In questo tempo viviamo una crisi di valori: il degrado della riflessione e accettazione passiva dello stato, l'offensiva reazionaria, l'urgenza ambientale. Si tratta di degrado che investe diversi ambiti e che il flusso di una vita frenetica, in cui la riflessione è ormai un lusso, non ci aiuta più a percepire.
L'accettazione passiva dello stato delle cose, nella cultura del nostro tempo, è forse figlia dell'incapacità di coltivare speranze e utopie?
Il nostro futuro si è rivelato più incerto e inquietante. Per la maggioranza degli esseri umani si profila un avvenire insicuro e angoscioso.
Come si esce dalla crisi del pensiero?
La crisi è nel cuore dell'umanità. Non dobbiamo più opporre l'universale alla patria. Ma legare le nostre patrie (familiari, regionali, nazionali, europee ...) e integrarle con la nostra unica patria terrestre.
Nessun commento:
Posta un commento