Franck Thilliez
Labirinti
Fazi Editore
Traduzione di Federica Angelini
Il nuovo capolavoro del re del thriller francese, autore da nove milioni di copie vendute e maestro assoluto del rompicapo letterario.
Una giovane poliziotta, Camille
Nijinski, si trova nello studio del dottor Fibonacci, uno psichiatra che
si accinge a raccontarle una storia incredibile di cui è l’unico
depositario. Si tratta della testimonianza raccolta da una paziente, la
quale è stata trovata priva di sensi e di memoria in un bosco accanto al
cadavere di un uomo. Camille, incaricata di seguire le indagini, ha
bisogno di capire di più riguardo a questa improvvisa perdita di
memoria, ma lo psichiatra ha molto altro da rivelarle. Prima di
dimenticare tutto, la sua paziente ha condiviso con lui i fatti del suo
passato: una storia lunga e complessa, senza dubbio la più straordinaria
che Camille ascolterà in tutta la sua carriera. Le protagoniste sono
cinque. Tutte donne. La giornalista, la psichiatra, la rapita, la
scrittrice… E la quinta? La quinta donna è il filo del labirinto, è
colei che fornirà le risposte a tutte le domande e, forse, anche una via
d’uscita.
La mente geniale dell’autore ha dato vita a un vero e proprio labirinto
infernale cosparso di tranelli e vicoli ciechi, in cui il lettore verrà
intrappolato insieme ai protagonisti.
Franck Thilliez non si stanca mai di giocare… ma questo i suoi lettori più affezionati lo sanno già.
«Passò la notte raggomitolata sul letto, senza chiudere occhio. Quando si accese la luce, scoprì la ragione di quella visita notturna. Su un grande foglio era disegnato un labirinto. Nella vaschetta attaccata alla lavagna c’era un pennarello nero. Una sfida. Dopo averle mostrato l’orrore, quel pazzo voleva giocare. Come ai bei vecchi tempi».
Franck Thilliez
Recensione
I triller di Thilliez sono un viaggio nell'inconscio, nella parte più cupa e buia della mente, di cui qualcosa si conosce, molto si ignora. Hanno una cattiveria sottile e una sfiducia patologica nel genere umano. Edgar Allan Poe è persino un romantico decadente paragonato allo scrittore. Per dare la misura del suo delirio ci vorrebbe un film a due mani di Hitchcock e Ingmar Bergman.
Il lettore è poco corazzato contro i suoi raggiri e i suoi colpi di scena. Molti si astengono dal raccontare la trama dei suoi libri.
E' importante sapere che in questo atto finale compaiono momenti e personaggi dei due precedenti libri: Il manoscritto e C'era due volte, che compongono il trittico. La trama è solo un filo tenue, serve ad accompagnare noi che siamo Arianna (c'è anche lei).
Un avvertimento è non trascurare nomi e simboli di cui è costellato il racconto perchè servono alla conclusione, ma letti da soli non dicono granchè. In due parole, una giovane poliziotta Camille si trova nello studio del dottor Fibonacci, uno psichiatra, non a caso è il nome del matematico pisano del XII/XIII secolo, che le racconta di una paziente ritrovata in un bosco vicino al cadavere di un uomo, la donna ha perso la memoria, subito dopo aver raccontato al medico un sacco di cose interessanti, che nessun altro conosce.
Seguono sulla scena cinque donne, la giornalista, la rapita, la schittrice, la psichiatra e una quinta, che è quella che tiene il bandolo di tutto. Inutile dire altro. Emtrare nel labirinto di Thilliez e una volta dentro, andate avanti e cercate di uscire, consci che nulla è come sembra o come suona. Può essere un'esperienza esaltante, un pò come compilare il labirinto stampato alla fine del libro, anche quello è più un rebus mischiato con una sciarada.
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