O il momento in cui una mamma insegna
per la prima volta come fare una cheesecake al suo bambino. O
una chiacchierata, nell’ora più tranquilla, tra il cuoco kosovaro di un
pub serbo e un barista italiano, mentre preparano una
carbonara senza pecorino né guanciale chiedendosi se davvero la vita è
rischio, come diceva Vittorio Gassman in Sleepers. O il volo traballante
di una compagnia indiana, dove due innamorati si tengono per mano
pregando di sopravvivere almeno fino al prossimo
tandoori di pollo. O il curry preparato da un napoletano per
festeggiare l’amicizia tra due padri separati, che diventa quasi una
parentela. O i mac and cheese di una cena per soli uomini, uno dei quali
ha dodici anni. O il primo kebab, lezione di vita e di
apertura al mondo. Oppure il momento in cui quella cucina dove un
giorno sei entrato per preparare dei gamberi diventa la cucina di casa
tua. D’altra parte, non esistono a questo mondo altre ragioni per cui
mettersi ai fornelli se non queste due: la sopravvivenza
e l’amore.
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