Requiem siriano di Itamar Rebinovich, Carmit Valensi espone il suo punto di vista sul logorio delle libere istituzioni e sulla svolta autoritaria pilotata. L'errore è credere che stia riemergendo una esotica vocazione orientale di quel Paese. In realtà i fattori che minano la democrazia riguardano anche le società occidentali: l'attacco fondamentalista allo Stato laico, il contrasto fra spinte separatiste e centraliste, il dilagare della corruzione.
La novità insomma - in quei mesi carichi di sogni per <<primavere>>mediorientali che si annunciavano epocali - era che forse finalmente si potevano davvero cambiare le cose e i popoli conquistavano consapevolezza.
Era il vento impetuoso delle <<primavere arabe>>: più tardi tanto vituperate, ma in quel momento cariche di promesse e ottimismo.
La guerra civile e la crisi siriane sono accomunati da una profonda sfiducia circa la possibilità che il radicalismo islamico venga battuto mel prossimo futuro. Isis, o i suoi successori, sono destinati a segnare le nostre esistenze - ribadiscono - e l'Europa deve elaborare presto una politica comune per combatterli in modo più efficiente. "Che impatto sta avendo tutto questo sui simpatizzanti sparsi in tutta Europa, che siano lupi solitari radicalizzati sui social oppure cellule attive?"
Requiem siriano
Con quasi mezzo milione di morti e circa dodici milioni di sfollati, la guerra civile siriana costituisce un'enorme catastrofe umanitaria e una delle tragedie piú complesse del nostro tempo.
Requiem siriano analizza le cause di questo conflitto in modo equilibrato e completo, isola i diversi fili di una vicenda pressoché inestricabile e ne individua le varie fasi - dalla sua prima scintilla durante una protesta pacifica della Primavera araba alla fragile vittoria della dittatura di Assad - mostrando come i combattimenti abbiano ridotto la Siria a uno stato fatalmente vassallo con poche prospettive di riforma politica, riconciliazione nazionale o ricostruzione economica.
Il libro
Itamar Rabinovich è stato il principale negoziatore di Israele con la Siria nella metà degli anni Novanta, ed è un esperto di politica del Medio Oriente. Basandosi su piú di duecento interviste con varie personalità e testimoni, Rabinovich e Valensi valutano il ruolo svolto dagli interessi locali, regionali e globali nella guerra. Le locali divisioni settarie hanno stabilito le linee di frattura del conflitto iniziale, che alla fine ha visto l’ascesa del brutale Stato Islamico. La Siria è diventata rapidamente il palcoscenico di una guerra per procura tra le potenze della regione, tra cui Israele, Turchia e Iran. E, mentre gli esausti Stati Uniti tentavano di ridurre il loro coinvolgimento militare in Medio Oriente, la Russia riguadagnava un’influenza nella regione dando sostegno alle forze governative siriane.
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