Sono passati parecchi anni da quell’estate in Riviera: Elio, in piena confusione adolescenziale, aveva scoperto la forza travolgente del primo amore grazie a Oliver, lo studente americano ospite del padre nella casa di famiglia. Erano stati giorni unici, in grado di segnare le loro vite con la forza di un desiderio incancellabile, nonostante ciascuno abbia poi proseguito per una strada diversa.
Il nuovo romanzo di André Aciman si apre con l’incontro casuale su un treno tra un professore di mezza età e una giovane donna: lui è Samuel, il padre di Elio, sta andando a Roma per tenere una conferenza ed è ansioso di cogliere l’occasione per rivedere suo figlio, pianista affermato ma molto inquieto nelle questioni sentimentali; lei è una fotografa, carattere ribelle e refrattaria alle relazioni stabili, e in quell’uomo più maturo scopre la persona che avrebbe voluto conoscere da sempre. Tra i due nasce un’attrazione fortissima, che li porterà a mettere in discussione tutte le loro certezze. Anche per Elio il destino ha in serbo un incontro inaspettato a Parigi, che potrebbe assumere i contorni di un legame importante. Ma nulla può far sbiadire in lui il ricordo di Oliver, che vive a New York una vita apparentemente serena, è sposato e ha due figli adolescenti, eppure… Una parola, solo una parola, potrebbe bastare a riaprire una porta che in fondo non si è mai chiusa.
Con la magistrale sensibilità che ha dimostrato nel raccontare i sentimenti, André Aciman riannoda i destini dei protagonisti di Chiamami col tuo nome, in un romanzo che si interroga e ci interroga sulla durata dell’amore, al di là del tempo e delle distanze.
RECENSIONE
A distanza di undici anni ritroviamo Elio, Oliver e la sua famiglia, padre e madre, che se nell'altro romanzo erano sfondo, degli adulti spettatori del nascere dell'amore sconveniente, qui sono (ri)baltati in primo piano.
"Che sciocco che sei, ci vogliono due di loro per fare me. Possono essere uomo e donna, oppure tutt'è due, perchè tu per me sei stato entrambi, Oliver", pensa Oliver, e i lettori del romanzo "Chiamami con il tuo nome" <<egli non amava essere contraddetto, e men che meno essere chiamato Pro>>, come lo chiamava Oliver.
Ora è in pensione, si sta recando su un treno diretto a Roma. Di fronte a lui una ragazza dell'età di Elio alla quale Elio mai avrebbe pensato di rivolgerle la parola, se non fosse lei a iniziare. Miranda immagine di una Lolita, più disperata della Lolita mabokoviana, seduce Samuel, accellera i tempi dal treno i due non si separeranno più, con un Samuel che non crede che alla sua età, tutto ciò sia possibile.
<<Non può essere, e se è, continuerà?>>
La risposta la leggiamo nella seconda parte del romanzo, con Elio protagonista. Da lui nella lettura, veniamo a conoscenza del matrimonio tra Samuel e Miranda, e hanno avuto un bambino. Gli anni, sono passati (ma non sappiamo di preciso quanti, caratteristicadi Aciman "il tempo sottratto all'esattezza".
Nella seconda parte del romanzo, Elio incontra Michel, uomo maturo, all'incirca la stessa età del padre.
"Mi ricordi mio figlio", dice Michel.
Giovinezza/Vecchiaia, il fulcro del romanzo, anche nella trama della terza parte dedicata a Oliver. Giovinezza e vecchiaia a cui l'autore dà definizioni incerte, non un'età precisa, tanto che Oliver, di certo non vecchio, si colloca nella posizione, per malinconia del passato, per sguardo alla giovinezza lontana rappresentata da Erica e Paul, lei conosciuta a yoga, lui in università, entrambi per ricostruire qualcosa di vagamente simile a Elio.
"Che sciocco che sei, ci vogliono due di loro per fare me. Possono essere
uomo e donna, oppure tutt'è due, perchè tu per me sei stato entrambi,
Oliver", pensa Oliver, e i lettori del romanzo "Chiamami con il tuo
nome" <<egli non amava essere contraddetto, e men che meno essere
chiamato Pro>>, come lo chiamava Oliver.
I lettori sanno che "Chiamami con il tuo nome", Elio si sta rivolgendo a sè stesso e insieme alla consuetudine di chiamarsi l'uno con il nome dell'altro. Le identità si perdono, si perdono i confini, tutto si fonde. Evento, segno distintivo, mai intralcio della vita. Infatti la vita di Oliver si è svolta: sposato, con due figli, professore universitario. Soltanto oggi, durante la festa per il trasferimento in Europa, Oliver guarda al suo mondo da fuori, a un tempo a cui non appartiene più.
"Che la vita (matrimoniale, familiare) sia giunta a compimento?"
"Che sia arrivato il momento di tornare?"
Cercami non è la continuazione di "Chiamami con il tuo nome". Gli anni passano, non sappiamo bene di preciso quanti. Gli anni sfumano, si accavallano. Aciman vorrebbe dare una seconda possibilità ai suoi personaggi. Così smonta la cronologia, si intrecciano i rimandi e le contraddizioni. L'unica cosa che resta è il sentimento, l'unica a non subire mutazione.
Aciman è lo scrittore contemporaneo (insieme a Edmund White, che maggiormente ha contribuito allo amantellamento dell'identità, come luogo sicuro).
"La sessualità è una cosa molto complicata o molto semplice, ancora non ho deciso".
Afferma l'autore in merito all'identità sessuale. In "Cercami" c'è un azzardo: l'incesto. Non spettro ma bensì, desiderio. Sfiorato, mimato. Rappresentato da Miranda, il personaggio più coraggioso, più sfrontato. Una Miranda che desidera e ottiene Samuel, anche se le ricorda il padre (o proprio perchè le ricorda il padre, che sia questa la vertigine?) Miranda che ricorda un momento dell'adolescenza, quando si rivolge al fratello e dice:
"Ora è il tuo turno".
Dopo essersi concessa all'amico di lui, sotto i suoi occhi. Ora è il tuo turno, invitandolo a stendersi sopra di lei. E il fratello fugge. Quindi l'innocenza.
"Volevo mio fratello, volevo che facesse l'amore con me perchè questo per lei è la cosa più naturale del mondo". Confessa Samuel.
Nell'universo di Aciman non ci sono tabù. Che si concretizzano nella parte finale del romanzo in cui Oliver ritrova Elio. Di nuovo al mare, in Italia, quella casa: ora Samuel non c'è più, qualcuno nel tempo è invecchiato (la mamma di Elio). Altri si sono aggiunti: Miranda e il figlio Oliver.
Qui sta forse la vertigine: Oliver figlio di Miranda e Samuel, diventa simbolicamente figlio di Oliver e Elio. Un bambino che ricorda Viola di Chiamami con il tuo nome, morta a sette anni. Allora: il bambino è un ritorno? Il fantasma di qualcuno che non è mai uscito dalla scena come tutti i personaggi di Aciman, proiezioni di persone care che s'incarnano in altre, e in altre ancora nell'arco degli anni. Gli stessi Elio e Oliver non si sono mai persi.
Joan Didion commenta dicendo:"Comunque siamo stati insieme. Siamo stati insieme tutta la vita, se conti anche tutto il tempo che abbiamo passato a pensarci".
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