martedì 16 febbraio 2021

RECENSIONE "BIANCANEVE NEL NOVECENTO" by MARILU' OLIVA - SOLFERINO

<<Nascere essere umani è naturale, è rimanere esseri umani che è eroico>>. 


Biancaneve nel Novecento

di Marilù Oliva

SOLFERINO

  • Lingua Italiano
  • Pagine 352
  • Anno 2021
  • Collana - Narratori
  • Prezzo di copertina 19 Euro 
     
     
     
     
     
     
    Il libro 
     

    Giovanni è un uomo affascinante, generoso e fallito. Candi è una donna bellissima che esagera con il turpiloquio, con l’alcol e con l’amore. E Bianca? È la loro unica figlia, che cresce nel disordinato appartamento della periferia bolognese, respirando un’aria densa di conflitti e di un’inspiegabile ostilità materna. Fin da piccola si rifugia nelle fiabe, dove le madri sono matrigne ma le bambine, alla fine, nel bosco riescono a salvarsi. Poi, negli anni, la strana linea di frattura che la divide da Candi diventa il filo teso su un abisso sempre pronto a inghiottirla. Bianca attraversa così i suoi primi vent’anni: la scuola e gli amori, la tragedia che pone fine alla sua infanzia e le passioni, tra cui quella per i libri, che la salveranno nell’adolescenza.

    Negli anni Novanta, infatti, l’eroina arriva in città come un flagello e Bianca sfiora l’autodistruzione: mentre sua madre si avvelena con l’alcol, lei presta orecchio al richiamo della droga. Perché, diverse sotto ogni aspetto, si somigliano solo nel disagio sottile con cui affrontano il mondo? È un desiderio di annullarsi che in realtà viene da lontano, da una tragedia vecchia di decenni e che pure sembra non volersi estinguere mai: è cominciata nel Sonderbau, il bordello del campo di concentramento di Buchenwald.

    Con una penna vibrante, intinta nella storia del Novecento e affilata da una profonda sensibilità per le umane lacerazioni e debolezze, Marilù Oliva disegna una vicenda incalzante che è anche una riflessione su quello che le famiglie non dicono, sulle ferite non rimarginate che si riaprono, implacabili, attraverso le generazioni. Un romanzo vivo e poetico, che dà voce al rimosso di un secolo.

    Marilù Oliva

    Autore


    MARILÙ OLIVA è scrittrice, saggista e docente di lettere. Ha scritto due thriller e numerosi romanzi di successo a sfondo giallo e noir. Ha co-curato per Zanichelli un’antologia sui Promessi Sposi, e realizzato due antologie patrocinate da Telefono Rosa, nell’ambito del suo lavoro sulle questioni di genere. Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero. Il suo libro più recente è L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (Solferino 2020).

    www.mariluoliva.net

     

    RECENSIONE

    Il romanzo affronta il tema di dover parlare di dare spazio alle donne. Sebbene siamo nel 2021 le differenze esistono, il tema è di attualità nel nostro Paese e anche all'estero. Soprattutto, il libro vuole mettere in mostra la conversazione, la posizione delle donne, in un periodo in cui si dice che essa è morta con i grandi maestri del Novecento, leggendo abbiamo scoperto che non è così. Anzi.

    C'è una grande forza nuova, in buona parte fatta da donne che stanno portando la regia, in un luogo di discussione. Spesso alle donne, non basta essere brave. 

    <<Devono avere qualcosa in più, qualcosa dato dalla ricerca di nuovi linguaggi che fondono la tradizione e si muovono in nuovi territori>>. I personaggi femminili del libro hanno questo valore.

    Le protagoniste, madre e figlia, Cadi e Bianca, sono capaci di evolvere con grande naturalezza, ma al contempo con profondo senso critico, l'unione dei linguaggi che fanno da ponte tra il secolo scorso e questo.

    E' proprio nella concentrazione di una ricerca di nuovi alfabeti che <<soprattutto nelle donne, abbiamo riscontrato un'esigenza, una necessità mai gratuita, mai legata a un bisogno puramente carrieristico, ma una sincera urgenza creativa>>.

    Ognuna di loro, <<racconta una storia diversa, dal postmoderno alla capacità di mettere le grammatiche del Novecento nella modernità. 

    Ma come è nata, Oliva, la scelta di questo libro? Marilù Oliva è l'esploratrice dei limiti. Si muove tra il reale e l'immaginario, in una continua esplorazione dei limiti. I passaggi del racconto, che in un attimo precipitano suggestioni e immagini insolite, sono caratteristiche del suo lavoro, della sua ricerca del mondo, interroga i rapporti tra corpo e oggetto, le strutture della narrazione, i conflitti tra società e storia.

    Biancaneve nel Novecento sta facendo molto discutere, romanzo nato sotto il segno della metamorfosi, della fusione tra il mondo della fiaba e il reale, tra i personaggi femminili e la loro evoluzione. La ricerca del linguaggio tra il viaggio interiore, il sogno e il concreto posto nel mondo è proseguito negli anni. Un repertorio che include, storie che attraverso i secoli, dal mito alla fiaba, visto come un viaggio nelle zone oscure della coscienza. Infine, il racconto interminabile, elaborato e complesso come una scatola cinese della figlia di Candi, Bianca.

    In Bianca si avverte il disagio di un corpo estraneo, quello che sta evolvendo dall'adolescenza alla giovane età adulta. La presenza di Bianca è una scommessa, vista la sua giovane età, ma nello stesso tempo è un valore aggiunto. Cioè prendersi cura di una giovane e segnalarne la qualità.

    Bianca mostra di avere un suo linguaggio fatto di cura, di delicatezza, ma anche di esplosione e provocazione, pur trattando temi universali e a volte scottanti. Un percorso che racconta l'esperienza del cambiamento fra corpo e mente, mettendo a fuoco diversi aspetti del disagio di vivere. Il disagio di una società che la contraddice, la ostacola, la soffoca, e la sua ricerca di uno spazio, una misura di personale adattamento alla realtà.

     

     

 

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