giovedì 28 febbraio 2019

Recensione LA CONFRATERNITA' DELLA ROSA NERA by RICCARDO DE PALO - MARSILIO EDITORE


La confraternita della rosa nera

MARSILIO EDITORE 

1° ed.
978-88-317-8906-6



 
SINOSSI 

Un giallo ricco di suspense e atmosfera ambientato tra le montagne del Trentino - Alto Adige.
Un nuovo investigatore sulla scena del crime italiano
Chi ha ucciso la giovane bibliotecaria Anne Rose Werfel, trovata senza vita in mezzo a un roseto d’alta quota, in un idilliaco borgo delle Dolomiti? Cosa si cela dietro la misteriosa confraternita che organizza giochi di ruolo all’ultimo sangue? A indagare sul caso viene chiamato l’ispettore capo Lukas Moroder, raro esempio di montanaro che soffre di vertigini e alterna ciniche battute in ladino alla musica dance del suo omonimo compaesano. Insieme a lui indagano la poliziotta scelta Helga Schneider, meticolosa e avvenente ricercatrice di piste da seguire, l’impagabile napoletano Ciro Esposito, e il più concreto di tutti, il romano Massimo Proietti. Forte delle sue intuizioni anche quando tutto lascia presagire il contrario, costretto ad agire nell’ombra per sventare le trame di potenti corrotti, Moroder trascinerà i suoi collaboratori in rapide (e ripide) incursioni tra le montagne della Val Gardena e a Innsbruck, costringendoli a missioni in incognito in Baviera, tra i misteri di Vienna, tra le vette della Foresta Nera. L’ispettore capo è pronto a tutto pur di svelare le trame di un complotto vasto e ramificato, che punta al dominio del mondo intero.

Biografia 




classe 1964, è romano d’adozione e apolide per vocazione; si occupa di cultura per le pagine del Messaggero. Dopo un romanzo sul grande Velázquez, ha subito il fascino dei noir, dei thriller all’ultimo respiro: questo è il suo primo giallo.



 RECENSIONE

In un luogo di montagna ricco di fascino e di mistero si consuma un giallo. D'un tratto si sentono passi fuori dall'ufficio. Difficile capire chi potrebbe essere, ma si sentono chiaramente. Poi qualcuno entra nella stanza e, prima che l'ispettore capo Lukas Moroder, possa aprire bocca, la sua assistente entra nell'ufficio. Niente gli avrebbe impedito di partire per una breve vacanza, e già pregustava le escursioni nei boschi, l'assenza totale di impegni.

Così quando l'agente scelto Helga, un corpo ben tornito che avrebbe incendiato qualsiasi uomo, ed una sfrontatezza fuori luogo in quella questura dall'aria burocratica e silenziosa, lo mise al corrente del caso, da una prima ricostruzione del ritrovamento del corpo di una donna uccisa.

Anna Rose Werfel trovata senza vita nel mezzo di un roseto d'alta quota, in un idilliaco borgo delle Dolomiti. L'alba stava rischiarando il villaggio. E dalle sue spire, che arrampicandosi sull'erba bruciata dal sole sembravano prendere vita, si levarono i lamenti.

Ombre cupe si affacciavano sull'orizzonte della sua tranquillità e minacciavano seriamente il suo desiderio di pace. Moroder pensò: <<Perchè mai quei stramaledetti figli di una confraternita se l'erano presa con la bibliotecaria?>>.

E non poteva, invece, essere tutta opera di qualche innamorato deluso, che avesse avuto il modo di rapire la donna e, per sviare i sospetti da sè, avesse fatto credere in una scorreria della confraternita?

Si, questa poteva essere una ipotesi attendibile e appena giorno si potevano fare ricerche segrete e minuziose.

La biblioteca brulicava ancora di individui, che se ne stavano da parte, suddivisi secondo il grado, muti spettatori di tutta la drammatica scena e ciascuno d'essi, ora, si aspettava che gran parte della tempesta che aveva cominciato ad infuriare, prima ancora che la precedente si fosse placata, si sarebbe sicuramente riversata su di loro. 

Un pensiero improvviso gli provocò uno spasmo allo stomaco: era davvero un "nido" il roseto. Quando lo era diventato? Brulicava di un lavorio sommerso, misterioso. Come un insetto operoso, preparava la muta. Moroder ne era certo, anche se non avrebbe saputo spiegare quello che stava  accadendo in quel bosco.

Il corpo della bibliotecaria giaceva sull'erba. Il candore della pelle contrastava con il colore dei capelli. Sullo sfondo, il verde cupo della natura di montagna. La donna adagiata in posizione supina, sembrava un dipinto. I colori erano quelli del sangue ormai freddo, delle vene svuotate, delle membra rigide. Non aveva odore, se non quello della selva: terra umida e foglie marcescenti.

"Conosceva l'assassino, ecco perchè non ha reagito subito per difendersi? Cosa deve aver pensato in quel momento, quando ha compreso che stava per morire?"

Il lavoro alla libreria era la sua occupazione a tempo pieno. Scavando nella vita privata della vittima emergono rivelazioni, oscure e inaspettate, che non solo minacciano la soluzione del caso, ma la vita dello stesso investigatore.

Non c'era tempo. Doveva essere rapido, più efficente. Moroder si alzò e senti le giunture scricchiolare. Troppi giorni della sua vita passati sulle ginocchia. O troppi anni sulle spalle, pensò. Troppi chili da smaltire. Un rumore improvviso impedì la prosecuzione della sua analisi.  Aguzzò la vista, domandandosi se lo spettacolo fosse reale o meno.

Però poi gli si secca la gola nel considerare un'ipotesi, ossia che gli indizi ci fossero e che lui non ci avesse fatto caso. Oppure, peggio ancora, che gli siano sfuggiti perchè non aveva voluto vederli. Gli tornano in mente. Gli indizi c'erano, altrochè. Ma Moroder, li ha sottovalutati, ignorati, convincendosi che un emblema dipinto su un muro non potesse poi nuocere granchè, che gli eventi in corso in un idilliaco borgo delle Dolomiti per inquietanti che fossero - non avrebbero i confini assegnati. Per ora, tenendo in mano il suo cappotto, vede con allarmante chiarezza le avvisaglie cui non ha voluto far caso.

In quella notte insolitamente fredda, infila le mani nelle tasche del cappotto e s'incammina di buon passo sul luogo del ritrovamento del cadavere della donna. Chissà come, già nel momento in cui il suo sguardo si è posato su di lei, ha capito che la giovane bibliotecaria Anne Rose Werfel che la sua fine cela qualcosa di segreto e un dolore che ben conosce le appesantisce il petto.

Moroder rilassò le palpebre per un attimo, poi le riaprì, sbattendole forte come per l'improvviso manifestarsi di un tic. <<Mi spiace per quella poveraccia, ma non c'è nessun elemento che confermi che sia l'opera di un omicida seriale.>>

<<Non perdiamo tempo.>> Moroder si mosse verso il collega, <<Dimmi cosa sai di questa donna.>> Di primo acchito direi che c'è un intento rituale. <<Mai vista una cosa del genere da queste parti.>> Che futuro avranno immaginato questi occhi ora spenti, prima che la loro proprietaria morisse? C'è qualcosa nella posizione del corpo, nel modo in cui serra le labbra, che fa pensare che stia sul punto di dire qualcosa, di rivelare al mondo quali sarebbero state le sue prossime mosse.

<<Deve per forza aver ricevuto i corpi mortali in quel terreno>>, insistette. <<Cosa potrebbe avere scoperto la bibliotecaria, di così prezioso?
<<Allora provalo.>>
<<Ci puoi scommettere.>>
Anche perchè è l'unica possibilità di uscire indenni da questa faccenda, pensò. Se adesso trovo le prove che quell'omicida aveva la coda d paglia e che nel bosco è successo qualcosa di losco, non gliene fregherà più niente a nessuno se ho o no l'autorizzazione a procedere. Altrimenti temo che non mi faranno più sorvegliare nemmeno il busto di Garibaldi all'aeroporto.

Le paroline magiche le conosci? Si. Moroder le conosce.
Periculum in mora.
Il che significa, in questo caso, che il villaggio delle Dolomiti e gli interessi dei suoi cittadini sono soggetti a una minaccia immediata. Moroder non avrà bisogno di nessuna autorizzazione.

Anna RoseWerfel è stata costretta ad abbandonare l'unica vita che abbia mai conosciuto. Ma per lei è impossibile ricominciare altrove. Per questo Moroder deve tornare là. Solo la foresta può guidarlo a scoprire la verità che finora gli è stata negata e a riprendersi quello che gli appartiene.

Un romanzo coinvolgente e appassionante, in cui le ombre gettate dai personaggi si allungano dal passato fino a creare un presente fumoso e denso di insidie. Moroder ha bisogno di risposte e sa di poterle trovare solo in quel luogo. Quindi abbandona tutto, si trasferisce in quel luogo e comincia a indagare. Scopre che caduto il velo di isolamento è facile parlare e fare amicizia con gli abitanti delle montagne, il luogo è magnifico, tutto sembra avvolto da un alone di serenità.

Ma bastano pochi giorni perchè Moroder, si renda conto di non essere l'unico ad avere dei segreti. Qualcosa di terribile si cela sotto la superficie di quella comunità apparentemente perfetta.

Tra le bellezze del territorio e i suoi misteri, Moroder indaga su un omicidio del passato di cui nessuno sembra sapere nulla e si lascia andare alle atmosfere splendenti e al contempo inquietanti.


CITAZIONE DEL LIBRO

"Certo che questo Moroder è proprio un tipo originale, pensò l’agente. Forse l’affascinava proprio perché non assomigliava a nessun altro."

Se qualcuno vuole nascondersi, basta che resti in evidenza, proprio là, davanti a te, dove non l’avresti cercato mai.

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