Se ami qualcuno dillo
Roma, estate 2000. Marco, ventotto anni, fa l’attore, guida una decappottabile inglese e non si innamora più da un pezzo. Poi una mattina un telefono squilla in una stanza buia e cambia tutto. Sergio ha avuto un infarto, è in coma e potrebbe non risvegliarsi.
La storia di Marco e di suo padre inizia da qui, dall’attimo in cui sfiorano la fine. L’infarto non uccide il corpo di Sergio ma resetta il suo cervello: al risveglio il vecchio Sergio, l’uomo tutto d’un pezzo che non sapeva fare una carezza ai suoi figli o dire ti amo a sua moglie (la quale, non a caso, l’ha lasciato), non c’è più. Al suo posto è arrivato un alieno, imprevedibile, folle e delizioso come un neonato che deve imparare da capo tutto del mondo degli uomini. Il nuovo Sergio non sa leggere né scrivere, ma balla, ride e sa quando fare una carezza o una dichiarazione d’amore. Sergio sa essere finalmente felice e sa insegnarlo agli altri. Marco è ancora in tempo per apprendere la nuova lezione?
Biografia
Marco Bonini (1972) è nato a Roma, vive a Roma e ci tiene a precisare di essere romano da cinque generazioni da parte di padre e nove da parte di madre. Laureato in filosofia, ha studiato per diversi anni danza classica e moderna prima di dedicarsi alla recitazione. Attore e sceneggiatore, scrive per il cinema e la televisione. Nel 2015 ha firmato con Edoardo Leo la sceneggiatura del pluripremiato Noi e la Giulia, vincitore di due David di Donatello, due Nastri d’Argento e del Globo D’Oro della stampa estera come migliore commedia dell’anno. È tra i protagonisti della fortunata trilogia di Sydney Sibilia, Smetto quando voglio. Ha guidato una decappottabile inglese, ma è stato tanto tempo fa. Questo è il suo primo libro.
RECENSIONE
Il romanzo narra lo sviluppo di due personalità, due modi di comunicare e di relazionarsi con la propria famiglia e con la società, di due epoche diverse. Due uomini, padre e figlio, e il loro punto di rottura. Uno guarda al passato, mentre l'altro al futuro. Ed ecco il punto di rottura, sebbene entrambi non dimenticano di obbedire a quella legge che ordina di onorare e sostenere i legami di intima parentela.
Sergio il padre è un uomo chiuso, poco affettuoso con i figli. Una vita che può apparire terribilmente opprimente e sacrificata, quella che descrive Marco Bonini (Autore), un viaggio psicologico nella propria infanzia.
La particolarità della vita familiare descritta dall'autore, una vita familiare fondata su tali principi, in rapporto all'animo di un fanciullo, sono evidenti: vi è perfetta purezza, perfetta intrepidezza, abnegazione e tuttavia anche grettezza, isolamento, in poche parole, mancanza di umanità, di calore, di affetti.
C'era in Sergio uno strano miscuglio di umiltà e di arroganza come se il suo ruolo di genitore, di educatore, fosse messo in giudizio dall'opinione degli altri.
Che cosa lo aveva lo aveva gettato in quella misera condizione esistenziale, ad annichilire e annientare il proprio essere in quel modo? Per capire meglio il rapporto tra padre e figlio, oltre che comprendere il tipo di condizionamento che il primo esercita sul secondo, è opportuno tracciare un breve profilo di entrambi.
Per quanto concerne Sergio, la sua concezione della vita la si può ritrovare in una delle sue tante similitudini “Lo vedi a innamorasse che succede?… solo guai! Lascia stà le donne, so’ solo ’na perdita de tempo”.
Mentre il figlio Marco, nei primi anni d'infanzia, credeva a quello che suo padre gli raccontava. Ma col passare del tempo, tuttavia, intuì che il genitore mascherava la sua tristezza con un'espressione grave, severa.
Nel suo modo di parlare cercava di assumere un tono dignitoso, ausero. A volte, nel raccontare del divorzio dalla moglie, egli esibiva una ironia che, in qualche modo, pareva stridere con i suoi reali sentimenti. Con quell'aria di finto sarcasmo, era come se suo padre volesse fargli capire, che dopo tutto, con il divorzio, con la fine della sua relazione con la moglie non si era perso niente. Per lui l'amore era solo una "fregatura".
Cè un solo problema: Sergio oggi è un fantasma. Il suo corpo, quello di un uomo avanti con l'età, giace in coma in un letto d'ospedale da quando è stato raggiunto da un infarto. E i medici, convinti che ormai per lui non ci sia più nulla da fare. Per Sergio comincia così una lotta contro il tempo per salvarsi dal trauma. Eppure, fino al giorno in cui si risveglia, il figlio lo ricorda in questo straordinario racconto autobiografico.
In che modo viene trasformato dall'affetto e dalla memoria?
E' un omaggio che l'autore non esita a pubblicare e far conoscere della figura paterna che ai propri umani limiti trova riscatto in un'esistenza che ha le movenze del romanzo. Seguendo in prima persona i suoi pensieri e le sue emozioni, svela il segreto di molti uomini: in un mondo sempre più povero di figure di riferimento, sono i figli a farsi carico della fragilità dei genitori, cercando di scoprire, giorno per giorno, la fatica e la bellezza dell'amore.
Con accanto il corpo forte e rassicurante del padre ha osservato le stagioni alternarsi sempre uguali e le giornate cambiare lentamente colori e odori. Ora invece: lui rincorre un passato che non ha più contorni nitidi e convive con un presente che non potrà mai più essere lo stesso.
Giorno dopo giorno la sua memoria affievolisce, i suoi ricordi come un caleidoscopio costruiscono realtà sempre diverse e frammentate. Il figlio è davanti a un bivio e si chiede quale sia il confine tra giusto e sbagliato, tra un gesto d'amore e un'azione consentita.
Le parole sussurate dal genitore che ha conosciuto da una vita intera lo tormentano. Non è mai stato così difficile per lui decidere se tradire o mantenere il ricordo. Nei giorni successivi che trascorreranno insieme, le antiche rabbie e il richiamo del sangue riemergeranno furiosi.
Un romanzo emozionante e commovente sulla fatica di diventare uomini e sul coraggio necessario per affrontare le paure che ci impediscono di spiccare il volo.
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