Possiamo salvare il mondo, prima di cena
Traduzione di Irene Abigal Piccinini
pagine 320
Qualcuno si ostina a liquidare i cambiamenti climatici come fake
news, ma la gran parte di noi è ben consapevole che se non modifichiamo
radicalmente le nostre abitudini l’umanità andrà incontro al rischio
dell’estinzione di massa. Lo sappiamo, eppure non riusciamo a crederci. E
di conseguenza non riusciamo ad agire. Il problema è che l’emergenza
ambientale non è una storia facile da raccontare e, soprattutto, non è
una buona storia: non spaventa, non affascina, non coinvolge abbastanza
da indurci a cambiare la nostra vita. Per questo rimaniamo indifferenti,
o paralizzati: la stessa reazione che suscitò Jan Karski, il «testimone
inascoltato», quando cercò di svelare l’orrore dell’Olocausto e non
fu creduto. In tempo di guerra, veniva chiesto ai cittadini di
contribuire allo sforzo bellico: ma qual è il confine tra rinuncia e
sacrificio, quando in gioco c’è la nostra sopravvivenza, o la
sopravvivenza dei nostri figli? E quali sono le rinunce necessarie,
adesso, per salvare un mondo ormai trasformato in una immensa fattoria a
cielo aperto?
Nel suo nuovo libro, Jonathan Safran Foer mette in
campo tutte le sue risorse di scrittore per raccontare, con
straordinario impatto emotivo, la crisi climatica che è anche «crisi
della nostra capacità di credere», mescolando in modo originalissimo
storie di famiglia, ricordi personali, episodi biblici, dati
scientifici rigorosi e suggestioni futuristiche. Un libro unico, che
parte dalla volontà di «convincere degli sconosciuti a fare qualcosa» e
termina con un messaggio rivolto ai figli, ai quali ciascun genitore –
non solo a parole, ma con le proprie scelte – spera di riuscire a
insegnare «la differenza tra correre verso la morte, correre per
sfuggire alla morte e correre verso la vita».
SE TUTTO ALL'IMPROVVISO SPARISSE, COSA SALVERESTI A TUTTI I COSTI?
Biografia
Jonathan Safran
Foer
Jonathan Safran Foer è nato a
Washington nel 1977 e vive a New York. Ha esordito a venticinque anni
con Ogni cosa è illuminata (2002), best seller internazionale e
vincitore del National Jewish Book Award e del Guardian First Book
Award; ugualmente fortunato il secondo romanzo, Molto forte,
incredibilmente vicino (2005). Da entrambi i romanzi sono stati tratti
film di successo. Nel 2010 è uscito il suo saggio-reportage Se niente
importa. Perché mangiamo gli animali?, mentre l’ultimo romanzo, Eccomi,
del 2016, è stato scelto come miglior libro dell’anno dalla giuria
della Lettura – Corriere della Sera. Tutti i suoi libri sono pubblicati
in Italia da Guanda.
RECENSIONE
La crisi grave che si è aperta in tempi recenti: Siberia e Amazzonia bruciano, il Mediterraneo diventa un mare inquinato, il pianeta è nel caos. La fase attuale sembra tuttavia caratterizzarsi per un attacco senza precedenti al riscaldamento climatico. Diciamo pure che alcune potenze stanno da tempo alacremente lavorando alla distruzione dell'ambiente.
Non molti hanno capito che le notizie del collasso del pianeta è una cosa urgente, che non permette tentennamenti. Siamo consapevoli che incombe una minaccia generale, ma quelle notizie sebbene siano allarmanti non riescono per noli di immaginazione.
Di questo si occupa nel suo nuovo libro Jonathan Safran Foer autore di Ogni cosa è illuminata. Precisa l'autore che adesso, servono incentivi affinchè svegli l'attenzione, le coscienze in un'ondata di azione collettiva, in modo "massiccio" planetario che coinvolga tutti i settori. Safran Foer descrive chi rischia di mandare in pezzi seminando il caos, con un profluvio di dati, sugli allevamenti intensivi di animali.
Gli allevamenti industriali sono una delle cause principali del cambiamento climatico: emettono due potenti gas serra (metano e protossido di azoto) e divorano terre coltivabili, acqua potabile, antibiotici. La grande deforestazione viene da allevamenti. Il vostro pianeta è diventata in breve tempo, un'immensa fattoria. Ne consegue, per Safran Foer, una regola semplice: serve ordine, niente più prodotti di origine animale prima di cena. Mi ispirava l'idea di scrivere un libro sul lato oscuro dell'industria delle carni, afferma l'autore.
Potevo ambientarlo ovunque in effetti, ma volevo sensibilizzare le abitudini alimentari della parte più ricca del mondo, dove quell'industria prospera. Salvare il pianeta (e il futuro dei nostri figli) cominciando a colazione. Le aziende sono responsabili della maggioranza di emissioni di gas serra, ma anche le nostre azioni individuali non sono da meno, visto che le aziende lo fanno a nome nostro, visto che noi compriamo e consumiamo i loro prodotti.
Capitoli brevi, seguiti da dialoghi interiori - ottenendo una storia sul clima: con impatto emozionante ed efficace. Seguono carrellate di statistiche sull'impatto degli allevamenti industriali, note e riferimenti bibliografici. Come confermato dalla lettura del libro, esiste un nesso tra alimentazione e ambiente ed è lampante. Molti pensano che un giorno tutto si risolverà non si sa bene per quale miracolo, o per quale scoperta tecnologica che cambierà il mondo senza per questo costringerci a cambiare le nostre vite, ma ciò è un'illusione.
Se non vogliamo che i cambiamenti climatici vadano fuori controllo, a qualcosa dovremo rinunciare. Se la mobilitazione avviene in massa, sentiremo meno la pressione sui singoli. Tuttavia alla fine della lettura si resta inquieti, ed è l'obiettivo al quale Safran Foer si è concentrato. Svegliare le coscienze prima di cena, a cominciare da coloro, che confessano di amare carne e latticini e responsabilizzare le giovani leve.
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