L'INCHIOSTRO CARNALE DI SHIN'YA TSUKAMOTO
Caterina Giuseppa Buttitta
Un serpente di giugno
traduzione di Francesco Vitucci
MARSILIO EDITORE
pp. 224, 1° ed.
pp. 224, 1° ed.
2022
Il libro
In una metropoli del Giappone investita dai monsoni, Rinko, la timida
consulente di una hot line dedicata ai disturbi psichici, conduce
un’esistenza inappagata, inchiodata a una vita senza sesso con il marito
Shigehiko, molto più vecchio di lei e ossessionato dalla pulizia
domestica. Tra loro la passione è ormai sepolta sotto anni di abitudine:
mangiano separatamente, dormono lontani, quasi non si parlano, e
trascorrono le giornate in due solitudini che non si incrociano mai. Ma
l’arrivo di una busta con delle foto che la ritraggono in momenti di
autoerotismo rivoluziona l’esistenza di Rinko. Il misterioso fotografo,
che in passato si era rivolto alla sua hot line, vuole costringerla a
dare sfogo a fantasie sessuali che lei ancora non sa di avere e a
prendere coscienza del proprio desiderio. Tra lampi e ortensie, sudore e
umori, un invisibile serpente si risveglia così nel corpo della
protagonista, accendendone i sensi. Persa ogni inibizione, Rinko cede
alle richieste del suo ricattatore e finisce per trovare in quel vortice
di erotismo una dimensione terapeutica. Quando Shigehiko scopre le
foto, l’uomo dietro l’obiettivo lo punisce per la sua mancanza di
attenzione nei confronti della moglie. E il bacio finale tra Rinko e il
marito, primo e ultimo contatto fisico in questa storia dove l’eros è
tutto mentale, diventa la trasgressione estrema di due corpi che tornano
a sfiorarsi.
Shin'ya Tsukamoto (1960)
è un regista, pittore e scrittore di culto, apprezzato in tutto il
mondo sin dal suo primo lungometraggio Tetsuo. È stato premiato in
occasione di diverse rassegne internazionali, tra cui la Mostra del
Cinema di Venezia, dove ha ottenuto il premio speciale della giuria per
il film Un serpente di giugno. Vive a Tokyo.
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