Chiedi alla polvere – John Fante – Einaudi
«Chiedi alla polvere è un romanzo costruito su tre
storie...immaginate di fondere le tre storie...e otterrete Arturo
Bandini. Fatelo muovere e otterrete Chiedi alla polvere. Ammesso, naturalmente, che abbiate un talento bestiale».
Alessandro Baricco
Le strade polverose a Los Angeles non ci sono più da decenni, rimpiazzate da asfalto e grattacieli. Eppure hanno ispirato il titolo di uno dei libri più venduti del '900, "Chiedi alla polvere", il capolavoro di John Fante. "Così - spiegava lo stesso scrittore parlando della sua opera più famosa - l’ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c’è la polvere dell’Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere".
Terzo capitolo della saga di Arturo Bandini (dopo "La strada per Los Angeles" e "Aspetta primavera Bandini"), il romanzo, pubblicato nel 1939 negli Stati Uniti, è in prima persona e Bandini altro non è che l'alter ego di Fante: ventenne cattolico che sogna di diventare uno scrittore famoso e arriva a Los Angeles dalla provincia. Fino a quel momento aveva pubblicato solo un racconto e faceva la fame, arrangiandosi per arrivare a fine giornata. Bandini si innamora di Camilla, una giovane cameriera messicana.
Tutta l'opera è attraversata da questo amore non corrisposto e dalla smania del protagonista di diventare uno scrittore di successo. Un mondo, quello di Bandini, pieno di miseria e razzismo, in cui i sogni del giovane si scontrano con la durezza della realtà: alberghi modesti, case fatiscenti, caffè scadenti. L'unica 'arma' in grado di elevare Arturo è la sua macchina da scrivere: se diventerà uno scrittore famoso, conquisterà Camilla e la fame diventerà solo uno spiacevole ricordo.
Fante, nato a Denver, nel Colorado, a migliaia di chilometri dalla costa, in "Chiedi alla Polvere" ci ha lasciato uno dei monologhi più belli mai scritti sul mare: "Continuo a camminare e la terra si estende fino all’orizzonte. Un anno, cinque anni, dieci anni, senza vedere il mare. Cos’è accaduto al mare, mi dico? Il mare è qui, rispondo, nel magazzino della memoria. Il mare è un mito. Non è mai esistito. E invece c’era! Lo so perché sono stato sulle sue sponde, mi sono bagnato nelle sue acque! Mi ha nutrito e mi ha dato pace, e le sue affascinanti distanze hanno alimentato i miei sogni. No, Arturo, il mare non è mai esistito. Non è che desiderio, il tuo, ma continua pure a camminare nel deserto. Non lo rivedrai mai più, il mare. È un mito in cui una volta hai creduto. Eppure sorrido, perché ho ancora il salino nel sangue, e la terra con tutte le sue strade, non riuscirà a confondermi, perché il mio sangue tornerà alla sua sorgente [...] Tutto mi sarà perdonato, quando farò ritorno alla mia terra sul mare".
L'opera, che anticipa alcuni temi della 'beat generation' (come la disordinata vita "sulla strada"), folgorò persino Charles Bukowski. Nel 1978 l’autore di “Storie di ordinaria follia” andò a trovare Fante e lo convinse a ripubblicare Chiedi alla polvere presso la Black Sparrow Press. Il romanzo dello scrittore di Denver, infatti, era caduto nel dimenticatoio da alcuni anni e Bukowski minacciò la sua casa editrice di non consegnare il suo ultimo romanzo se non avesse anche pubblicato "Chiedi alla polvere". La Black Sparrow Press accettò e fu un doppio successo.
Maggiori Informazioni
Il libro
«Cosí l’ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle
strade c’è la polvere dell’Est e del Middle West, ed è una polvere da
cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di
un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle
prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai
raggiungere. E c’è una ragazza ingannata dall’idea che felici fossero
quelli che si affannavano e voleva essere dei loro». Chiedi alla polvere
è il romanzo delle passioni di Arturo Bandini. Quella per la scrittura,
che lo spinge per le strade di Los Angeles in cerca di vita da mettere
sulla pagina. E quella amorosa, che lo porta a intrecciare una relazione
fatta di ossessione, tradimenti e cuori feriti con una giovane
cameriera messicana. Il capolavoro di John Fante. Uno dei grandi libri
della letteratura americana del Novecento.
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