giovedì 18 agosto 2022

RECENSIONE "UNA STANZA PER ADA" DI SHARON DODUA OTOO - NNEDITORE

 "Cosa vorresti essere? Non avevo dubbi. Qualcosa che porti gioia, risposi.”

Con una scrittura intensa, tradotta da Fabio Cremonesi, e una continua trasformazione dei piani temporali, Sharon Dodua Otoo consegna al lettore quattro indimenticabili personaggi femminili, vittime degli uomini e del destino, eppure audaci e determinate, e lancia un monito indelebile alle donne di qualsiasi latitudine a non rinunciare a una stanza tutta per sè.

Caterina Giuseppa Buttitta

Sharon Dodua Otoo

Una stanza per Ada

Traduzione di Fabio Cremonesi

Stagione 2022
2022, , 272 
€ 18,00 - Novità
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il libro

Quattro donne di nome Ada vivono in epoche diverse. La prima è cresciuta nel Ghana del XV secolo, piange la morte del suo bambino ma non riuscirà a seppellirlo. La seconda è la prima programmatrice della storia, è nobile e privilegiata, ma questo non basterà a fermare la gelosia del marito quando la scopre in compagnia dell’amante, Charles Dickens. La terza è detenuta nel campo di concentramento di Mittelbau-Dora, nel 1945, dove è costretta a prostituirsi per le guardie naziste e i prigionieri. La quarta Ada è una giovane londinese appena arrivata a Berlino, è Nera, e tra mille difficoltà cerca una casa per sé e per la bambina che darà alla luce. I destini di queste quattro donne sono legati da un oggetto speciale, un braccialetto prezioso che ogni uomo sulla loro strada tenta di sottrargli. Le loro storie formano il racconto di un’unica Ada, alla ricerca di una “stanza tutta per sé” dove vivere senza discriminazioni e violenza. Sharon Dodua Otoo ci offre un romanzo tumultuoso che spazia tra luoghi e mondi diversi, raccontando la storia di una donna che è tutte le donne; e ci conduce in un viaggio che sin dall’inizio dei tempi segna la strada per conquistare la libertà, per preservare la luce del genio e la dolcezza dell’amore.

Questo libro è per chi ha dato un buffo soprannome a qualcuno prima ancora di conoscerlo, per chi non riesce a togliersi dalla testa Redemption song, per chi vorrebbe trasmettere tutto quello che ha imparato dalla vita con una danza, e per chi prima di addormentarsi rivolge il suo sguardo a chi ama, così da potersi abbandonare al sonno con il cuore leggero. 


RECENSIONE

Il romanzo racconta la storia di quattri donne di epoche e luoghi diversi, ma tutte di nome Ada, legate da un braccialetto d'oro e di perle che passa di mano in mano ogni volta che un uomo ne incrocia i destini e tutte impegnate nella faticosa e spesso tragica ricerca della libertà e dell'emancipazione.

Sono le protagoniste del romanzo d'esordio di Sharon Dodua Otoo, autrice di racconti e attivista inglese di origine ghanese che vive a Berlino. Affida alla sua scrittura pienamente matura l'universo femminile e i suoi secoli di sottomissione, in cui riflette e mostra il debito e l'ammirazione per Virginia Woolf: il titolo è un chiaro riferimento di Una stanza tuuta per sè, in cui Woolf rivendica il bisogno e il diritto alla scrittura anche per le donne, mentre l'oscillazione dei piani temporali trae evidente suggestione da Orlando, nelle cui pagine il protagonista attraversa i secoli.

La prima Ada è una giovanemadre del Ghana, nata e cresciuta in mezzo alla foresta fluviale, priva di un vocabolario per dare un nome ai segni ch pur coglie con prontezza. Nel marzo del 1459, dopo averne già perso uno, vede nuovamente morire il proprio bimbo di pochi giorni, circondata dalle quattro donne anziane del villaggio, le Sdentate, che l'hanno cresciuta e si prendono cura della veglia funebre mentre lei, stringendo in mano un braccialetto di cui conta ossessivamente le perle, cerca di trattenere con ogni forza il ricordo del figlio, che vuole affidare alle acque insieme a quell'oggetto prezioso, una sorta di talismano per il viaggio nell'aldilà. Il suo disegno fallirà a causa di un uomo bianco che arriva dal mare.

La seconda Ada, vive a Stratford-le-Bow, nel marzo del 1848 è la prima programmatrice della storia, che adora la matematica e confida solo nei numeri, gli unici che <<non mentono mai>>. Mentre il marito Lord Willim King è in Francia da dove manda rare notizie di sè, è divenuta l'amante di un Charles Dickens incapace di riconoscerle la superiorità nelle conoscenze matematiche e nel calcolo delle probabilità, tanto da costringerla a un costante esercizio di falsa modestia e ad ascoltare le storie dei suoi personaggi, finalmente soddisfatto di sentirsi al centro dell'attenzione. 

Ma Lord William torna all'improvviso e sotto lo sguardo del battiporta trova conferma dele voci sulla consorte, che lo hanno raggiunto a Parigi: ha con sè una pistola, e di lì a breve la scaricherà su Ada. E' arrabbiato anche perchè la moglie non ha idea di dove sia finto il braccialetto di perle di un raro oro bianco tramandato nella famiglia King di generazione in generazione. 

Il gioiello è nelle mani di Lizzie, la domestica irlandese, che lo vende per una quantità di denaro largamente inferiore al suo valore ma da lei mai comunque posseduta, con cui soccorre Alfie, l'amato fratello colpito dalla miseria nella madrepatria.

Nel secolo successivo la terza Ada è una sventurata ebrea rinchiusa nel 1945 nel lager di Mittelbau-Dora dove è costretta a prostituirsi per le guardie naziste e i prigionieri. Le hanno rubato il braccialetto della madre e mentre subisce violenza si rifugia in un mondo parallelo per non sentire il dolore fisico e spirituale che condivide con la compagna di sventura Linde nella cosiddetta <<baracca speciale>>, la Trentasette, dove un poco di tepore e di cibo in più non bastano certo a far dimenticare la brutalità degli uomini. Tocca a quella stanza prendere la parola per raccontare torture e umiliazioni subite dalle povere prigioniere, <<condannata a essere testimone di tutto senza poter impedire nulla>>.

Infinen c'è la Ada di oggi, una giovane londinese nera approdata a Berlino che con l'aiuto della sorellastra, della cui esistenza ha saputo da poco, cerca una casa per sè e per la sua bimba che deve nascere, frutto di un rapporto violento con il compagno: per lei l'emancipazione è un pò più vicina, anche grazie a quante in passato hanno combattuto per sè stesse e per tutte le donne di ogni tempo.

Con una scrittura intensa, tradotta da Fabio Cremonesi, e una continua trasformazione dei piani temporali, Sharon Dodua Otoo consegna al lettore quattro indimenticabili personaggi femminili, vittime degli uomini e del destino, eppure audaci e determinate, e lancia un monito indelebile alle donne di qualsiasi latitudine a non rinunciare a una stanza tutta per sè.

 

Nessun commento:

Posta un commento