domenica 17 luglio 2022

Diario delle vacanze 2022. Racconto Condominio 7. Titolo "La custode delle chiavi".

 

Buongiorno. Diario delle vacanze 2022. Racconto 7. Titolo "La custode delle chiavi".

<<Hai deciso di andartene?>> sono costretto a ripetere alzando ancora la voce. <<No, no, e dove poi? Questa è la mia casa, qui voglio morire. Figurati se me ne vado.>> La guardo incuriosito, allora lei prosegue. <<E' che mio nipote, il figlio di mio fratello, lo conosci?>> Faccio di no con la testa. E' l'unica persona che mi è rimasta. E, insomma, sta spingendo per farmi vendere, dice che è in difficoltà, che tanto l'appartamento un domani a lui andrebbe e io comunque rimarrei qui, che la casa praticamente si venderebbe dopo la mia morte. Io non ci ho capito nulla, ma ho annuito, non ho tempo da perdere a litigare con la famiglia, tanto non firmerò mai nulla e, anzi, quando viene qualcuno a vedere casa, gliela faccio trovare tutta in disordine.>> Non ho alcuna difficoltà a credere alle sue parole. Marta , seppure molto anziana e con qualche rotella fuori posto, sa ancora farsi rispettare. <<Tuo nipote vorrebbe vendere la nuda proprietà>> dichiaro, nel tentativo di spiegarle meglio di cosa si parla, <<la casa sarebbe alienata adesso, ma i nuovi proprietari potrebbero viverci solo dopo la sua morte.>><<Già, sì, così mi pare di aver capito. Figurati se posso vivere sapendo che c'è qualcuno lì fuori che mi tira i piedi, a parte mio nipote.>> Sorrido divertito, anche se il comportamento di questo fantomatico nipote non è poi tanto divertente. Se fosse qui, gliene direi quattro. All'improvviso Marta dice:<<Perchè soffriamo tanto senza essere niente?>> <<Anche noi siamo cambiati e non per questo smettiamo di esistere.>> <<Ma non siamo cambiati all'improvviso. Non abbiamo smesso di essere presenti durante il cambiamento, lei sì.>><<E allora? Che importanza ha?>>gli chiedo. <<Voglio proporti una cosa>>, dice. <<E' molto semplice.>> Lo guardo restando in attesa e do un paio di colpi a terra per far reagire i piedi. Adesso non so se è venuto a trovarmi per propormi qualcosa o se mi propone qualcosa come pretesto per essermi venuto a trovare. E' così complicato. <<Puoi guadagnare tremila euro solo custodendo una chiave.>> <<Solo per questo?>> <<Ti do la mia parola. Non verrai coinvolto in niente. Custodisci la chiave finchè non te la chiedo.>> <<Chi me la chiederà? Solo tu?>> <<Sì. Nessun altro.>> <<Prestami attenzione.>>, dice. <<Bene. Ti presto attenzione.>> <<Per il momento, custodisci la chiave.>> <<Non c'è problema. E' facilissimo custodire una chiave.>> <<Nella vita bisogna saper scendere a compromessi>> prosegue Marta, ormai presa dalla discussione, <<e la vecchiaia, caro Cesare, è un compromesso continuo.>> <<Già>> ribatto, come se non conoscessi altro vocabolo. Per settanta anni sono stato il maestro dei compromessi, cara la mia Marta, poi ho perso tutto e mi sono trovato, paradossalmente, libero. La verità è che non avevo più nulla da barattare, e questa è stata la mia fortuna. Così dovrei rispondere, ma la discussione mi porterebbe chissà dove e l'ossigeno a mia disposizione è in esaurimento. Perciò saluto Marta e infilo le chiavi nella toppa nel preciso istante in cui anche la terza porta del pianerottolo si apre. Da qualche mese una coppia ha affittato la casa, lei credo sia sulla trentina, lui un pò più grande. Entrambi giovani, comunque, e senza figli, il che li rende del tutto fuori luogo sia in questo condominio, composto per la maggior parte da vecchi e famiglie, sia nel mondo.


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