, nata in Canada nel 1967,
vive e lavora nel Regno Unito. Ha pubblicato
vari libri di narrativa e saggistica. Nel 2015
ha iniziato un'opera in tre parti che l'ha
confermata come una delle voci piú innovative
e importanti del panorama letterario
internazionale.
, primo romanzo
del ciclo pubblicato da Stile Libero nel 2018,
è stato inserito da «La Lettura» tra i migliori 10
libri dell'anno. Nel 2019 è uscito il secondo
volume,
.
RECENSIONE
Con il romanzo Onori, si conclude la trilogia scritta da Rachel Cusk, iniziata con Resoconto e Transiti. In maniera del tutto casuale Onori, riprende la storia del primo, Resoconto. Siamo nuovamente su un aereo e Faye, la protagonista viaggia da sola verso l'Europa, dove come scrittrice viene chiamata a rivestire diversi ruoli: festival e incontri letterari. Sull'aereo e seduta accanto ad un uomo che le racconta la propria vita, soprattutto la morte sofferta del cane, soprresso perchè molto ammalato. Nel raccontare il rapporto che l'animale aveva con i diversi familiari, l'uomo attraversa diversi temi, già incontrati negli altri due romanzi: la difficoltà dei rapporti tra genitori e figli, la famiglia e il suo rapporto travagliato e fallimentare con la società, la disparità tra uomini e donne, l'incomunicabilità, il racconto.
Nel resto del romanzo non ci sarà più a figura dell'uomo che ha perso il cane ma, piuttosto una folta schiera di personaggi vari legati all'editoria: giornalisti, scrittori, agenti. Tuttavia appare chiaro l'intendimento del suo autore, ossia che le storie abbiano comunque valore e debbono essere ascoltate.
Il personaggio che ho amato di più nel romanzo è Betsy, la figlia dell'uomo che ha seppellito il cane. Sebbene faccia la sua comparsa all'interno del romanzo per poco tempo, attraverso le parole del padre, con la sua sensibilità sa intuire le sfumature di menzogna nei discorsi di famiglia. In seguito la sua linea identificata nei racconti che facciamo della nostra vita, molti non veri, sono manipolatori, bruciano e consumano la nostra essenza. Questo concetto verrà assunto da moltri altri personaggi della storia.
Nel caso che vada a fuoco il concetto stesso di letteratura, come dice, la scrittrice Linda, incontrata al primo festival cui partecipa Faye:
<<I sentimenti nessuno li può vedere>>, e quindi di conseguenza sono difficilmente trascrivibili, ma anche perchè, come puntualizza il direttore editoriale della protagonista:
<<Si ptrebbe vedere l'intera storia del capitalismo come una storia di combustione, un bruciare non solo di materie sepolte nelle viscere della terra per milioni di anni, ma anche di conoscenza, idee, cultura.>>
Si comprende così anche la familiarità di Cusk non solo con le figure di armatori, parrucchieri, carpentieri, gente incontrata letteralmente per strada che raccontandosi poneva domande universali sull'esistere, e che qui invece tale diritto di parola, viene affidato agli addetti del mestiere, si tramuti in finzione, intesa come fuga dalla realtà, inganno e malafede.
Non si tratta solo di un discorso sul tempo ridotto a lavoro e denaro, sulla mercificazione della vita, sulla perversione e falsità dei rapporti umani, che pure sono tutti in causa. Il fatto è che i <<rapporti tra uomini e donne>>, ancora troppo sbilanciati, come apprendiamo da un'altra intervistatrice della protagonista:
<<Ben presto mi sono accorta, ha detto, che in realtà non c'era nulla di peggio che essere un mediocre maschio bianco di mediocre talento e intelligenza: anche la più derelitta casalinga, ha detto, è più vicina al dramma e alla poesia di quanto lo sia lui, perchè se non altro, come ci mostra Louise Bourgeois, è capace di avere più di una prospettiva.>>
Diversi sono temi che prevalgono in Onori: dalla questione femminile a quella ecologica ed economica-politica. Il fatto è che il <<sentimento del mondo>>, il rapporto <<poetico>> con le cose, per Cusk non è qualcosa di eccezionale, di snobistico, di elettivo. bensì <<qualcosa di molto comune e ordinario>>, come scrive in Onori. E allora, <<Che cosa sono gli onori, tributati a chi scrive, se non pericolosi specchi per le allodole? Ma cos'è in generale la gloria umana, se non la miseria del giorno dopo?>>
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