I TRE GIOVINASTRI E LA MORTE
di Caterina Giuseppa Buttitta
GEOFFREY CHAUCER
MONDADORI
Il libro
Composti tra il 1386 e il 1400, I racconti di Canterbury costituiscono una raccolta incompiuta di ventuno novelle raccontate da un gruppo di pellegrini diretti al reliquiario di Thomas Becket a Canterbury. Grandiosa e multiforme epopea della società medioevale inglese, il capolavoro di Chaucer unisce alla caratterizzazione dei personaggi una rara penetrazione psicologica che, analizzando la persona del narratore, prepara il lettore al racconto che verrà narrato. Caposaldo della letteratura universale, I racconti di Canterbury, presentati nella versione in prosa di Ermanno Barisone, sono sia un vivido affresco dell'epoca in cui l'autore vive, sia la rappresentazione simbolica dell'itinerario spirituale dell'uomo sulla via della vita.
RECENSIONE
La fama di Goffrey Chaucer, vissuto in Inghilterra nella seconda metà del Trecento è legata a <<I racconti di Canterbury>>, una raccolta di ventiquattro novelle, la maggioranza delle quali in versi, che il poeta immagina raccontate da ventinove pellegrini diretti al santuario di Canterbury.
L'opera restò incompiuta: l'autore intendeva far narrare ai suoi pellegrini due racconti all'andata e due al ritorno dal santuario, ma non ne compose, dei centosedici che si proponeva, che ventuno completi e tre incompleti.
Dai <<Racconti di Canterbury>> come dal <<Decamerone>> di Boccaccio (è stato a lungo dibattuto dai critici se Chaucer conoscesse l'opera maggiore dell'italiano, ma pare da escludersi una derivazione diretta), emerge il ritratto d'una società senza scrupoli morali, dedita ai piaceri della vita, attratta dalla brama del denaro.
Questo è appunto il tema della novella che recensisco, raccontata dall'indulgenziere. Voglio che tu conosca il ritratto che ne fa Chaucer perchè ciò ti può esser molto utile per porre nella giusta luce e per interpretare bene la vicenda che egli espone ai suoi compagni di viaggio.
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