New York Times Book Review
«Un’avventura piena di personaggi indimenticabili, suspense e scenari vividi che faranno volare i lettori attraverso le pagine».
Time
«Meravigliosamente scritto… un classico che continueremo a leggere negli anni a venire».
Jenna Bush Hager
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