La ferrovia sotterranea
Colson Whitehead
Traduzione di Martina Testa
Data di uscita: ottobre 2017
Collana:
BIGSUR #22
ISBN: 978-88-6998-087-9
Prezzo:
20.00 €
376 pagine
SINOSSI
Nella Georgia della prima metà dell’Ottocento, la giovane schiava nera
Cora decide di tentare la fuga dalla piantagione di cotone in cui vive
in condizioni disumane, e insieme all’amico Caesar comincia un arduo
viaggio verso il Nord e la libertà. Servendosi di una misteriosa
ferrovia sotterranea, Cora fa tappa in vari stati del Sud dove la
persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto
raccapriccianti. Aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno
spietato cacciatore di taglie, riuscirà a guadagnarsi la salvezza?
Grazie alla brillante invenzione fantastica di una «ferrovia
sotterranea», Colson Whitehead dà forma concreta all’espressione con
cui si indica, nella storia degli Stati Uniti, la rete clandestina di
abolizionisti che aiutavano gli schiavi nella loro fuga. Con questo
romanzo offre una testimonianza scioccante – e politicamente consapevole
– dell’eterna brutalità del razzismo, e al tempo stesso dà vita a
un’appassionante storia d’avventura che per ritmo e colpi di scena
ricorda i western pulp di Quentin Tarantino, e che ha al centro una
moderna e tenacissima eroina femminile. Unica opera degli ultimi
vent’anni a vincere sia il National Book Award che il Premio Pulitzer, La ferrovia sotterranea è già destinata a diventare un classico.
“Il romanzo che ho letto più di recente è stato "La ferrovia sotterranea" di Colson Whitehead; ci ricorda come il dolore della schiavitù si trasmetta da una generazione all’altra, non solo in modi espliciti, e come cambi la mente e il cuore delle persone.
”Barack Obama
Rassegna Stampa
Biografia
Colson Whitehead
Colson Whitehead (New York, 1969) è autore di altri sette libri, fra opere di narrativa e saggistica. I romanzi John Henry Festival (finalista al Premio Pulitzer nel 2002) e Apex nasconde il dolore verranno ripubblicati nel 2018 nella collana BIG SUR. In Italia sono anche usciti L’intuizionista, Il colosso di New York e Sag Harbor per Mondadori, Zona Uno e La nobile arte del bluff per Einaudi.
RECENSIONE
E' una leggenda, una metafora, un sogno. La ferrovia sotterranea di Whitehead è una creazione fantasiosa per dare un corpo concreto alla rete clandestina di abolizionisti del Sud che, secondo la storia americana, dalla fine del '700 in poi forniva rifugi, contatti,percorsi agli schiavi in fuga verso il Nord.
Lo scrittore americano l'ha immaginata come una ferrovia vera, costruita da uomini coraggiosi che l'hanno scavata a mani nude. Da questa idea è nata la storia di Cora: una schiava abbandonata bambina dalla madre, cresciuta in una piantagione di cotone della Georgia in condizioni di vita terribili, che a 16 anni decide di tentare la fuga con l'amico Caesar, iniziando un lungo viaggio alla ricerca della libertà.
Insieme salgono su uno dei vagoni che corrono in tunnel bui e profondi senza neppure sapere quale sarà la loro destinazione: tappa dopo tappa, Cora si muoverà fermandosi nei vari paesi, dalla Carolina del Sud a quella del Nord, fino all'Indiana, sperimentando condizioni e luoghi in cui il razzismo si attenua, ma non svanisce, si manifesta comunque in forme diverse.
E mentre assaggia scampoli di libertà, dietro di lei continua a esserci il crudele cacciatore di schiavi Ridgeway, che già aveva in passato braccato la madre e senza arrendersi la insegue fino ad arrivare a un finale intenso e sconvolgente.
Usando un tocco da realismo magico, Whitehead scatta indietro ricostruendo in modo del tutto originale la storia della schiavitù, usa un modo distopico per ricordare ai bianchi le colpe di ieri, parla di istinti inumani, ma anche di slanci di solidarietà, di dolore e speranza.
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