mercoledì 7 settembre 2022

RUSSIA: IL SOGNO DI PUTIN. UCRAINA ULTIME NOTIZIE. PREOCCUPAZIONI PER LA GUERRA IN CORSO DA SEI MESI.

 

RUSSIA: IL SOGNO DI PUTIN. Ucraina ultime notizie. Preoccupazioni per la guerra in corso da sei mesi.

Molti commenti sui sei mesi della guerra in Ucraina hanno seguito un andamento oscillatorio. Oggi la paura è soccombere, è questo il sentimento generale tende a tornare al punto di partenza: la Russia sta perdendo la guerra.

E' facile sfuggire nella trappola della critica ai conflitti, alla politica. Ma la Russia non è un Paese come un altro. La ragione è che la Russia non è una grande potenza, anzi, è perennemente assillata dalla paura di scomparire. E la sua specifica forma di lotta per la sopravvivenza è comportarsi come se fosse una grande potenza. Questo ne fa un animale a parte nella zoologia politica internazionale, che non può essere valutato come gli altri.

Per dirla in breve, la Russia non è una grande potenza perchè non ha la  materia prima, condizione necessaria, ma non sufficiente da poter diventare: la forza economica. Questa deficienza è dovuta essenzialmente all'assenza di sbocchi sul mare navigabili tutto l'anno.

Pur essendo il Paese più esteso del mondo non significa che sia il più forte; tutte le sue conquiste, dal Granducato di Mosca in poi, sono state rese possibili essenzialmente da tre fattori indipendenti dalle sue capacità: l'assenza di insediamenti umani in gran parte delle terre conquistate, l'inconsistenza degli avversari e l'aiuto esterno. Persino l'inizio della riconquista  dei territori tartari fu reso possibile dall'aiuto ... dei tartari, che avevano armato il vassallo Ivan III per farne un baluardo contro l'allora superpotenza polacca-Lituana, per poi ritrovarsi l'esercito moscovita scatenato contro di loro. A metà ottocento, i russi aiutarono il fatiscente impero Qing e salvarono Pechino dalla distruzione, prendendosi en passant tutta la Manciuria a nord dell'Amur. A metà Novecento pattuirono una serie di annessioni con la Germania di Hitler, salvo poi farsele pagare dagli americani alla fine della guerra.

Inoltre basta pensare alla guerra contro il Giappone del 1904-1905, sfociata in una sconfitta, una rivoluzione, e l'inizio di uan disgregazione che portò l'impero al collasso una dozzina d'anni dopo. Nel 1979 ripeterono lo stesso errore, in Afghanistan: anche in quel caso, una dozzina d'anni dopo l'inizio dell'intervento, l'impero russo si sfaldò. 

L'idea che la Russia sia una grande potenza è stata sostenuta non solo dai russi ma anche dalle altre potenze. E' un paradosso evidente: infatti, se la Russia ha un'eccellente capacità difensiva, ha anche una pessima efficacia offensiva. Sono queste due condizioni che ne fanno un alleato ideale per chiunque voglia sfaiancare un avversario senza temere l'alleato russo, come accade, per esempio, nelle guerre napoleoniche e nella Seconda guerra mondiale. La Russia è stata utile a Washington di servirsene per tenere divisa l'Europa per 45 anni; affermare oggi che:<<la Russia non si fermerà in Ucraina>> significa tenere di nuovo gli europei sulla corda e spingerli nelle prospettive braccia americane. Altri hanno fatto lo stesso. dalla fine dell'Ottocento, la Russia è una carta nella manica della Francia, giocata ora contro la Germania, da Bismaeck all'alleanza dell'agosto 1939 e alla Ostpolitik, fino al gasdotto siberiano degli anni Ottanta.

Grazie ha questa consuetudine, la Russia ha portato al più alto grado di perfezione l'arte del bluff: visto che raramente qualcuno va a guardare le sue carte, ogni sua minaccia è presa sul serio, e possibile drammatizzarla. L'idea che l'Armata Rossa potesse proseguire la sua marcia fino a Parigi o a Roma è rimasta sospesa  nell'aria per tutta la guerra fredda, nonostante che, quando Mosca ha cercato di varcare i limiti concessi - il blocco di Berlino, l'attacco alla Corea del Sud o la crisi dei missili a Cuba -, sia stata costretta a ritirarsi con la coda tra le gambe.

Nella guerra in corso, le minacce russe non si contano più: contro chi avesse osato inviare a Kiev; contro la Finlandia e la Svezia se avessero chiesto di entrare nella Nato, contro gli europei che non avessero pagato il gas in rubli; contro la Lituania se non avesse liberato gli accessi a kaliningrad; contro gli stessi ucraini se avessero osato attaccare la Crimea. Per non parlare dell'onnipresente minaccia nucleare, una litania recitata quasi quotidianamente, in modo diretto o allusivo. Ma non bisogna farsi trarre in inganno: la deblezze strautturale russa è destinata ad essere il fattore decisivo anche in questa occasione. La sola differenza è che l'Ucraina è più debole; quindi la sua lotta per la sopravvivenza non può che essere più intensa.

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