Diego De Silva
Sono felice, dove ho sbagliato?EINAUDI
2022
I coralli
pp. 248
€ 17,50 Prossimamente su Rai 1 e RaiPlay la serie tv
tratta dai romanzi di Diego De Silva
con Massimiliano Gallo
regia di Alessandro Angelini
Sono anni, e tanti libri, che le parole di Malinconico ci risuonano in
testa. Qualche volta abbiamo persino seguito i suoi consigli non
richiesti. Ed eccolo di nuovo qui, fedele nel ridersi addosso un attimo
dopo aver detto una cosa che sembrava quasi vera.
Il libro
Vincenzo
Malinconico è tornato ed è alle prese con un’ingiusta causa. D’amore.
Già, c’è di mezzo l’amore anche stavolta, ma un tipo d’amore con cui
Malinconico non ha avuto ancora a che fare, professionalmente parlando:
l’amore impantanato, quello di chi pensa di avere diritto a un
risarcimento per il dolore. Perché è proprio questo che gli chiedono gli
Impantanati, sei donne e due uomini uniti in una strampalata
associazione: di intentare una causa epocale per danni da sinistri
sentimentali. E l’assurdo può sembrare a tratti possibile, al piú
eccentrico avvocato d’insuccesso di sempre.
L’amore può ingolfare una vita, metterla in attesa, in balia degli
anni che passano. Tutti conosciamo coppie sfinite da rapporti senza
futuro: amori dove i progetti, i desideri e persino i diritti
ristagnano. A volte è proprio il legame, il problema. I rapporti di
forza, il tempo sul groppone, il presente che dà dipendenza. Poi capita
che una mattina la parte debole si svegli e decida che è venuto il
momento di fare i conti. È quello che succede nella sesta avventura di
Vincenzo Malinconico, l’avvocato delle cause perse ancor prima d’essere
discusse, quando Veronica, la sua compagna, gli manda in studio una
coppia di amici che gli chiedono d’intentare, con una class action, una
causa epocale per l’infelicità di coppia. La pretesa dei due,
apparentemente demenziale (ma Malinconico è avvezzo a questo genere di
situazioni), si basa su un assunto neanche cosí sbagliato: se esiste un
diritto privato, perché la sfera privata dei sentimenti non dovrebbe
andare soggetta alla stessa legge che regola i rapporti patrimoniali?
Fosse per Malinconico la chiuderebbe lí, anche perché ha altro di cui
occuparsi (Alagia che sta per farlo diventare nonno, Alfredo in
fibrillazione per il suo primo cortometraggio, uno strano figuro che lo
pedina), ma finisce per cedere alle insistenze del suo socio Benny e si
ritrova a partecipare con lui agli incontri degli Impantanati. E noi lo
sappiamo bene: quando Malinconico si fa trascinare in una situazione che
gli sta stretta, sbrocca ma riesce persino a divertirsi. Sicuramente a
farci divertire come non mai, in questo che è uno dei romanzi piú mossi e
vivi di Diego De Silva. Fra risate, battibecchi, colpi di scena e
ordinarie drammaturgie familiari, Malinconico riuscirà ad articolare una
stralunata difesa. Ma di se stesso, soprattutto.
tratta dai romanzi di Diego De Silva
con Massimiliano Gallo
regia di Alessandro Angelini
Sono anni, e tanti libri, che le parole di Malinconico ci risuonano in testa. Qualche volta abbiamo persino seguito i suoi consigli non richiesti. Ed eccolo di nuovo qui, fedele nel ridersi addosso un attimo dopo aver detto una cosa che sembrava quasi vera.
Vincenzo Malinconico è tornato ed è alle prese con un’ingiusta causa. D’amore. Già, c’è di mezzo l’amore anche stavolta, ma un tipo d’amore con cui Malinconico non ha avuto ancora a che fare, professionalmente parlando: l’amore impantanato, quello di chi pensa di avere diritto a un risarcimento per il dolore. Perché è proprio questo che gli chiedono gli Impantanati, sei donne e due uomini uniti in una strampalata associazione: di intentare una causa epocale per danni da sinistri sentimentali. E l’assurdo può sembrare a tratti possibile, al piú eccentrico avvocato d’insuccesso di sempre.
L’amore può ingolfare una vita, metterla in attesa, in balia degli anni che passano. Tutti conosciamo coppie sfinite da rapporti senza futuro: amori dove i progetti, i desideri e persino i diritti ristagnano. A volte è proprio il legame, il problema. I rapporti di forza, il tempo sul groppone, il presente che dà dipendenza. Poi capita che una mattina la parte debole si svegli e decida che è venuto il momento di fare i conti. È quello che succede nella sesta avventura di Vincenzo Malinconico, l’avvocato delle cause perse ancor prima d’essere discusse, quando Veronica, la sua compagna, gli manda in studio una coppia di amici che gli chiedono d’intentare, con una class action, una causa epocale per l’infelicità di coppia. La pretesa dei due, apparentemente demenziale (ma Malinconico è avvezzo a questo genere di situazioni), si basa su un assunto neanche cosí sbagliato: se esiste un diritto privato, perché la sfera privata dei sentimenti non dovrebbe andare soggetta alla stessa legge che regola i rapporti patrimoniali? Fosse per Malinconico la chiuderebbe lí, anche perché ha altro di cui occuparsi (Alagia che sta per farlo diventare nonno, Alfredo in fibrillazione per il suo primo cortometraggio, uno strano figuro che lo pedina), ma finisce per cedere alle insistenze del suo socio Benny e si ritrova a partecipare con lui agli incontri degli Impantanati. E noi lo sappiamo bene: quando Malinconico si fa trascinare in una situazione che gli sta stretta, sbrocca ma riesce persino a divertirsi. Sicuramente a farci divertire come non mai, in questo che è uno dei romanzi piú mossi e vivi di Diego De Silva. Fra risate, battibecchi, colpi di scena e ordinarie drammaturgie familiari, Malinconico riuscirà ad articolare una stralunata difesa. Ma di se stesso, soprattutto.
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