Joan Didion il mito americano è una bugia
JOAN DIDION
Nel paese del Re pescatore
Traduzione di Sara Sullam
IL SAGGIATORE
Paginw 258 Euro 22
Nel romanzo Nel paese del Re pescatore (Il Saggiatore) Joan Didion, raccolta di scritti e reportage sull’America, mostra come si vive nel mondo libero. Non i ricchi, ma la middle class, perché un Paese si giudica dal livello di vita della middle class.
Eppure lo sguardo della Didion tradisce, pur partendo dall’alto precipita sulla terra – terra che trema, terra che brucia – arrivando a smontare il racconto americano. La Didion documenta ogni voce: allineata, discordante, o all’apparenza insignificante in una impietosa destrutturazione del meccanismo.
Joan Didion smonta i simulacri dell’America anni Settanta-Ottanta, svelandone i funzionamenti, che siano quelli della Casa Bianca, o delle campagne elettorali, che sia l’origine della paura, o del desiderio, che sia l’istinto di conservazione, ovvero la reazione dei californiani alle scosse di terremoto, <<chi è cresciuto pensando che l’espressione terra ferma abbia un significato reale fatica a capire l’apparente serenità con cui i californiani accolgono i terremoti>>.
Attraverso ritratti e reportage, la Didion racconta un’America fiduciosa, ingenua, violenta, disperata, eppure resistente. Dall’aereo Washington-Los Angeles lo sguardo della scrittrice precipita sulla terra – terra che trema, terra che brucia – e oltre, sottoterra, alcuni degli omicidi che hanno scosso il Paese, per poi riemergere dalle viscere, la resurrezione che ha il viso pulito di Patricia Campbell Hearst, universitaria di diciannove anni, figlia del capitalismo (bisnonno proprietario di miniere d’oro, padre magnante dell’editoria). Joan Didion sovrappone le foto: Patricia bambina sorridente con il vestito della prima comunione (simbolo di un’America vigorosa e bellissima), il fermo immagine della Hibernia Bank dove la ragazza partecipa a una rapina e no, non sorride. Il giardino fiorito di Casa Hearst dove gli Hearst incontrano la stampa. Il giardino devastato di casa Hearst: telecamere sfasciate, cosce di tacchino surgelate gettate dalle finestre, in conseguenza alla decisione degli Hearst di venire incontro alle richieste dei rapitori. E anche: i <<papà e mamma>> dei primi messaggi di Patricia sotto sequestro, fino a quei <<porci Hearst>> di pochi mesi dopo. Cosa è successo alla figlia dell’America? Alla golden girl che sequestrata si unisce ai rapitori contro la famiglia? <<Tutte queste immagini raccontavano una storia – scrive la Didion – impartivano una drammatica lezione, e, riverberandosi l’una sull’altra, chiedevano di essere confrontate per scovarvi somiglianze e differenze>>. Adesso serve di nuovo la visione dell’altro, serve allontanarsi per mantenere il mito dell’America forte e felice. Quella della middle class. Con i padri tornati al lavoro, i bambini giocare e le madri? Le madri in cucina ad infornare torte di mele, mentre i Super eroi ci allietano il presente.
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