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IL LIBRO - Nel luglio del 1943, con una missione
aggregata all’viii Armata, Massimo Max Salvadori torna in Italia dopo
un’assenza di quasi dieci anni. In Sicilia e a Napoli incontra i vecchi
amici, conosciuti durante il periodo clandestino, al confino o in esilio.
Agevola l’arruolamento nel n. 1 Special Force di giovani – Alberto
Cianca, Aldo Garosci, Leo Valiani, Alberto Tarchiani e Giaime Pintor –
decisi a combattere gli occupanti tedeschi e i collaborazionisti della rsi.
Partecipa agli sbarchi di Salerno e di Anzio e, ai primi di febbraio del 1945,
viene paracadutato nella zona occidentale delle Langhe in qualità di
comandante di una banda infiltrata dietro le linee nemiche. Nell’aprile del
1945, quale ufficiale di collegamento Alleato presso il Comitato di
Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, rivendica con forza agli italiani
il diritto di decidere della sorte di Mussolini, catturato dalla lii
Brigata Garibaldi.
Finita la guerra, la ricostruzione degli anni della lotta partigiana
diviene per lui un assillo e una priorità. Nel 1955 pubblica con Neri Pozza
questa Breve storia della Resistenza italiana per mostrare che non è
possibile comprendere il successo della Resistenza nel 1943-45, e quelli
che sono stati gli insuccessi politici nel dopoguerra, se non si ha chiara
la relazione con l’antifascismo degli anni precedenti.
Per cogliere le peculiarità delle due fasi cruciali della storia italiana –
il 1920-22 e, appunto, il 1943-45 – Salvadori non esita a ricorrere al
concetto di guerra civile, guerra civile scatenata dai fascisti
nell’autunno del 1920, con l’esplicito appoggio di gruppi imprenditoriali,
e riaccesa poi dalla Repubblica sociale italiana, sorta per volontà di
Hitler. Il partigianato diventa così, nella sua ricostruzione, il braccio
armato dell’antifascismo sconfitto nel 1922.
«La Breve storia della Resistenza italiana occupa oggi – scrive
Mimmo Franzinelli nell’introduzione alla presente edizione – un posto di
spicco nel panorama storiografico del 1943-45. Alla sua comparsa era un
libro inattuale, poiché alla metà degli anni Cinquanta la guerra fredda
rendeva improponibile la rievocazione della collaborazione tra partigianato
comunista e missioni Alleate… Oggi, la testimonianza di un combattente per
la libertà e le sue analisi sul movimento antifascista troveranno
finalmente maggiore circolazione e considerazione, restituendo nuova vita a
un libro utilizzato dalla parte più attenta della storiografia
resistenziale come fonte imprescindibile».
Massimo (Max)
Salvadori Paleotti nacque
a Londra nel 1908. Aderì sin dall’inizio a «Giustizia e libertà». Nel 1932
venne arrestato e inviato al confino. Riuscito ad espatriare, nel 1939
divenne professore di Scienze Sociali alla Saint Lawrence nello Stato di
New York. Tenente colonnello dell’esercito britannico, si trovò a Milano
prima della Liberazione come ufficiale di collegamento tra il Comando
Alleato in Italia e il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia.
Ritornò negli Stati Uniti nell’agosto 1945 per assumere poi la cattedra di
storia moderna europea allo Smith College. Morì a Northampton nel 1992. Breve
storia della Resistenza italiana apparve per la prima volta nel 1955
nelle edizioni Neri Pozza.
«La Resistenza
descritta nel suo alto valore, sia per l’estensione raggiunta, sia per il
suo immediato spontaneo fiorire, quasi che l’Italia avesse tratto l’energia
di una nobile vendetta».
Riccardo Bauer
Euro 16,50
336 pagine
EAN 9788854512610
I COLIBRÌ
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