venerdì 12 luglio 2024

REVIEW "VUOTO D'ARIA" DI CLE'MENTINE HAENEL - ALTER EGO EDIZIONI


Vuoto d'aria
Clémentine Haenel

Traduzione: Valentina Maini

Collana: Specchi

Pagine: 104 - Euro 15,00

Altar ego edizionire

 

 

 

 

 

 

 

Il libro

A Parigi, la protagonista – una ragazza di una ventina d’anni con estemporanei impulsi omicidi –, vive una relazione sentimentale caotica con un trentatreenne. Quando lui la lascia, lei sprofonda in una spirale distruttrice: tenta il suicidio, cambia città, viene sballottata tra vari uomini, sullo sfondo di ambienti degradati in cui si ritrova a muoversi e a sbandare. Vuoto d’aria è il racconto di un’eroina alla deriva, una donna che perde terreno dinnanzi alla violenza degli uomini e all’indifferenza delle città in cui si ritrova ad abitare; ma anche della speranza che ritorna, abbagliante, come il sole del Nord.

In questo romanzo dallo stile minimale e coinvolgente, caratterizzato da una grande ricercatezza, Clémentine Haenel traccia il profilo di una donna tesa all’autodistruzione: un pellegrinaggio che somiglia a una discesa infernale e al tempo stesso a una cieca ricerca d’amore.

L’autrice:

Clémentine Haenel è nata nel quartiere Pigalle di Parigi, nel 1992. Insegna in una scuola elementare nei pressi della Gare du Nord. A soli venticinque anni ha pubblicato il suo primo romanzo, Vuoto d’aria, per Gallimard.

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L'esordio sulfureo, affilato e disturbante della giovane autrice francese Clémentine Haenel arriva nelle librerie italiane il 28 settembre per Alter Ego nella traduzione di Valentina Maini.

Nata nel quartiere Pigalle di Parigi nel 1992, la Haenel, che insegna in una scuola elementare nei pressi della Gare du Nord, ha pubblicato questo suo primo romanzo a 25 anni per Gallimard.

E' un racconto nero, con uno stile stile gelido e diabolico, impudico e poetico, che vede protagonista una ventenne caduta in una spirale di autodistruzione in una Parigi indifferente e degradata. 

"La notte, mi apro. Mi svelo; mi spoglio. Possono rotolarmi sopra. Tutti, o quasi, hanno almeno una possibilità di passare sul mio corpo. Non mi rispetto: è questo che dicono. Mi scivola addosso. Non che non lo pensi, ma non riesco a fare altro. A quanto pare dovrei essere più selettiva, esigente, qualità che nessuno mi ha dato. Io: me ne frego, la notte ho bisogno che un corpo mi investa. A volte non lo voglio davvero, ma succede" racconta la voce alienata e vorticosa della protagonista. Una voce generazionale, vagabonda, che tenta di trovare a tutti i costi il proprio posto nel mondo, e lo fa tramite la più radicale delle perdizioni. 

Appassionata di storie macabre e di Marguerite Duras, con estemporanei impulsi omicidi, la giovane protagonista vive una relazione sentimentale caotica con un musicista sposato. Quando la loro storia finisce, lei sprofonda in una spirale distruttrice: tenta il suicidio e viene ricoverata in un reparto psichiatrico, cambia diverse città e si ritrova a muoversi e a sbandare tra le vie di New York e Londra. 

Il vuoto d'aria è quello di un'eroina alla deriva, una donna che perde terreno dinnanzi alla violenza degli uomini che incontra e all'indifferenza delle città in cui si ritrova ad abitare; ma c'è anche la speranza che ritorna, abbagliante, come il sole del Nord.

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