LINCOLN NEL BARDO
di George Saunders
Editore:Feltrinelli
Collana:I Narratori
GenereNarrativa moderna e contemporanea
Data uscita:31/08/2017
Pagine:352
Formato:brossura
Lingua:Italiano
Listino:€ 18,50
SINOSSI
Febbraio 1862, la Guerra civile è iniziata da un anno, e il presidente
degli Stati Uniti, Abraham Lincoln, è alle prese con ciò che sta
assumendo tutti i contorni di una catastrofe. Nel frattempo Willie, il
figlio prediletto di undici anni, si ammala gravemente e muore. Verrà
sepolto a Washington, nel cimitero di Georgetown. A partire da questa
scheggia di verità storica – i giornali dell’epoca raccontano che
Lincoln si recò nella cripta e aprì la bara per abbracciare il figlio
morto – Saunders mette in scena un inedito Aldilà romanzesco popolato di
anime in stallo.
Il Bardo del titolo, un riferimento al Libro
tibetano dei morti, allude al momento di passaggio in cui la coscienza è
sospesa tra la morte e la prossima vita. È questo il limbo in cui si
aggirano moltitudini di creature ancora troppo attaccate all’esistenza
precedente, come Willie, che non riesce a separarsi dal padre, e il
padre, che non riesce a separarsi dal figlio.
Accompagnati da tre
improbabili guide di ascendenza dantesca, assisteremo allo
sconvolgimento prodotto nel mondo di queste anime perse dall’arrivo di
Willie Lincoln, che è morto e non lo sa, e di suo padre, il presidente,
che è come morto ma deve vivere per il bene del proprio paese. Sentiremo
le voci – petulanti, nostalgiche, stizzose, accorate – degli spiriti e
il controcanto della storia. Leggeremo nei pensieri di Lincoln e nella
mente di suo figlio, uniti da un amore che trascende il dolore e il
distacco fisico.
Il romanzo si svolge in una sola notte, eppure
abbraccia le epoche e arriva fino a noi, spaziando in un territorio dove
tutto è possibile, dove la logica convive con l’assurdo, le vicende
vere con quelle inventate, dove tragedia e farsa non sono due categorie
distinte e separate ma un’unica realtà indifferenziata e
contraddittoria, che proprio per questo appare spaventosa e viene
negata. Come si può vivere, amare e compiere grandi imprese, sapendo che
tutto finisce nel nulla? Probabilmente la risposta non esiste, ma
Saunders affronta questo nucleo emotivo con tutta l’onestà e la
partecipazione che può metterci uno scrittore alle prese con
interrogativi così enormi.
Biografia
GEORGE SAUNDERS
George Saunders (Amarillo, Texas, 1958) ha pubblicato quattro raccolte
di storie: Bengodi, Pastoralia, Nel paese della persuasione e Dieci
dicembre. In più è autore dell’ormai famoso discorso agli studenti,
L’egoismo è inutile. Elogio della gentilezza. Con il suo lavoro si è
aggiudicato il Folio Prize e due volte il National Magazine Award. È
stato incluso dal “New Yorker” nella lista dei “venti scrittori per il
ventunesimo secolo” e nel 2013 è stato insignito del PEN/Malamud Award,
il più prestigioso premio statunitense per gli autori di racconti. La
rivista “Time” l’ha inserito fra le cento persone più influenti del
mondo. Feltrinelli ha pubblicato Lincoln nel Bardo (2017), il suo primo
romanzo, e Nel paese della persuasione (Ue, 2018).
“Saunders ottiene l’impossibile senza sforzo: siamo fortunati ad
averlo.” Jonathan Franzen
RECENSIONE
La disperazione per la perdita di un figlio,i rapporti tra amore e morte: non importa che il padre sia l'uomo più potente d'America, il dolore per un lutto così grave rende uguale qualsiasi essere umano.
George Saunders, famoso scrittore americano di racconti e saggi, esordisce nel romanzo in modo particolare: scegliendo le corde della tragedia,anche se intime nell'ironia, racconta una storia ambientata in un luogo sospeso e impalpabile, il Bardo, qualcosa di simile al nostro purgatorio nel linguaggio del buddismo tibetano.
Propio lì incontra i protagonisti, che sono tutti morti, anime che in un cimitero di Georgetown, Washington D.C., nel 1862, resistono e negano il loro destino.
Ognuno di questi strani fantasmi ha le proprie ragioni per ribellarsi e cercare di procrastinare la dipartita: da Hans Vollman, pittore a cui la caduta di una trave in testa ha impedito di consumare il matrimonio con la giovane sposa che gli aveva finalmente aperto le porte dell'alcova, a Roger Bevins III, suicida per amore deciso a non negare più la sua natura gay.
Alle loro voci si alternano quelle di altri ospiti, frammenti di vite unite in uno strano coro, raccolte in una notte in cui arriva un ospite speciale,il piccolo Willie Lincoln, figlio di Abraham,morto a 11 anni per febbre tifoidea mentre alla Casa Bianca si svolgeva un faraonico party.
Nella cripta in cui la bara attende di essere tunulata appare il presidente che, distrutto dal dolore, vuole dare l'ultimo addio a suo figlio.
Un uomo che,oltre a quella terribile perdita, deve fare i conti con la ferocia della Guerra civile appena iniziata, destinata a trasformarsi in un bagno di sangue: toccherà quindi al bambino accudire e consolare il padre,spingendolo a vivere per il bene del Paese.
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