Per comprendere il significato particolare ed eccezionale che la poesia di Umberto Saba è venuta via via assumendo nel panorama letterario italiano del nostro secolo bisogna tener presenti alcuni aspetti della sua condizione di vita. Saba nacque a Trieste nel 1883: la sua formazione letteraria e le sue prime, fondamentali esperienze poetiche avvengono quindi negli anni antecedenti la prima guerra mondiale, in cui Trieste, ancora provincia dell'Impero austriaco, era un punto d'incontro di influenze culturali diverse, protesa spiritualmente e linguisticamente verso il mondo italiano, ma vicina anche alla società mitteleuropa e germanica ed a quella slava.
Come avviene per l'altro grande autore triestino, Italo Svevo, Saba non appare direttamente influenzato dalle contemporanee svolte letterarie italiane, sviluppa un suo discorso personale rivolto ai temi della vita circostante della sua città e della sua gente, in forme semplici e lineari, in versi di fattura classica, ben lontani dalle innovazioni futuristiche ed ermetiche.
Per questo la sua poesia ha tardato ad affermarsi e solo negli ultimi decenni la critica ha riconosciuto in lui una delle voci più grandi e genuine dell'esperienza poetica italiana ed europea del Novecento.
La sua vita fu povera di avvenimenti esteriori, trascorsa quasi sempre nella sua città e nella sua regione tranne quando, negli anni della seconda guerra mondiale, subi persecuzioni razziali (la madre era ebrea) e dovette trovare rifugio in varie città, specie a Firenze: ma anche in seguito visse appartato, curando una piccola libreria antiquaria e componendo brevi libri di poesie che furono raccolte nel 1947 nell'edizione del Canzoniere.
A questo fece seguire nel 1948 Storia e cronistoria del Canzoniere, opera di commenti e notizie sulle proprie poesie. Morì a Gorizia nel 1957.
Lontano dalle forme chiuse ed elitarie dell'avanguardia e dell'ermetis mo, Sabaè un grande poeta popolare che si confronta con la realtà della vita che lo circonda soprattutto negli aspetti più comuni, umili e quotidiani, in una costante ricerca di un dialogo, di un rapporto di comprensione.
Accanto a Trieste, temi della sua poesia sono il mare, come simbolo di fuga e di avventure spirituali, e gli affetti personali e familiari, attraverso cui si legano passati e presente, le memorie dell'infanzia e le riflessioni sull'attualità. Pur così appartato, Saba appare infatti, profondamente legato e sensibile alla vita del suo tempo, che egli contempla con assoluta libertà ideologica e con costante e coerente tensione morale, in uno spirito di piena solidarietà con gli aspetti più veri e sinceri della vita degli altri uomini.
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