martedì 22 marzo 2022

ARTHUR RIMBAUD


Il nome di ARTHUR RIMBAUD è legato ad una esperienza umana e poetica eccezionale e drammatica. Nato a Charleville nel 1854 in una tipica famiglia borghese, educato in famiglia ed a scuola secondo gli schemi più tradizionali, si segnalò per la straordinaria precocità intellettuale; a 16 anni rifiuto di colpo tutti gli schemi secondo cui era stato educato, fuggì ripetutamente di casa, cominciò il suo vagabondaggio: visse tra esperienze di ogni genere, senza escludere l'alcool e la droga, eppure proprio in questa fase compose le sue liriche più belle ed originali. La più nota fra queste, Il battello ebbro, inviata a Verlaine, fu l'occasione dell'amicizia e dell'unione tra i due poeti, che durò due anni e si concluse drammaticamente: nel 1873 a Bruxelles Verlaine ferì l'animo con un colpo di pistola. 

Rimbaud riprese il syo vagabondare solitario, cominciò a pubblicare i suoi scritti: ma di colpo, nel 1875, distrusse tutto quanto poteva delle sue opere, rinunciò definitivamente alla poesia, abbandonò l'Europa, fu mercenario nelle Indie olandesi, poi agente commerciale in Etiopia, lontano dalla patria proprio mentre cominciava ad affermarsi la sua fama letteraria.  Solo il manifestarsi di un tumore al ginocchio lo costrinse a ritornare in Francia, dove pochi mesi dopo morì di cancrena nel 1891.

L'esperienza letteraria di Rimbaud si svolse nell'arco di pochi anni, dal '70 al '75, dai 16 anni ai 21 anni, e comprende i poemetti del periodo del vagabondaggio parigino, raccolti più tardi sotto il titolo di Prime poesie; le Illuminazioni, una raccolta di prose liriche e di versi pubblicata nell'86 da Verlaine; Una stagione all'inferno (l'unica opera pubblicata direttamente dal poeta , che però cerco subito di distruggere tutte le copie in suo possesso), una sorta di autobiografiamorale scritta nel'73 e che è testimonianza della sua crisi.

La sa poesia, strettamente collegata alla sua eccezionale vicenda umana, va spiegata attraverso quelle straordinarie pagine teoriche che sono indicate come La lettera del veggente, in cui con maggior lucidità di ogni altro decadente affermò per il poeta la necessità di farsi <<veggente>>, per giungere <<con una lunga, immensa e ragionata esaltazione di tutti sensi>> a cogliere l'Assoluto celato dietro gli aspetti quotidiani e mutevoli della realtà. La poesia deve diventare <<illuminazione>> dell'ignoto, rivelazione di un mondo di sensazioni, di profumi, suoni, colori capaci di arricchire di significati la vita attraverso la suggestione musicale del linguaggio. 

Per questa concezione, che rifiutava e condannava tutta una secolare tradizione letteraria, Rimbaud fu salutato come un maestro deisimbolisti e può essere considerato il precursore della poesia moderna.

 

 

 

 

 

 

 

 

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