“Attraverso le pagine del romanzo border fantasy italiano Krònachia, tra meraviglia e smarrimento sarai immerso in un mondo metafora dell’esistenza umana, nel quale, uomini, donne, creature mostruose e malvagie, agiranno mosse da amori, rivalità, antipatie e avversioni personali in un susseguirsi di vicende intriganti e cariche di suspense. Krònachia, in teoria baluardo dell’umanità contro l’ignoto, in realtà rovina inquietante ed insidiosa dalla quale non è possibile controllare nulla. Scorrendo le pagine troverai, trasfigurata, in un libro fantasy, la realtà inquietante e misteriosa di ciascuno di noi che ti lascerà riflettere…”. Book Review Katia Buttitta
Trama
L’eterna lotta tra il bene ed il male vive attraverso lo scontro tra
Elmut e Moude, rispettivamente signori della parte occidentale ed
orientale della Pangea conosciuta. Prima di loro i druidi forgiarono due
bracciali identici ed allo stesso tempo differenti, l’uno in grado di
suscitare sentimenti di fratellanza, l’altro di scatenare i peggiori
istinti di potere e prevaricazione.
Krònachia
di Emanuele Angione ci descrive un territorio ignoto dove tutto è
mistero e trasformazione. Un territorio in cui gli esseri viventi e le
stesse leggi naturali paiono aver subito una radicale trasformazione. Il
suo confine è sorvegliato da popoli la cui stabilità ed armonia, venne
sigillata dopo il caos d'origine, dove le terre bruciavano ed erano
scosse da malvagità. A suggellare tale accordo vennero costruiti due
bracciali. I loro possessori erano incaricati di celarne l'esistenza e
al contempo indagarne i più reconditi segreti, a iniziare dalle origini
dei poteri. Tuttavia quei luoghi non possono considerarsi sicuri, ne
tanto meno rilevare il pericolo dal quale doversi difendere. Le insidie
di ogni tipo, che turbano la tranquillità degli esseri viventi si sono
concluse con un fallimento. In quanto alle cittadine inghiottite dalla
furia devastatrice, di esse non rimangono che tracce desolanti. La
sanguinosa è preoccupante lotta che ne seguì, si concluse incerta: più
che credere alla possibilità di una qualche salvezza, la loro sensazione
è quella d'essere destinati a fare la stessa inquietante fine di chi li
ha preceduti in epoche passate. Attraverso le pagine di questo romanzo,
il lettore tra meraviglia e smarrimento, viene condotto in un mondo
metafora dell'esistenza umana. L'autore trasfigura e sublima gli
ambienti descritti, emerge dalle pagine del romanzo lo stupore e il
timore con il quale si percepisce la drammaticità esistenziale di un
luogo che è la rappresentazione del mistero, che ridicolizza le miserie
degli umani. La realtà viene deformata dall'autore con toni e immagini
diverse, trasmuta oggetti noti, soffondendoli con un'alone di mistero e
alterità, in un'atmosfera di decadenza. Così il lettore fin da subito
sembra avere un modo tutto particolare di rapportarsi a questo mondo,
trasmette di pagina in pagina un senso di resa nei confronti di coloro
che senza scrupolo mirano alla vittoria ad ogni costo. Attraverso la
scrittura di Emanuele Angione, il lettore viene ora immerso nelle trame
di rivalità, antipatie, avversioni personali tutte interne al mondo
descritto, in teoria baluardo dell'umanità contro l'ignoto, in realtà
rovina inquietante e insidiosa, della quale non è possibile riuscire a
controllare proprio nulla, a cominciare dalla vita stessa dei
protagonisti. L'impressione è che Emanuele Angione dia spiegazione
intessendo una trama strutturata e convincente. La conclusione è logica
l'accettazione dell'inevitabile corollario del pensiero del
protagonista. Da non perdere...
RECENSIONE
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