giovedì 11 agosto 2022

RECENSIONE "DALLA PARTE DI LEI" DI ALBA DE CESPEDES - OSCAR MONDADORI

Alba de Cèspedes ha creato un personaggio unico che parla attraverso frammenti e testimonianze, senza integrazioni. E' una storia dell'Italia.

Caterina Giuseppa Buttitta

La storia di Alessandra, protagonista di Dalla parte di lei, è la storia di molte donne. E non lo è in senso figurato, come può accadere ai personaggi letterari più riusciti, capaci di incarnare in storie individuali destini universali. Lo è perchè l'autrice l'ha descritta utlizzando frammenti di memorie e diari autentici. <<Pochi sono gli avvenimenti che non lasciano almeno una traccia scritta>>. Alessandra che ha attraversato la Storia con rabbia e ostinazione, a volte con disincanto e rassegnazione>>. Unendo l'immenso materiale si è composto un <<autoritratto collettivo>> che da un  lato sfuoca le differenze geografiche e sociali, dall'altro porta alla luce un unico intento perchè scrivere, per questa donna, ha significato <<portare in salvo sè stesse e la propria voce, in una lotta quasi fisica con le parole che non ha ammesso tentativi di revisione calligrafica o i correzione>>. Le pagine scorrono in uno spazio-tempo che, riesce a dire molto di quegli anni:<<Sonoancora io che scrivo, dopo aver riletto le ultime pagine. Mi sono accorta di vivere senza tempo. E' tardi. Qualcosa però posso ancora fare. Scrivo la mia storia. Scrivo perchè si faccia qualcosa. Non so se è poco o tanto. E' il mio atto d'amore>>. E' la selezione che fa il romanzo, perchè Alba de Cèspedes non aggiunge e non toglie niente, è un pò come maneggiare un campione sociologico della Storia. In controluce, dietro la/le storie di donna/e, ci sono le storie di uomini. padri, mariti, datori di lavoro. Ci sono strade e stanze (<<La notte nel silenzio si sente il galoppo di cavalli in corsa>>, c'è il rapporto con la religione in un paese ancora profondamente cattolico (<<Quando ero piccola Dio era tremendo, onnipèotente e in ogni luogo: dal suo sguardo non avevo scampo, come si sta dentro una tempesta>>) e i grandi eventi sociali. Ma anche riflessioni e filosofie minime:<<Ora non voglio fare la retorica dei bambini di una volta che giocavano con poco ed erano felici: io non ero felice di per sè, anzi non lo ero affatto in quegli anni, ma la vita ha il sopravvento su tutto e la tensione ad essere felici prevale su qualsiasi dispiacere o disagio>>). I primi amori arrivano e affronatre l'attraversamento della stagione porta con sè traversie sentimentali:<<La vita di mezzo però, quella stagione bella dei venti anni, nonostante le traversie confesso l'ho vissuta a pieno, testarda l'ho cercata in ogni cosa perfino nella rinuncia che sempre mi ha camminato accanto>>. Alessandra che non vede l'ora di essere maggiorenne, vuole raffinarsi e non parlare più con forme dialettali ma con <<un italiano perfettamente decente>>, indugia sotto il portone con un ragazzo mentre arriva il padre a pretendere le presentazioni ufficiali. <<C'era anche un contesto costrittivo: io lottavo quotidianamente per avere piccolissime libertà come prendere un pullman di pomeriggio e andare a ballare, persino per frequentare delle amiche che non erano "viste bene" semplicemente perchè avevano rotto con il fidanzato. La lotta per l'emancipazione emerge accanto alla visione patriarcale che vuole la donna solo madre e sposa. Con le donne inizia a parlare di:<<emancipazione e di parità dei sessi>>.  L'amore (e il non amore), il matrimonio, la materinità, le aspettative sociali e il bisogno di fare di testa propria: le pagine mettono in tavolo tutte le carte, anche le più pericolose, come la gioia e la fatica di essere madre, il rapporto con i figli, il buio:<<Mi manca il desiderio di vivere>>, e poi la vecchiaia, il corpo come <<un cimitero di cicatrici>>. Questa donna (queste donne) dice tutto con parole sue, senza censure nè omissioni. E' figlia, madre, nonna, sa cambiare prospettiva, passare dal <<non posso più>> all'<<ora posso questo>>. La sua è una testimonianza ma anche una lezione senza cattedra.

Dalla parte di lei

OSCAR MONDADORI

 

 

Il libro

«La storia di un grande amore e di un delitto»: così l’autrice stessa definì Dalla parte di lei. Narratrice e protagonista è Alessandra Corteggiani che in questo lungo memoriale rievoca le proprie vicende familiari e personali per raccontare – rigorosamente “dalla parte di lei” – la storia italiana degli anni a cavallo tra fascismo, Resistenza e ricostruzione. Spicca in particolare il personaggio della madre, suicida per amore, di cui la figlia rifiuta di ripetere il destino. Mandata dal padre presso i parenti in un remoto paesino dell’Abruzzo con la speranza che faccia suo il dovere della sottomissione, Alessandra cresce invece sempre più consapevole della “questione femminile” e determinata a ottenere per le donne lo stesso rispetto tributato abitualmente agli uomini. L’evento cruciale nella sua vita è l’innamoramento per Francesco, professore antifascista, che sposerà; ma il loro amore è destinato a una fine tragica…

Sullo sfondo della guerra e della lotta partigiana, Alba de Céspedes compone un romanzo stupefacente per la varietà delle situazioni, l’esattezza dei ritratti, la ricchezza dei toni. Un sofisticato gioco di specchi dal quale emerge la presa di coscienza di una donna che, in un mondo sempre più dominato dagli uomini, riesce a trasformare la rassegnazione in ribellione.

 Biografia

Alba de Céspedes (Roma 1911 - Parigi 1997), figlia dell'ambasciatore cubano in Italia, cresciuta in una famiglia poliglotta, colta e progressista, esordì nel 1935 con i racconti di L'anima degli altri, seguiti dai romanzi Nessuno torna indietro (1938), Dalla parte di lei (1949), Quaderno proibito (1952), La bambolona (1967) e Nel buio della notte (1976). Partigiana, fondò nel 1944 la rivista «Mercurio»; nel dopoguerra si dedicò anche alla scrittura per cinema, teatro, radio e televisione.

 

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