venerdì 7 gennaio 2022

RECENSIONE: IL GIORNO DELLA CIVETTA by LEONARDO SCIASCIA - ADELPHI


Leonardo Sciascia

Il giorno della civetta

ADELPHI

Fabula, 66
1993, 17ª ediz., pp. 117
Temi: Letteratura italiana
€ 20,00 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il libro 
 
Leonardo Sciascia pubblicò questo romanzo nel 1961. Allora, nelle parole dell’autore stesso, «sulla mafia esistevano degli studi, studi molto interessanti, classici addirittura: esisteva una commedia di un autore siciliano che era un’apologia della mafia e nessuno che avesse messo l’accento su questo problema in un’opera narrativa di largo consumo». La stessa parola mafia era usata con tutte le cautele e quasi di malavoglia. Eppure noi sappiamo che proprio in quegli anni avveniva la radicale trasformazione che spostò la mafia dal mondo agrario a quello degli appalti, delle commesse e di altre realtà «cittadine», non più regionali ma nazionali e internazionali.
Lo scrittore Sciascia irrompe dunque in questa realtà come nominandola per la prima volta. Basta leggere la pagina iniziale del Giorno della civetta per capire che essa finalmente cominciava a esistere nella parola. Sciascia sottopose il testo a un delicato lavoro di limatura, riducendolo ai tratti essenziali con l’arte del «cavare»: e, visto a distanza di anni, tale lavoro si rivela più che mai un’astuzia dell’arte. Qui infatti Sciascia ha scoperto, una volta per tutte, quel suo inconfondibile modo di narrare che non si concede ambagi e volute, ma fissa lo sguardo sempre e soltanto sulle nervature del significato, fossero anche in un minimo gesto o dettaglio. In questo senso, se Il giorno della civetta è diventato il romanzo più popolare di Sciascia, è anche perché lo rappresenta in una forma che, nel più piccolo spazio, raggiunge la massima densità.
 
Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia (Racalmuto, Agrigento 1921-Palermo 1989), fu orientato, secondo le sue stesse parole, a fare del romanzo "una materia saggistica che assume i modi del racconto". La sua lingua, di taglio illuministico, tesa a una lucida comunicazione, riveste di modi narrativi la cronaca. Tra i risultati migliori : Il giorno della civetta (1961) e A ciascuno il suo (1966). La presenza di Sciascia nella letteratura e nella società italiana aumenta negli anni settanta quando l'autore diventa membro del Parlamento Europeo, vivendo sia a Roma che a Parigi. S'infittisce la produzione letteraria, fedele all'idea di intervento politico cui lo scrittore deve obbedire, sono di questi anni Il contesto (1971), Todo Modo (1974), L'affare Moro (1978), Dalle parti degli infedeli (1979).

 

RECENSIONE

Le opere delo scrittore siciliano LEONARDO SCIASCIA si possono collegare, specie nela prima fase della sua produzione (i racconti d'ambiente raccolti in Le parrocchie di Regalpetra, 1956, e Gli zii di Sicilia, 1958, ed i brevi romanzi Il giorno della civetta , 1961, e A ciscuno il suo, 1966) alla tensione morale ed al tono di denuncia dei mali sociali che distinguono le opere del neorealismo. 

Il giorno della civetta, ha l'impianto ed il ritmo di un giallo, ma non è un giallo: è la descrizione realistica ed apparentemente distaccata ed imparziale del clima di omertà e di paura in cui la mafia costringe a vivere, ma è soprattutto la denuncia civile della mafia e delle sue conseguenze materiali e spirituali. 

Molte persone assistono ad un delitto, ma nessuno ha visto nulla, nessuno sa nulla e chi può subito si eclissa: paura e omertà circondano il morto con un muro di silenzio impenetrabile. E' questo il primo aspetto con cui si presenta la mafia.

 

 

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