martedì 18 gennaio 2022

WALTER BENJAMIN. SOTTOMISSIONE ALLA DIVINITA' DEL CAPITALISMO.

Buongiorno. Cosa rende Benjamin così attuale nella sua dirompente inattualità? Perchè i suoi scritti , talvolta brevi frammenti, aneddoti autobiografici, lettere, serbano un potenziale esplosivo? Al punto da indirizzare perfino la riflessione contemporanea? Quel che emerge, però, sempre più chiaramente, è che Benjamin, ha presagito gli esiti del capitalismo, ne ha scrutato i segreti, gli arcana reconditi.

Che un giorno la politica, scaduta a mera amministrazione, esercizio di governance, si sarebbe dissolta nell'economia, è un pensiero che Benjamin condivide con altri filosofi. Ma lui osa un passo ulteriore: quella forma economica, divenuta globale, si sarebbe rivelata per quello è: una religione. Non è forse il capitalismo una religione del debito?

Per Benjamin il capitalismo non è una religione secolarizzata, bensì una religione in senso stretto. Il che conferma l'intuizione di Benjamin, che sembra assumere oggi ulteriore validità. Esistono alternative? Non appare forse il capitalismo il nostro orizzonte ultimo e insuperabile? Questa società crede nel capitalismo, lo accetta come proprio ineluttabile destino. E come nel passato si pregavano gli dei, se ne indagava l'umore, se ne temeva il volere, oggi una società secolare è pronta a offrire ogni sorta di sacrifici alle potenze del mercato.

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