giovedì 9 gennaio 2020

RECENSIONE 07/2020 DIARIO DI UNA SCRITTRICE by VIRGINIA WOOLF - MINIMUM FAX

Scrivere è un'arte difficilissima, mentre è facile ... fare degli appunti. In che cosa Virginia Woolf fa consistere la differenza tra lo scrivere e il prendere appunti?

Diario di una scrittrice



Titolo originale: a Writer's Diary
Traduzione: Giuliana De Carlo
 Pagine: 489 
 € 18,00
 
Il Libro
 Nel 1941, dopo aver donato alla letteratura del Novecento alcune delle sue opere più memorabili, Virginia Woolf si toglie tragicamente la vita. Nel 1953, Leonard Woolf decide di raccogliere in volume una selezione tratta dai diari della moglie, incentrata sulla sua attività di romanziera e critico letterario.
Nella sua quotidiana «mezz'ora dopo il tè» dedicata al diario - che considera un esercizio e insieme un messaggio alla se stessa di domani - Virginia medita su ciò che sta scrivendo o leggendo, annota riflessioni stilistiche o strutturali (dal dosaggio di sfumature nella Signora Dalloway all'impulso irresistibile che ha dato origine a Orlando), descrive luoghi, eventi e amici, ma esprime anche la sfiducia o l'entusiasmo per il proprio lavoro l'amarezza per un mondo lacerato dalla guerra, la sofferenza delle crisi nervose.Viene così alla luce un libro ricco di sfaccettature, a metà strada fra vita e letteratura, capace di offrirci il ritratto più diretto e suggestivo di una scrittrice-simbolo e della sua epoca. 
RECENSIONE 
Per ventisette anni, dal 1915 al 1941, la scrittrice inglese Virginia Woolf tiene un diario, specchio delle curiosità, degli umori e delle ansie che formano la sua personalità delicata e penetrante. Gli appunti, stesi con stile incisivo e rapido danno una documentazione di ciò che fa, della gente che vede, dei libri che legge e che scrive, degli eventi politici nel periodo tra le due guerre mondiali.
Ma il diario resta soprattutto un fatto personale: vi si nota lo sforzo inteso che Virginia Woolf fa per esprimersi in completa sincerità artistica, raffigurando la realtà con uno stile che non ne faccia disperdere vrietà e freschezza. 

Questo le sembra il segreto del suo appassionante mestiere di scrittrice che per lei si identifica con la vita e trova sfogo proprio nelle pagine del diario dove ella impara a confidare a se stessa ciò che sente, pensa e vuole prima di scriverlo per gli altri.

Anche quando parla dei propri entusiasmi e delle stanchezze, o della stesura di un suo romanzo, oppure descrive Londra o la gente di Siena, il suo problema è quello di cogliere <<il pensiero che svapora>> e fissarlo servendosi della <<difficile arte dello scrivere>>.

Domande che mi sono posta durante la lettura del libro
1. Quale importanza dà al suo diario la scrittrice inglese? Come giudica il modo in cui viene scrivendolo?
2. Le annotazioni del diario sembrano a Virginia Woolf, diamanti tra la spazzatura. Che significa?

3. Come immagina di essere e di comportarsi Virginia Woolf a 50 anni? A che le servirà allora, il diario?

4. Quali sono i colori che dominano nel mirabile quadro di Londra descritto all'inizio del diario datato 26 maggio 1924? Che effetto produce la città sull'animo della scrittrice?

5. Quali sono le parti del diario da cui traspaiono l'impegno profondo e l'intenso lavoro con cui Virginia Woolf si dedica ai suoi romanzi.

6. Quali possono essere le ragioni per cui la scrittrice definisce uomo malinconico la persona incontrata a Siena?

7. Scrivere è un'arte difficilissima, mentre è facile ... fare degli appunti. In che cosa Virginia Woolf fa consistere la differenza tra lo scrivere e il prendere appunti?

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