sabato 11 gennaio 2020

RECENSIONE #08/2020 LA RICAMATRICE DI WINCHESTER by TRACY CHEVALIER - NERI POZZA



La ricamatrice di Winchester

Tracy Chevalier 
Tradotto da: Massimo Ortelio
Pagine: 288
 Prezzo: €18,00



Il Libro 

Winchester, 1932. A trentotto anni Violet Speedwell sembra ormai inesorabilmente destinata a un’esistenza da zitella. La Grande Guerra ha preteso il suo tributo: il suo fidanzato, Laurence, è caduto a Passchendaele insieme a migliaia di altri soldati, e ora le «donne in eccedenza» come lei, donne rimaste nubili e con scarse probabilità di convolare a nozze, sono ritenute una minaccia, se non una vera e propria tragedia per una società basata sul matrimonio.
Dopo essersi lasciata alle spalle la casa di famiglia di Southampton, e le lamentele della sua soffocante madre, ferma all’idea che dovere di una figlia non sposata sia quello di servire e riverire i genitori, Violet è più che mai intenzionata a vivere contando sulle proprie forze.
A Winchester riesce in breve tempo a trovare lavoro come dattilografa per una compagnia di assicurazione, e ad aver accesso a un’istituzione rinomata in città: l’associazione delle ricamatrici della cattedrale.
Fondata dalla signorina Louisa Pesel e diretta con pugno di ferro dall’implacabile signora Biggins, l’associazione, ispirata a una gilda medievale, si richiama a un’antica tradizione: il ricamo di cuscini per i fedeli, vere e proprie opere d’arte destinate a durare nei secoli. Sebbene la Grande Guerra abbia mostrato a Violet come ogni cosa sia effimera, l’idea di creare con le proprie mani qualcosa che sopravviva allo scorrere del tempo rappresenta, per lei, una tentazione irresistibile.
Mentre impara la difficile arte del ricamo, Violet stringe amicizia con l’esuberante Gilda, i capelli tagliati alla maschietta, la parlantina svelta e un segreto ben celato dietro i modi affabili, e fa la conoscenza di Arthur, il campanaro dagli occhi azzurri e luminosi come schegge di vetro. Due incontri capaci di risvegliare in lei la consapevolezza che ogni destino può essere sovvertito se si ha il coraggio di sfidare i pregiudizi del tempo. Due incontri che insegnano anche che basta a volte un solo filo per cambiare l’intera trama di una vita.
A vent’anni dalla pubblicazione de La ragazza con l’orecchino di perla, Tracy Chevalier torna con un impeccabile romanzo, capace di evocare meravigliosamente l’atmosfera dell’Inghilterra degli anni Trenta e di offrire al lettore una storia senza tempo che «renderebbe orgogliosa Jane Austen» (USA Today).


Tracy Chevalier

Tracy Chevalier è nata a Washington nel 1962. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Il suo primo romanzo è La Vergine azzurra (Neri Pozza, 2004, BEAT 2011, 2015). Con La ragazza con l'orecchino di perla (Neri Pozza, 2000, 2013) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. Bestseller internazionali sono stati anche i suoi romanzi successivi: Quando cadono gli angeli (Neri Pozza, 2002, BEAT 2012), La dama e l'unicorno (Neri Pozza, 2003, BEAT, 2014), L'innocenza (Neri Pozza, 2007, 2015), Strane creature (Neri Pozza, 2009, 2014) e L'ultima fuggitiva (Neri Pozza, 2013, 2014).
www.tchevalier.com 
I LIBRI

 
RECENSIONE 
Violet Spendwell è la protagonista del romanzo appena uscito di Tracy Chevalier, "La ricamatrice di Winchester". Per la società britannica degli anni Trenta, è una zitella. Una prospettiva di vita utile solo per accudire la madre anziana e portare avanti la casa.
L'epoca a cui fa riferimento il romanzo è specchio delle convenzioni sociali, delle ambizioni represse di donne sopravvissute a se stesse. Violet è una donna sola, si trasferisce a Winchester per lavorare come dattilografa e imparare a sfidare i pregiudizi dell'epoca: la solitudine di una donna, il significato di una società chiusa alle donne.

Qui nella cattedrale di Winchester, Violet entra a far parte della congregazione delle ricamatrici di Winchester, un'associazione di volontarie dedite al ricamo. Qui conoscerà anche l'amore, per un suonatore di campane che ha vent'anni più di lei.

Grazie a questa attività, trova il coraggio di affermare se stessa, e di trovare delle amiche nel gruppo di ricamo: Gilda e Doroty, un'amicizia che attraversa l'occasione di confronto, un atto di indipendenza che passa attraverso l'arte di creare qualcosa di bello.

In un periodo storico in cui la guerra ha ricordato ai più, quanto la vita sia effimera e viverla in modo consapevole nè accresce il lustro. Ma, la scelta dell'autrice resta comunque efficace, riuscendo a fare emergere con forza la natura di comunità chiusa di un contesto in cui i personaggi, specie se femminili, esistono solo in relazione alla loro arte, della creazione umana, tramandata da secoli, come gli splendori della cattedrale.

Le donne descritte nei romanzi della Chevalier: con (Griet) e poi con (Violet), sono accomunate nella difficile condizione femminile della loro epoca, e hanno in comune l'amore per il bello, per l'estetica, per l'arte che li spinge a cambiare le loro condizioni. Una attraverso la pittura, l'altra con i ricami.

Nessun commento:

Posta un commento