lunedì 20 gennaio 2020

RECENSIONE #12/2020 LA VILLA DELLE STOFFE by JACOBS ANNE - GIUNTI





La Villa delle Stoffe

Jacobs Anne

Editore Giunti 

Pagine: 576

Euro 13,00

 


"La Villa delle Stoffe" di Anne Jacobs è una grande saga piena di intrighi, amori e colpi di scena, narrata da un punto di vista molto speciale: quello dei domestici della Villa delle Stoffe, che curiosi, attenti, fedeli o intriganti, spiano ogni mossa dei padroni, ne conoscono ogni segreto, sognano con loro e ne invidiano la vita sfavillante.

Augusta, 1913. Quando la giovane Marie si trova per la prima volta davanti alla maestosa Villa delle Stoffe, ne rimane al tempo stesso affascinata e intimorita: l'imponente palazzo della famiglia Melzer, proprietaria della più grande fabbrica di tessuti bavarese, svetta come un castello fatato in un immenso parco. Un universo luccicante e sconosciuto per una ragazza povera come lei, cresciuta in orfanotrofio e in cerca di un lavoro come domestica.

Fin da subito, Marie si scontra con le ostilità e le gelosie dei suoi pari grado: uno stuolo di camerieri e domestici imbellettati che la guardano con sospetto, invidiosi della sua grazia innata, della sua intelligenza e determinazione.

Ma anche ai piani alti, dove sta per aprirsi la stagione dei balli invernali, il fascino e la bellezza di Marie non passano inosservati: Katharina, la figlia più giovane dei Melzer, appassionata d'arte, le chiede di posare per lei, e tra le due nasce una sorprendente complicità, con sommo disappunto del capofamiglia.

Intanto il figlio maggiore Paul, futuro erede dell'impero, elegante come un dandy e sempre intento a sperperare i soldi del padre, rientra a casa per le feste natalizie e, suo malgrado, rimane ammaliato dai misteriosi occhi neri della nuova arrivata...

Ma c'è un segreto, nascosto nel passato di Marie, che rischia di sconvolgere le loro vite in modo imprevedibile.

Titolo originale: ''Die Tuchvilla'' (2014).
 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------




Anne Jacobs



Anne Jacobs è nata in un paesino della Bassa Sassonia, per poi trasferirsi a Francoforte sul Meno, dove ha studiato musica classica al conservatorio. Ha esordito come autrice di romanzi storici e saghe familiari, e ha raggiunto il successo internazionale con la trilogia bestseller La Villa delle Stoffe: un successo da 1 milione e mezzo di copie. Il primo capitolo della saga, pubblicato da Giunti nel 2018, è rimasto per mesi ai primi posti delle classifiche italiane.








 RECENSIONE

 Nella zona orientale della città si apriva un nuovo mondo: non tranquillo e angusto come le stradine della Città Bassa, ma rumoroso e ostile. Marie si fermò e socchiuse gli occhi abbagliata dal sole. Davanti a lei, la fabbrica dei tessuti di Melzer.

La famosa Villa delle Stoffe. In realtà non aveva nessuna voglia di lavorare lì e guardando le nuvole che si stavano diradando, ebbe l'ipressione che il colosso in mattoni rossi avanzasse verso di lei e stesse per schiacciarla.

Marie sentì una fitta al petto e combattè ancora una volta contro la tentazione di fare marcia indietro e tornare all'orfanotrofio. Ma era la sua ultima chance. Marie, ancora ferma sulla porta, si sentì terribilmente a disagio. 
 
Iniziò a fluttuare in silenzio piacevole e leggero, un'oscurità benevola. Solo il suo stupido cuore continuava a martellare nel petto. Non riusciva a smettere di battere i denti, senti le mani rigide. 

Marie, così fragile, avrebbe portato in quella casa solo sciagura? Semmai era il contrario. Quella villa era maledetta, lo aveva capito appena ci aveva messo piede. Doveva rifletterci bene ... Che fosse o meno la sua ultima chance.

Eleonore Schmalzler alla Villa delle Stoffe, ricopriva il ruolo di governante. Era stata sempre impeccabile, univa l'attaccamento alla padrona con un naturale talento nella gestione delle persone. Chiunque lavorasse alla Villa delle Stoffe doveva considerare quell'impiego un privilegio, da guadagnare a suon di virtù: correttezza, zelo, discrezione e fedeltà.

La minuta sagoma di Marie davanti alla governante s'irrigidì e diventò più grande. Questa creatura dall'aria spettrale, orfana e con un curriculum pessimo, appena arrivata aveva già il coraggio di avanzare richieste! 

Fino a un attimo prima le aveva fatto quasi compassione, ma in quel momento fu sopraffatta dallo sdegno. Eppure in fondo lo sapeva già, era scritto nel suo curriculum: arrogante, sfacciata, ribelle, pigra, disobbediente ... mancava sola falsa.

Eleonore Schmalzler, fu tentata di rispedirla subito all'orfanotrofio, ma c'era un problema: per motivi imperscrutabili, la signora voleva che questa ragazza venisse assunta a tutti i costi. Aggiunse che per evitare equivoci visto che in casa viveva la signorina Jordan che si chiama Maria, le propose il nome, Rosa.

Marie spiegò le sue motivazioni in modo  fluente e senza vergogna, che desiderava essere chiamata con il suo nome. Sebbene la governante pensò che in fondo non aveva tutti i torti, la ragazzina era stata troppo sfacciata per averla vinta.

L'incantevole Katharina, la figlia più giovane dei Melzer), la fata dai capelli castani, la reginetta della prossima stagione danzante, aveva sollevato la testa per guardare Elisabeth (la sorella), negli occhi. Le due sorelle erano troppo diverse. Elisabeth sentiva il peso del confronto con la sorella.

<<Oh, mio Dio, ho un aspetto osceno. Perchè il destino è stato tanto ingiusto con me? Perchè alla sorella aveva dato quel visino incantevole, irresistibile, persino quando aveva l'emicrania?>>

Alicia Melzer (la madre), entrò in quel momento nella stanza, aveva sentito la voce agitata delle ragazze dal corridoio. Alicia sebbene fosse oltre cinquanta, era ancora una bella donna. Notò che le figlie non erano ancora pronte per ricevere gli ospiti. Rivolse a loro un'occhiataccia.

Johann Melzer era riuscita a diventare benestante, a differenza dei fratelli e delle sorelle che spesso frequentavano la villa con lo scopo di chiedere soldi e favori. Elisabeth faceva spesso osservazioni sui parenti del papà, essi trovavano sempre una scusa per scucirgli denaro.

Quelli della madre, non erano da meno, usavano solo modi più raffinati. Insomma, i parenti erano in generale persone penose,  Elisabeth non salvava nessuno di loro. Kitty era sempre sulle nuvole. Non le importava nulla dei vestiti che portava o dei capelli. Il suo grande sogno era studiare pittura a Parigi. 

Quando lo aveva detto ai genitori, per poco non gli veniva un infarto. Al dìner di quella sera avrebbe partecipato il tenente Klaus von Hagemann, finalmente si sarebbe dichiarato? Alicia era contrariata per l'assenza del marito. Johann si rintanava tra le carte e lasciava il fardello dei propri parenti a moglie e figlie.

Quella cena si rivelò una catena di gesti infelici e penosi. Il lavoro era pesante per Marie, spesso pensava di andarsene. Ma poi si riprometteva che sarebbe stata una sciocchezza colossale. Con il tempo Marie riuscì a conquistarsi la fiducia di Kitty.  Non doveva preoccuparsi di nulla, l'aveva rassicurata l'amica, tanto in terrazza non c'era spazio per i balli di gruppo, inoltre lei era aggrazziata per natura.

Marie stava perinfilarsi in camera di Kitty quando sentì, una voce maschile conosciuta. Era Klaus von Hagemann che sembrava nervoso, parlava a voce bassa con August. Da non crederci: quella pazza si faceva pagare gli alimenti dal fidanzato di Elisabeth.

Che cattiveria. Allora il segreto di August era ... <<Se paga  gli alimenti ci sarà un motivo ...>> Marie tornò alla realtà nel momento in cui Paul la abbracciò. Lei seguì i suoi movimenti, aderì al corpo di lui, e nel ritmo delle note diventarono una cosa sola. 

Lui era il suo destino, l'amore della sua vita. Danzarono incollati l'uno all'altra, si abbandonarono alla musica, respirarono la dolce vicinanza dell'altro. I loro giri diventarono sempre più stretti alla fine si fermarono sprofondati in un bacio. 

Eppure dietro l'apparenza si celano ombre che Marie non ha il coraggio di condividere con nessuno. Ma presto Marie si renderà conto che, in una famiglia tenuta insieme da ipocrisie e segreti, la verità è destinata ad avere conseguenze devastanti .....


Citazione del libro

Marie alzò gli occhi. In realtà si erano già visti, ma lui non poteva certo ricordarsi di un incontro così fugace. Cercò di fare ordine tra i pensieri, ma sentì il sangue salirle alle guance. Poi si ricordò di avere i capelli sciolti. Prese subito il fazzoletto e legò le ciocche ribelli dietro la nuca, confusa dal fatto che lui stesse seguendo ogni suo movimento con un’espressione a metà tra lo stupore e l’incanto. La voce morbida e carezzevole del signorino Paul era pericolosa: era una voce che ti toccava dentro, una voce che ti faceva venire i brividi.

Nessun commento:

Posta un commento