sabato 4 gennaio 2020

RECENSIONE #02/20 I BAMBINI DI SVEVIA by ROMINA CASAGRANDE - GARZANTI

I bambini di Svevia

di Romina Casagrande

GARZANTI

Dettagli 400 pagine, Cartonato
Prezzo di questa edizione cartacea 18,60€

 

Stupendo, dal titolo fino all’ultima parola. Una storia di libertà selvaggia e di coraggio salvifico. Un romanzo che ha anche il pregio di portare alla luce una storia vera sconosciuta ai più, e lo fa con una scrittura raffinata e piena di grazia.
Ilaria Tuti
 
Un romanzo che dà voce a una pagina dimenticata della nostra storia. Una protagonista alla ricerca dell’unica verità che può salvarla.
Farò di tutto per mantenere la nostra promessa. Perché non è bastata una vita per dimenticare.

Protetta dalle mura di una casa nascosta dal rampicante, Edna aspetta un segno. Da sempre sogna il giorno in cui potrà mantenere la parola data. L’unico a farle compagnia è Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu. Non le è mai servito altro. Fino a quando una notizia la costringe a uscire dall’ombra e a mettersi in viaggio. È arrivato il momento di tener fede a una promessa a lungo disattesa. Una promessa che lega il suo destino a quello dell’amico Jacob, che non vede da quando erano bambini. Da quando, come migliaia di coetanei, furono costretti ad affrontare un terribile viaggio a piedi attraverso le montagne per raggiungere le fattorie dell’Alta Svevia ed essere venduti nei mercati del bestiame. Scappati dalla povertà, credevano di trovare prati verdi e tavole imbandite, e invece non ebbero che duro lavoro e un tozzo di pane. Li chiamavano «bambini di Svevia». In quel presente così infausto, Edna scoprì una luce: Jacob. La loro amicizia è viva nel suo cuore, così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all’amico d’infanzia l’unica verità in grado di salvarli. Per riuscirci, Edna deve tornare dove tutto ha avuto inizio per capire se è possibile perdonarsi e ricominciare. Lungo antiche strade romane e sentieri dei pellegrini, ogni passo condurrà Edna a riscoprire la sorpresa della vita, ma al contempo la avvicinerà a un passato minaccioso. Perché anche la fiaba più bella nasconde una cupa, insidiosa verità. 

I bambini di Svevia è un romanzo indimenticabile. Per la capacità di leggere l’animo umano con profondità ed empatia. Per il coraggio di far luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana, quello dei bambini che, per tre secoli e fino alla seconda guerra mondiale, venivano venduti dalle famiglie per lavorare nelle fattorie dell’Alta Svevia. Per la protagonista, Edna, un personaggio vivido e coinvolgente. Una storia che è un tuffo in un mondo in cui la natura dice più delle parole e in un passato dimenticato che chiedeva di essere raccontato.

 Autore

Romina Casagrande vive e insegna a Merano, in provincia di Bolzano. Laureata in lettere classiche e appassionata di storia, ha collaborato con alcuni musei, realizzando percorsi didattici interdisciplinari. Ama la natura, la montagna e condivide la sua casa con tre pappagalli, due cani e un marito.

RECENSIONE

Giù nell'oscurità della paura, dove non c'è aria. Lei si dibatte, ma le sue orride ali sono troppo pesanti e la trascinano a fondo, mentre una flebile speranza la tiene su. Su, su, di nuovo verso l'aria, avanzare in una terra straniera all'inizio di primavera. 

"Dopo lunghi viaggi da paesi diversi che alcuni di loro non avrebbero mai più rivisto. Neppure il sopraggiungere dell'inverno aveva ricondotto a casa i più sfortunati e il loro coraggio non era bastato a vincere la malattia, la fatica, nè a cambiare il volere di chi aveva deciso. In tutti quegli sguardi Edna vedeva la declinazione della stessa malinconia. Lei e Jacob erano vicini, uno di fianco all'altra."

L’incontro con il ragazzo le regala una ragione in più per lottare. Il cuore sembra battere con più forza, quando lui è al suo fianco. E Edna cresce diffidente, si tiene lontana dai ricordi arrivano di seguito, senza logica e frammentate, schegge che si conficcavano nella carne. Sono così, i ricordi: decidono loro quando è il momento di svelarsi, guidano a volte le mani prima che la mente. Alla fattoria, le immagini nella sua mente correvano più veloci del suo sguardo che spaziava sulle montagne.

Ripete la sua storia agli amici e a chiunque voglia ascoltarla. Li mette in guardia. Ma «dove c'è luce, c'è anche ombra» dice spesso Edna e, insieme alla luce che fa risplendere la bellezza, la giovane donna sperimenterà anche l'ombra più cupa, la violenza poco conosciuta della storia italiana, quello dei bambini che, per tre secoli e fino alla seconda guerra mondiale, venivano venduti dalle famiglie per lavorare nelle fattorie dell’Alta Svevia ed essere venduti nei mercati del bestiame. E il serpeggiare delle discriminazioni. E rischierà di esserne inghiottita.

"Nella durezza della vita c'era la traiettoria breve e perfetta che aveva imparato, ripetendola centinaia di volte sempre uguale."

Dice loro - ascoltate, è la parte più importante - che Edna ricordava bene l'incontro con Jacob. Lui invece, non aveva scelta. Costretto dalla povertà aveva perso anche  la casa. Come Edna, aveva perso Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu, tanti anni prima, dopo averlo salvato, accudito. 

"Ed era stata tutta colpa sua se i loro destini a un certo punto si erano scambiati." Una bugia. Aveva quasi dimenticato la sensazione che le danno, viscida e nauseante. Jacob non replica e Edna, si rende conto che stava già pensando alla giornata che lo aspetta, spuntando voci di una lista mentale proprio come faceva lei appena pochi mesi prima ... solo che sembra passata una vita.

 Anche per Jacob, l’incontro con Edna è provvidenziale. Quella ragazza combatte contro un destino avverso, e lo fa con tutto il coraggio di chi non conta nella comunità. La sua dolcezza e la sua forza lo attraggono, piegandone il difficile carattere fino a cedere all’imprevisto sentimento che le regala una ragione in più per lottare.

Ma quale disegno il destino ha preparato per loro? Basterà la forza della verità a vincere ogni battaglia?

Frammenti di ricordi si alternano a veri e propri incubi che la spingono a immergersi sempre più a fondo in un viaggio alla ricerca della verità. Si lascerà trascinare lontano dai suoi sogni per inseguire un desiderio che appartiene a una vita non sua? Ci sono cose che non possono essere spiegate, ma al suo fianco troverà Jacob, amico d''infanzia. La loro amicizia è viva nel suo cuore, così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all’amico d’infanzia l’unica verità in grado di salvarli.

Guidati da una furia che sembra allontanare da loro i momenti di felicità, intenso e sincero, e Jacob con il quale sente una connessione inspiegabile. E alla fine, quando tutto sarà sul punto di infrangersi, dovrà decidere se continuare a vivere nel passato o dedicarsi, una volta per tutte, al suo presente.Fece un respiro profondo, con la sensazione di essere sul punto di tuffarsi da un trampolino altissimo. Non aveva idea che quell'unica decisione le avrebbe cambiato la vita per sempre.

Adesso lo ha riconosciuto per quel che è veramente. Conosce la malvagità, la sua natura diabolica. Mentre riavvolgeva i ricordi, la mente si riempiva di domande che si affastellavano sconclusionate.

"Si chiedeva quanto contassero le fantasie di due bambini a cui avevano strappato il mondo, nascondendolo dietro i confini dei boschi che cingevano una vecchia fattoria. I loro discorsi fatti di sogni strampalati assediati da una realtà troppo nera, scura come gli incubi che si fanno a mezzanotte."

La nostalgia era una bestia che ti succhiava le ossa, lasciandoti fragile e vuota. La sera dormivano in una sorta di camerata, non riscaldata in inverno e bollente d'estate. Lei era riuscita a ritagliarsi  un cantuccio tutto suo. Si addormentava mentre, biascicava le parole di una preghiera. Le piaceva pensare che quella cantilena fosse destinata a qualcuno che l'avrebbe ascoltata e si sarebbe preso cura di lei.

Con la forza d'animo e la grazia che conosciamo, Edna, con i boschi e le montagne di casa sempre nella mente e nel cuore, affronta esperienze estreme che la conducono, pur così giovane, a fare i conti con temi cruciali e di bruciante attualità - il senso di colpa di chi è costretto ad abbandonare la propria terra, il rapporto tra nostalgia e identità, l'importanza di coltivare pazienza e speranza per inventarsi il futuro e continuare a vivere. Romina Casagrande ci racconta la solitudine e l'amicizia, il cuore nero degli uomini e il calore dell'accoglienza. Una scrittura conscia di quanto la sopravvivenza e il destino dell'uomo siano intrecciati a quelli dell'ambiente.

 

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