Il problema di spiegare come la coscienza sia prodotta dai processi cerebrali si è posto fin dagli albori della scienza moderna. Il concetto reale e virtuale era stato formulato nei termini attuali già da diversi scienziati e filosofi del Diciannovesimo secolo. In quegli anni si cominciarono a immaginare universi popolati di automi identici agli uomini ma privi di sensazioni. Serviva a domandarsi:<< che cosa le sensazioni aggiungessero alla descrizione fisica della natura?>>
Di fatto la coscienza è correlata alla materia, in particolare ai sistemi nervosi. Ma a quali? La ricerca più recente sta approfondendo il problema di quali organismi possono essere considerati coscienti, e se la coscienza si presenta in natura in diversi gradi: piante, animali, vermi, uccelli, cellule. Ma semplici vermi, piante, cellule, sono coscienti? Non lo so. La cosa interessante è che non c'è un chiaro requisito per essere definiti coscienti. Una cellula per esempio: potrebbe essere cosciente. Allo stesso tempo, non abbiamo forti prove che non lo sia. la mia impressione è che non avremo presto un consenso diffuso riguardo alla coscienza di essere al di fuori del regno animale.
L'ascesa dell'intelligenza artificiale ha costituito una grande novità per la filosofia della mente. Alcune teorie della coscienza ammettono la possibilità che le macchine possano essere coscienti (o che possano diventarlo in futuro). Pensi che sia un'ipotesi plausibile? Entro quali limiti? Ogni sistema di intelligenza artificiale potrebbe essere cosciente? Si devono porre delle condizioni restrittive?
Nessun commento:
Posta un commento