Siamo di fronte a tre confessioni: Omicidio, Molestie sessuali e Sparizioni. Sembra un romanzo extra-large quello che arriva ora in libreria. Le vie dell'Eden di Eshkol Nevo. Una cosa va detta subito: la sua prosa si conferma familiare, suadente e seduttiva, la sua voce ha una grazia insinuante. Eschkol Nevo conferma, passione e una lunga fedeltà con i suoi lettori.
Caterina Giuseppa Buttitta
Le vie dell'Eden
Collana: Bloom
Pagine: 256
Tradotto da: Raffaella Scardi
Prezzo: €18,00
Il libro
Non è dato a tutti uscire indenni dalle esperienze radicali della vita in cui un evento, una passione, una confessione, una rivelazione inaspettata, ci pongono davanti a un’intensità tale da esigere la più nuda verità su noi stessi e sul nostro mondo. Quattro persone entrarono nel Pardès, nel giardino dell’Eden, è scritto nel Talmud, ma soltanto una ne uscì incolume. Le vie dell’Eden, infatti, dove maturano i frutti più preziosi della vita, sono lastricate di pericoli. Lo sa bene Omri, il musicista che, nelle prime pagine di quest’opera, deve trovare il modo di confessare l’inconfessabile. Incalzato dal proprio avvocato, affida alla pagina la terribile vicenda che lo vede coinvolto. Tutto ha avuto inizio con il necrologio di un uomo con cui ha trascorso insieme a La Paz soltanto qualche ora. Nel trafiletto sotto la foto si dice che Ronen Amirov, turista israeliano di ventotto anni, è rimasto ucciso in un incidente sulla «Strada della Morte», in Bolivia, mentre era in luna di miele. Ma quando Omri parte per andare in visita alla famiglia di Ronen riunita per la shivah, la settimana di lutto stretto, non lo fa per onorare il defunto, bensì per rivedere Mor Amirov, la moglie di Ronen. A cercare sollievo nella confessione è anche il dottor Asher Caro, attempato primario che, d’un tratto, prova uno strano interessamento per una giovane specializzanda, Liat Ben Abu. Che il segreto gelosamente custodito dall’uomo per lunghi anni abbia qualcosa a che fare con l’impulso irrefrenabile che Liat risveglia in lui, ovvero quello di proteggerla da chiunque osi ferirla? Una coppia di lungo corso va a camminare nei frutteti ogni sabato. Si alzano presto, indossano abiti sportivi, poi salgono in macchina e guidano fino a una sbarra da cui si prosegue solo a piedi. Quel giorno sono in buona e camminano mano nella mano senza litigare, fino a quando, a fine salita, il marito consegna il telefono alla moglie, infilandosi fra due filari di alberi. Lei lo aspetta sulla strada, ma i minuti passano e dell’uomo non si ha più nessuna traccia. Con lo sguardo acuto e profondo che lo ha reso uno degli autori più amati, Eshkol Nevo indaga dietro le maschere che vestiamo per gli altri, ma anche su quelle che indossiamo quando ci troviamo di fronte a verità troppo difficili, o pericolose, da accettare. E, come in Tre Piani, attraverso il sorprendente intreccio di tre storie interconnesse scandaglia le ombre dell’amore e delle relazioni, della colpa e dell’innocenza.
AUTORE
Eshkol Nevo è nato a Gerusalemme nel 1971. Dopo un'infanzia trascorsa tra Israele e gli Stati Uniti ha completato gli studi a Tel Aviv e intrapreso una carriera di pubblicitario, abbandonata in seguito per dedicarsi alla letteratura. Oggi insegna scrittura creativa in numerose istituzioni. Oltre a Nostalgia (2014), in classifica per oltre sessanta settimane e vincitore nel 2005 del premio della Book Publisher's Association e nel 2008 a Parigi del FFI-Raymond Wallier Prize, per Neri Pozza ha pubblicato: La simmetria dei desideri (2010), Neuland (2012) e Soli e perduti (2015).
Nel romanzo Le vie dell'Eden di Eshkol Nevo, siamo di fronte a tre confessioni: quel tipo di memorie per difendersi in caso di omicidio, molestie sessuali e sparizioni. A ciò contribuisce il carattere dei personaggi: si presentano a noi lettori sotto spoglie normali, afflitti da rovelli nevrotici o passoni travolgenti. A prima vista si somigliano tutti un pò. Appartengono ad una media borghesia colta e progressista. Coltivano interessi, musica leggera, il calcio, il cinema americano, sono tutti inclini a socializzare: in parole chiare <<tutto ciò che serve per farsi un amico o per rimorchiare una ragazza>>. Proprio come noi, sono perlopiù insoddisfatti.
Ad una prima lettura, le storie del libro Le vie dell'Eden , sembrano distanti. In realtà le storie si ingtrecciano, sono annodate luna con l'altra, come già era successo nel romanzo Tre piani. E non solo perchè i destini dei personaggi a un certo punto si lambiscono fin quasi a intersecarsi, ma soprattutto perchè il clima emotivo che li avvolge è pressapoco il medesimo. Si tratta di confessioni. Per essere più precisi: quel tipo di confessioni/memorie difensive che uno affida al proprio avvocato in caso di omicidio, o in caso di molestie sessuali o in caso di una sparizione.
Come già avvenuto nell'Ultima intervista, questa raccolta/setting è rigido concentrato sul tema, consente così ai narratori di divagare, denudarsi totalmente, dando conto di affetti, idiosincrasie, schermaglie, litigi, lutti, in un flusso crescente e ininterrotto. Sono tutti accomunati dalla necessità e volontà di dire la verità. Ed è proprio questo a provocare nel lettore più attento e smaliziato un sussulto di incredulità.
Quanto di quello che dicono i personaggi del romanzo è attendibile? Date le circostanze, come fidarsi fino in fondo di chi ha parecchio da nascondere e così tanto da perdere? Perchè non dovrebbe stravolgere la verità a proprio vantaggio? Chi dice che l'eroe del primo racconto non sia implicato con un omicidio? Che il narratore del secondo non sia un molestatore? Che la moglie abbandonata del terzo non conosca le ragioni del marito?
Ecco, se dovessi dire cosa mi colpisce ogni volta della narrativa di Nevo la metterei così: quanti altri scrittori contemporanei sono capaci di raccontare in modo altrettanto persuasivo l'ambiguità e la reticenza?
I suoi eroi si comportano come se non avessero niente da nascondere, amano spiattellarti in faccia i loro difetti, ma basta prestare loro maggior attenzione, sorvolando sulla truffa sentimentale e sulle emozioni di affetto, per rendersi conto di quanto crepata sia la loro coscienza e infingarda la loro anima.
Ogni volta che affronto un'opera narrativa come questa di Nevo, non so cosa rispondere a chi mi chiede: Di cosa parla questo libro? Quale morale possiamo trarne. La mia unica risposta è: <<La guerra tra i sessi>>.
A qualcuno potrà sembrare una contraddizione che uno scrittore di talento nel decifrare la simbiosi morale, intellettuale, erotica che può instaurarsi tra un uomo e una donna, si mostri così dubbioso sulla possibilità che a una siffatta sintonia non corrisponda una schietta comunicazione. Eppure, è quello che meglio emerge dalle pagine del romanzo come il peso di un'incomprensione reciproca.
Possono amarsi, desiderarsi, litigare e riappacificarsi quanto più a loro aggrada, ma resta il fatto che gli uomini e le donne di Nevo, sono condannati a farsi parecchio male.
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