L’isola di Arturo
Elsa Morante
Elsa Morante
2017
pp. 392
€ 42,00
ISBN 978880623751
Il libro
L'isola
di Arturo, sessant'anni fa. Per questo compleanno del romanzo di Elsa
Morante abbiamo pensato di restituire l'emozione di quando apparve per
la prima volta riproducendo in edizione anastatica il Supercorallo del
1957.Nove anni dopo il suo romanzo d'esordio, Menzogna e
sortilegio, L'isola di Arturo vinse il premio Strega, raccolse i
consensi dei maggiori critici italiani, a partire da Giacomo
Debenedetti, e iniziò ad affascinare i lettori tanto che ancora oggi
risulta, alla prova del tempo, il libro della Morante piú richiesto e
amato. Nei sentimenti del protagonista si sono rispecchiate generazioni
di adolescenti e l'isola di Procida è diventata uno di quei luoghi
letterari che tutti hanno assorbito e interiorizzato anche se non ci
sono mai stati.
Entrando dunque L'isola di Arturo nella sua terza età come classico indiscusso, lo riproponiamo come era ab origine, con il gusto tipografico di allora e con la copertina di Guttuso, che era la mano piú riconoscibile e assidua fra i pittori dell'Einaudi di quegli anni. Tre anni dopo, nel 1960, Guttuso illustrò il Millennio dei Promessi sposi prefato da Moravia: tout se tient.
Entrando dunque L'isola di Arturo nella sua terza età come classico indiscusso, lo riproponiamo come era ab origine, con il gusto tipografico di allora e con la copertina di Guttuso, che era la mano piú riconoscibile e assidua fra i pittori dell'Einaudi di quegli anni. Tre anni dopo, nel 1960, Guttuso illustrò il Millennio dei Promessi sposi prefato da Moravia: tout se tient.
SINOSSI
Il romanzo è un'esplorazione attenta della prima realtà verso le
sorgenti non inquinate della vita. L'isola nativa rappresenta una felice
reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote.
L'isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale,
attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola,
l'eroe ragazzo-Arturo. È una scelta rischiosa perché non si dà uscita
dall'isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio
dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.
BIOGRAFIA
RECENSIONE
ELSA MORANTE, nata a Roma nel 1918, è una delle voci più originali della nostra narrativa contemporanea. Estranea alle varie tendenze del nostro tempo, essa è rimasta fedele ad un suo stile narrativo che mira a cogliere la vita segreta e le suggestioni fantastiche dei suoi personaggi: per questo le sue pagine più belle sono quelle che rappresentano le fantasie ed i sogni dei fanciulli.
Questi caratteri, che la critica ha definito con il termine <<realismo magico>>, e che compaiono già nei primi due importanti romanzi, Menzogna e sortilegio (1948) e L'isola di Arturo (1957), ritornano nell'opera più recente e matura, La storia (1974): un ampio romanzo che la Morante ha voluto dedicare alle infinite vittime della storia ufficiale, delle guerre e della violenza.
Appunto da un atto di violenza compiuto a Roma da un soldato tedesco su una povera donna è nato Useppe, un bimbo gracile, epilettico, che non sa vivere con gli altri bambini e non riesce a frequentare la scuola, ma che sa animarecon fantasia poetica il mondo che lo circonda e aderire con istintiva immediatezza a tutti gli aspetti più tenui della vita naturale. Così è nata una singolare amicizia tra lui e la cagna Bella, una povera bestia che ha atteggiamenti quasi umani e prova un istintivo senso di protezione verso il povero fanciullo.
Useppe è una figura patetica: in lui la scrittrice ha voluto cogliere una capacità: di sentire poeticamente la vita, possibile solo nei cuori più semplici ed ignari dell'amara realtà. Useppe sarà poi, al termine del romanzo, vittima di un attacco più violento del suo male, e Bella ne custodirà il corpo contro chiunque finchè un poliziotto dovrà abbatterla.
Della Morante vi ricordo anche l'ultimo romanzo Aracoeli (1982).
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