mercoledì 15 gennaio 2020

RECENSIONE #09/2020 L'ARCHITETTRICE by MELANIA MAZZUCCO - EINAUDI






L’architettrice
EINAUDI
Supercoralli

pp. 568

€ 22,00
«Tirar su una casa. Scegliere le tegole del tetto e il mattonato del pavimento. Immaginare facciate, logge, scale, prospettive, giardini. Per quanto ne sapevo, una donna non l'aveva mai fatto».

Il libro



Nel maggio del 1624 un uomo accompagna la figlia sulla spiaggia di Santa Severa, dove si è arenata una creatura chimerica. Una balena. Esiste anche ciò che è al di là del nostro orizzonte, è questo che il padre insegna a Plautilla. Una visione che contribuirà a fare di quella bambina un’artista, misteriosa pittrice e architettrice nel torbido splendore della Roma barocca. Melania Mazzucco disegna un grande ritratto di donna tornando alle sue passioni di sempre, il mondo dell’arte e il romanzo storico.
Giovanni Briccio è un genio plebeo, osteggiato dai letterati e ignorato dalla corte: materassaio, pittore di poca fama, musicista, popolare commediografo, attore e poeta. Bizzarro cane randagio in un’epoca in cui è necessario avere un padrone, Briccio educa la figlia alla pittura, e la lancia nel mondo dell’arte come fanciulla prodigio, imponendole il destino della verginità. Plautilla però, donna e di umili origini, fatica a emergere nell’ambiente degli artisti romani, dominato da Bernini e Pietro da Cortona. L’incontro con Elpidio Benedetti, aspirante scrittore prescelto dal cardinal Barberini come segretario di Mazzarino, finirà per cambiarle la vita. Con la complicità di questo insolito compagno di viaggio, diventerà molto piú di ciò che il padre aveva osato immaginare. Melania Mazzucco torna al romanzo storico, alla passione per l’arte e i suoi interpreti. Mentre racconta fasti, intrighi, violenze e miserie della Roma dei papi, e il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle che domina Roma, disegnata, progettata ed eseguita da lei, Plautilla, la prima architettrice della storia moderna.

Melania G. Mazzucco



Melania G. Mazzucco è autrice di Il bacio della Medusa (1996), La camera di Baltus (1998), Lei cosí amata (2000, Super ET 2012), sulla scrittrice Annemarie Schwarzenbach, Vita (2003, Premio Strega, Super ET 2014), Un giorno perfetto (2005, Super ET 2017), da cui Ferzan Ozpetek trae l'omonimo film. Al pittore veneziano Tintoretto dedica il romanzo La lunga attesa dell'angelo (2008, Premio Bagutta), la monumentale biografia Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (2009, Premio Comisso) e il docufilm Tintoretto. Un ribelle a Venezia (2019), da lei ideato e scritto per Sky Arte, distribuito in tutto il mondo. Nel gennaio 2011 riceve il Premio letterario Viareggio - Tobino come Autore dell'Anno. Per Einaudi ha inoltre pubblicato: Limbo (2012, Premio Bottari Lattes Grinzane, Premio Elsa Morante, Premio Giacomo Matteotti); Il bassotto e la Regina (2012, Premio Frignano Ragazzi 2013); Sei come sei (2013); Il museo del mondo (2014), in cui racconta 52 capolavori dell'arte; Io sono con te (2016, Libro dell'anno di Fahrenheit, Radio 3) e L'architettrice (2019). Ha scritto per il cinema, il teatro e la radio e collabora con «la Repubblica». I suoi romanzi sono tradotti in 27 Paesi.

RECENSIONE 


La figura di Plautilla Bricci è scivolata nell'oblio. La protagonista della domus magna di Palazzo Benedetti in via Monserrato, domicilio di Elpidio Benedetti, agente di Mazzarino e poi fiduciario del Re di Francia e del primo ministro Colbert, autrice anche della cappella di San Luigi, nella celebre chiesa di San Luigi dei Francesi, e della villa detta il Vascello, voluta dall'abate Benedetti sul Gianicolo, fuori la porta San Pancrazio.
Il romanzo della Mazzucco è incentrato su questa vicenda e opera su due livelli, la restituzione storica e quella simbolica. Da una parte c'è la storia, quella che la Mazzucco rivela in Plautilla Bricci, Eroina, un'artista in contatto con i più grandi della sua epoca, da Giuseppe Cesari Cavalier d'Arpino a Pietro da Cortona, dall'altra c'è la figura di donna pittrice e architetto, una figura in quel tempo priva di modelli e di esempi. Da qui l'importanza del romanzo di Melania Mazzucco di dare voce e carne ad una donna e in quanto tale, non ha avuto il diritto di rappresentare.

Mazzucco si sofferma molto nella descrizione della sua "creatura" del romanzo domandandosi: <<Chi poteva frequentare una ragazzina, e poi una donna artista nella Roma del Seicento? Come emerse il suo talento? Quali incontri furono determinanti per aprirle una carriera nell'arte, in un contesto storico che, se da un lato vede l'insorgenza di donne al potere, come Anna d'Austria e Maria de' Medici, dall'altro è ancora nell'oblio?>>

Da qui parte la Mazzucco, creare i tasselli su cui incidere la trama de L'architettrice: l'importanza del padre, Giovanni Bricci, artista e poligrafo, e tuttavia figlio di un fabbricante di materassi e per questo, nonostante una vita spesa a migliorarsi, condannato al soprannome poco lusinghiero di Giano Materassaio; i frequenti traslochi della famiglia, la sorella Albina, destinata per bellezza e temperamento a prendere marito, e quindi di riflesso responsabile della condizione di dignità dell'arte di Plautilla, il fratello Basilio che le sarà compagno nelle imprese d'arte, l'amicizia con la carmelitana Eufrasia Benedetti, l'abate Elpidio Benedetti, con il quale Plautilla intesse una corrispondenza di sentimenti, di intelletto, di imprese professionali.

Una lunga vita, che scorre sullo sfondo di una Roma fastosa e miserabile al tempo stesso, e che la scrittura della Mazzucco sa rendere interessante. Da un lato: fango per le strade, case fredde, sporcizia, malattie, ma dall'altro lato, l'opulenza delle stoffe, dei colori per la pittura, il fruscio della carta al lume di candela, la porosità del marmo e del travertino.

Le sorti di Plautilla si annunciano insinuando attese nel lettore per un destino ultimo toccato alla sua opera più prestigiosa, la villa del Vascello sul Gianicolo, utilizzato dall'esercito garibaldino come ultimo baluardo a difesa della Repubblica di Roma contro le truppe francesi nel 1849.

Il romanzo della Mazzucco ce la restituisce viva, singolare, affascinante, una donna che vide il mare una sola volta, non uscì mai da Roma, ma arrivò a progettare per il Re di Francia.

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