venerdì 11 marzo 2022

RECENSIONE DI: DOVE SEI, MONDO BELLO by SALLY ROONEY - EINAUDI, SUPERCORALLI

Dove sei, mondo bello
Einaudi

2022
Supercoralli
pp. 312 -- € 20,00  
Traduzione di:MauriziaBalmelli

«Dove sei, mondo bello è il miglior romanzo di Rooney, fino ad ora».
«The New York Times»

Alice ha scritto due romanzi di enorme successo, ma per trovare compagnia deve andare su Tinder. Eileen lavora per una rivista letteraria, però non ci paga l'affitto. Simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. Felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua è una fuga. Alice, Eileen, Simon e Felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent'anni, si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare.

«Incalzante. Il dialogo non perde un colpo e la prosa incendia la pagina».
Anne Enright, «The Guardian»

Il libro 
 
In un bar di un paesino irlandese sulle coste dell’Atlantico una giovane donna aspetta un uomo che ancora non conosce. Lei si chiama Alice e di mestiere scrive romanzi. «E ci fai dei soldi, giusto?» le chiede lui, il suo Tinder date, poco piú tardi. Si chiama Felix e con la letteratura non ha niente a che fare; per vivere sposta merci in un magazzino gelido. Il loro primo incontro è un completo flop, eppure Alice, reduce da un crollo psicologico, lo invita ad accompagnarla nel suo prossimo tour promozionale a Roma. Dei soldi Felix non dovrà preoccuparsi, ci penserà lei, con i proventi di un lavoro che giudica «moralmente e politicamente inutile», il solo che voglia fare. Frattanto a Dublino la sua amica Eileen, come lei ventinovenne, per pochi spiccioli sistema la punteggiatura di articoli non suoi per una rivista letteraria su cui un tempo ha pubblicato un unico pezzo degno di nota, e per il resto scorre le pagine social dell’uomo che l’ha lasciata e cerca di rimettere insieme i cocci di ambizioni e speranze dimezzate mentre, ai margini del suo scontento, Simon, un consulente politico bellissimo e cristianamente promiscuo, chiede di essere guardato. Con Alice Eileen condivide la sensazione che «ci troviamo nell’ultima stanza illuminata prima delle tenebre, testimoni di qualcosa». Le vivide mail che le due donne si scambiano affrontano i temi della contemporaneità minacciata, dal contrasto fra la società dei consumi e la miseria della moltitudine al crollo della civiltà nella tarda Età del bronzo, dalla perdita del senso del bello con l’avvento della plastica agli effetti corrosivi della fama sulla cultura. Ma, mescolato all’armamentario pubblico dell’impianto intellettuale millennial, si fa strada proditoriamente, quasi felicemente, l’urgenza del privato desiderio. «Ecco che nel bel mezzo di tutto, con il mondo messo com’è, l’umanità sull’orlo dell’estinzione, io mi ritrovo qui a scriverti un’altra mail a proposito di sesso e amicizia. C’è altro per cui valga la pena vivere?» domanda Alice. Ci sono i corpi, in questa dimensione, ci sono il dissacrante, anti-cliché Felix, e l’accogliente, inarrivabile Simon, c’è perfino l’illusione di una comunione vivifica che sappia sciogliere i solipsismi. «E di cosa parlano, i tuoi libri?» vuole sapere Felix da Alice al loro primo incontro. «Oh, non so, disse lei. Delle persone».

 
RECENSIONE
La pluripremiata scrittrice irlandese Sally Rooney ritorna dopo il successo 
dei suoi due romanzi precedenti con l'attesissimo Beautiful World, Where Are You. 
Una storia delle malattie delle relazioni moderne, delle insicurezze, delle 
amicizie, della comunicazione e della vita in generale, questa è un'altra storia 
millenaria del romanziere popolare.

Beautiful World, Where Are You offre un ritratto intimo della vita di due coppie. 
Man mano che Rooney rompe queste relazioni a poco a poco, permette anche al pubblico 
di conoscere questi personaggi a un livello intimo. 
Incontriamo Alice, una scrittrice di successo, che si apre a una nuova relazione 
con Felix, un addetto alla distribuzione di magazzini. Rooney esplora i diversi 
livelli di questa relazione mentre la storia si svolge. L'altra relazione che 
Rooney espone è quella tra l'amica di Alice, Eileen, e Simon, un uomo del suo 
passato con cui si ritrova di nuovo. Questa si rivela una mossa alquanto 
disastrosa poiché i due ruotano tra amore, separazione, desiderio, amicizia e 
sesso occasionale. Ognuno mette in discussione le proprie decisioni e scelte 
nella vita lungo la strada. 
Quando la vita è diventata così complicata e riuscirà questo quartetto a 
raggiungere un senso di vera felicità?
 
"We can’t conserve anything, and especially not social relations, 
without altering their nature, arresting some part of their interaction 
with time in an unnatural way." 
"Non possiamo conservare nulla, e soprattutto le relazioni sociali, senza 
alterarne la natura, arrestando in modo innaturale una parte della loro 
interazione con il tempo". 
 
"At times I think of human relationships as something soft like sand or 
water, and by pouring them into particular vessels we give them shape. 
So a mother’s relationship with her daughter is poured into a vessel 
marked ‘mother and child’, and the relationship takes the contours of 
its container and is held inside there, for better or worse. Maybe some 
unhappy friends would have been perfectly contented as sisters, or 
married couples as parents and children, who knows. But what would it be
 like to form a relationship with no preordained shape of any kind? Just
 to pour the water out and let it fall. I suppose it would take no 
shape, and run off in all directions. That’s a little like myself and 
Felix, I think. There is no obvious path forward by which any relation 
between us can proceed." 
 "A volte penso alle relazioni umane come a qualcosa di soffice come 
la sabbia o l'acqua, e versandole in vasi particolari diamo loro forma. 
Quindi il rapporto di una madre con sua figlia viene riversato in un 
vaso contrassegnato 'madre e figlio', e il rapporto prende i contorni 
del suo contenitore e vi si tiene dentro, nel bene e nel male. 
Forse qualche amico infelice sarebbe stato perfettamente soddisfatto 
come Sorelle, o coppie sposate come genitori e figli, chissà... senza 
una forma preordinata di alcun tipo? Tanto per versate l'acqua e 
fatela cadere. Immagino che non prenderebbe forma e scapperebbe in 
tutte le direzioni. È un po' come me e Felix, credo. "
 
And we hate people for making mistakes so much more than we love them 
for doing good that the easiest way to live is to do nothing, say 
nothing, and love no one. 
E odiamo le persone per fare errori molto più di quanto le amiamo per fare 
del bene che il modo più semplice di vivere è non fare nulla, non dire 
nulla e non amare nessuno. 
 
Il mondo che conosciamo potrebbe scomparire, ma come ha scritto Jonathan Franzen 
in un articolo famoso, bisogna fare la cosa giusta per il pianeta, sì, ma anche 
qualcosa che si ama fare: “Any good thing you do now is arguably a hedge
 against the hotter future, but the really meaningful thing is that it’s
 good today. As long as you have something to love, you have something 
to hope for.” Chiudendo una delle molte email che le due protagoniste, 
Alice e Eileen, si scambiano dall’inizio alla fine del romanzo (e in cui
 per fortuna discutono di molte cose – filosofia, religione, politica – 
che non sono le loro vite sessuali e emotive), la prima si chiede, forse
 non retoricamente: “In the midst of everything, the state of the world 
being what it is, humanity on the cusp of extinction, here I am writing 
another email about sex and friendship. What else is there to live for?”
 Nella pagina forse più significativa, Alice e Eileen si ritrovano dopo 
molto tempo. Sul binario di una piccola stazione, si stringono a lungo, 
con gli occhi chiusi. Rooney le osserva da lontano: sono consapevoli, le
 due, si chiede freddamente,  dell’aspetto un po’ ridicolo, comico, 
della scena? La melassa di un abbraccio da romanzetto per ragazzine, che
 stride con la brutta volgarità del paesaggio ordinario che s’impone 
ovunque intorno a loro. No, non lo sono, sembrano inconsapevoli, o 
meglio, “più che inconsapevoli”, ché riescono per un momento a cogliere 
un lampo di qualcosa di più profondo, “non l’irrealtà ma una realtà 
nascosta: la presenza in ogni tempo, in ogni dove, di un mondo bello.” 
(p. 250) 

Nessun commento:

Posta un commento