domenica 1 settembre 2019

RECENSIONE 91/19 I TRE FRATELLI CHE NON DORMIVANO MAI by GIUSEPPE PLAZZI - IL SAGGIATORE

I tre fratelli che non dormivano mai

e altre storie di disturbi del sonno
pagine: 204
€ 20,00
 
 
 
SINOSSI
 
Nulla è più misterioso della nostra mente quando dormiamo. Accadono infatti cose che neanche la fervida fantasia di un grande scrittore saprebbe immaginare, e molte sono le domande che tutti ci facciamo, senza però trovare risposta. Com’è possibile guidare una macchina, parlare lingue misteriose o camminare per ore durante il sonno? Da dove vengono quelle inquietanti visioni di demoni, folletti e spettri che infestano la nostra stanza? Che cosa spinge i bambini a gridare terrorizzati nel cuore della notte? Perché alcune volte abbiamo l’impressione di cadere da una sedia e ci svegliamo? Il neurologo Giuseppe Plazzi ci apre le porte del suo laboratorio, dove ogni giorno pazienti con disturbi del sonno rari e affascinanti – oppure molto diffusi, come il sonnambulismo, l’insonnia, il terrore notturno e la sindrome delle gambe senza riposo – riscrivono i limiti scientifici delle nostre conoscenze e, forse, della nostra realtà.
Tre fratelli affetti da un’insonnia letale, un frate perseguitato dal diavolo, un uomo capace di volare, una donna tormentata da fantasmi col collo lungo, un giovane sonnambulo colpito da una mutazione genetica, le acrobazie sessuali di una coppia durante il sonno, un intero paese caduto in letargo: sono soltanto alcune delle molte storie raccolte in queste pagine dal dottor Plazzi, dalle quali emerge un universo notturno costellato di sogni, incubi, allucinazioni, capacità soprannaturali e imbarazzanti risvegli in cui ogni lettore, con sorpresa, non faticherà nel suo piccolo a riconoscersi.
Un’opera dal ritmo romanzesco e dalla temperatura letteraria – nel solco della tradizione di Oliver Sacks –, spaventosa a volte, altre volte divertente, grazie alla quale scoprire gli angoli più bui delle nostre notti, capire i meccanismi segreti del sonno e acquisire una consapevolezza preziosa: neanche solcando tutti i mari, guadando tutti i fiumi, attraversando tutte le terre o arrampicandoci sulle più impervie cime che punteggiano questo mondo riusciremmo a vedere tante cose quante il nostro cervello è in grado di mettere in scena in una notte.

Giuseppe Plazzi è professore di Neurologia presso l’Università di Bologna, dove dirige il Centro per i disturbi del sonno, ed è attualmente presidente dell’Associazione italiana di medicina del sonno.
 
RECENSIONE
 
Il romanzo racconta l'incredibile vicenda del Signor S., un uomo di cinquantatrè anni che un giorno si presenta nello studio di un luminare della medicina del sonno, Elio Lugaresi, affermando di ritenere d'essere affetto da qualcosa di più che una comune insonnia. Il Signor S. spiega al luminare che non dorme più da mesi, e che di quell'insonnia morirà: ne è assolutamente certo, dal momento che già entrambe le sue sorelle ne sono morte, e in pochi mesi, come per una terrificante maledizione familiare.
E' l'inizio di una storia vera, ed è il capitolo che dà il titolo al libro "I tre fratelli che non dormivano mai" (Il Saggiatore) del neurologo Giuseppe Plazzi, docente dell'Università di Bologna e direttore del Centro per i disturbi del sonno, nonchè presidente dell'Associazione italiana di medicina del sonno.

Nel libro, Plazzi racconta in tredici capitoli altrettante categorie di <<casi clinici>>nel corso della sua carriera di specialista delle <<parasonnie>> (cioè le malattie del sonno) e in quella di altri specialisti (tra cui appunto uno dei suoi maestri, Lugaresi), illustrando di pari passo perchè uomini e animali hanno bisogno di dormire. E spiegando quali sono le caratteristiche delle diverse fasi del sonno <<normale>> e quali le onde cerebrali correlate ai gradi più o meno profondi di addormentamento, ma anche quali apparati del sistema nervoso risultano coinvolti nei diversi disturbi, e con quale incredibile varietà di sintomi-alterazioni comportamentali, sofferenze del corpo e dello spirito, scatti, tic, crolli nervosi e collassi fisici.

Si passa dai disturbi comuni e lievi, alle malattie individuate e curabili, alcune patologie però sono ancora in parte sconosciute e purtroppo incurabili, ma per fortuna sono estremamente rare. Per lo più si tratta di semplici disturbi passeggeri, dovuti a stanchezza e condizioni di stress, tanto che spesso nei capitoli si incontrano frasi come questa:<<Sarà capitato a molti di voi>>. E via con i casi: la paralisi notturna accompagnata da <<visioni>> e apparizioni di mostri, creature e demoni davanti o sopra al letto, molto più comune di quanto si pensi (lo stesso Plazzi racconta il suo <<incubo>> ricorrente); il sonnambulismo che fa alzare dal letto e conduce in giro per casa con gli occhi aperti ma in stato di narcosi profonda; i vari casi in cui i pazienti accusano sintomi come le <<gambe senza riposo>>, con scatti e salti prima di dormire e durante il sonno; le apnee notturne, in cui si smette di respirare per qualche secondo. 

Accanto ai disturbi comuni, Plazzi ne descrive altri che invece sono patologici: l'uomo affetto dalla sindrome di Pickwick: che combina obesità e ipoventilazione; il gigante dall'aspetto solido e ben piantato che crolla come un fuscello perchè è affetto, senza saperlo, da narcolessia, il bambino che soffre di un sonnambulismo agitato e incoercibile che maschera in realtà un'epilessia; l'uomo che tiene armi in casa e nel sonno uccide la moglie; e via via crescendo in gravità, fino ad arrivare al caso che dà il titolo al libro, il più complesso di tutti. Perchè il Signor S., quello che non dorme da mesi, ha purtroppo ragione: quell'insonnia totale, che lo costringe a notte infernali in cui si corica senza pace, non è una semplice insonnia comune.

Anzi, racconta Plazzi, dopo pochi mesi di quella torturante condizione, il Signor S., segna la sorte delle sorelle e muore: ma nel suo cervello donato alla scienza, gli studiosi trovano qualcosa che chiarisce di quale malattia sia morto davvero. La sua è la rarissima (insonnia fatale familiare), ne sono colpite solo circa trenta famiglie (finora identificate) in tutto il mondo, e a provocarla sono proteine <<errate>>che causano una degenerazione cerebrale e hanno un nome che suona familiare, i prioni: li ricordiamo come i responsabili dell'encefalopatia spongiforme bovina, ovvero la <<mucca pazza>>, che tra gli umani diventa la fatale malattia di Crentzfeldt-Jakob.

 

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