Questioni di famiglia
1° ed.
2019
978-88-317-8998-1
Impegnato a contrastare uno stalker che tormenta la sua fidanzata, Dan
Sommerdahl – brillante ex pubblicitario che ha deciso di indossare i
panni dell’investigatore privato – viene contattato da un politico in
vista che chiede il suo aiuto. Due dei suoi figli sono morti in
circostanze poco chiare esattamente ventisette giorni dopo il loro
sedicesimo compleanno. Una coincidenza inquietante, e ora che anche
Malthe, il terzogenito, sta per compiere sedici anni, l’ansia cresce.
Dan si trova così a indagare in una provincia danese solo apparentemente
idilliaca, alla ricerca di un possibile movente nel passato di quella
sventurata famiglia. Quando crede di essere finalmente vicino alla
verità, a pochi giorni dalla data fatidica, Malthe parte: insieme ad
altri settantamila ragazzi, si prepara a seguire il leggendario festival
rock di Roskilde. Come sarà possibile trovarlo, in mezzo a una folla
scatenata di giovani storditi dalla musica e dall’alcol, prima che lo
faccia l’assassino? Per il Detective Calvo comincia il conto alla
rovescia.
Anna Grue
è la più nota autrice di genere danese. Giornalista e scrittrice, ha
raggiunto il successo con la serie del Detective Calvo, di cui Marsilio
ha già pubblicato tre episodi: sempre ai primi posti in classifica in
Danimarca e candidata al Prix Sncf du polar in Francia, la serie è stata
tradotta in tutti i principali paesi europei e Dan Sommerdahl è
diventato un beniamino del pubblico, celebrato dalla stampa per la sua
arguzia e il suo calore. Anna Grue ha tre figli e vive con il marito nei
pressi di Copenaghen.
Stanley Kubrick
a cura di Enrico Carocci
, 1° ed.
2019
978-88-317-8576-1
I film di Stanley Kubrick sono dei monumenti. A vent’anni dalla
scomparsa del loro autore sono ancora al centro di ricerche e analisi
che li caricano di significati e valori, e per altri versi continuano a
circolare nella cultura popolare con l’evidenza delle icone e il fascino
degli enigmi. La vitalità di questo cinema risiede forse nel
particolare regime emozionale che contrassegna il brand kubrickiano, nel
quale si intrecciano senza contraddirsi l’immediatezza dell’esperienza e
la complessità del senso, la sollecitazione dei sensi e l’astrazione
intellettuale, la ricerca dell’immersione e la presa di distanza. Si
tratta di una vitalità che sembra ben lontana dall’esaurirsi: lo stile
visivo, la funzione della musica, la costruzione dei personaggi e le
invenzioni narrative di Kubrick sono parte di un immaginario condiviso
che affascina spettatori di tutte le generazioni, e che non smette di
rigenerarsi e di nutrire la cultura visuale contemporanea.
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