venerdì 2 novembre 2018

L'ISOLA DI ARTURO by ELSA MORANTE- EINAUDI




L’isola di Arturo

Elsa Morante

2017
pp. 392
€ 42,00
ISBN 978880623751



Il libro

L'isola di Arturo, sessant'anni fa. Per questo compleanno del romanzo di Elsa Morante abbiamo pensato di restituire l'emozione di quando apparve per la prima volta riproducendo in edizione anastatica il Supercorallo del 1957.Nove anni dopo il suo romanzo d'esordio, Menzogna e sortilegio, L'isola di Arturo vinse il premio Strega, raccolse i consensi dei maggiori critici italiani, a partire da Giacomo Debenedetti, e iniziò ad affascinare i lettori tanto che ancora oggi risulta, alla prova del tempo, il libro della Morante piú richiesto e amato. Nei sentimenti del protagonista si sono rispecchiate generazioni di adolescenti e l'isola di Procida è diventata uno di quei luoghi letterari che tutti hanno assorbito e interiorizzato anche se non ci sono mai stati.
Entrando dunque L'isola di Arturo nella sua terza età come classico indiscusso, lo riproponiamo come era ab origine, con il gusto tipografico di allora e con la copertina di Guttuso, che era la mano piú riconoscibile e assidua fra i pittori dell'Einaudi di quegli anni. Tre anni dopo, nel 1960, Guttuso illustrò il Millennio dei Promessi sposi prefato da Moravia: tout se tient.

 SINOSSI

 Il romanzo è un'esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L'isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L'isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l'eroe ragazzo-Arturo. È una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall'isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.

BIOGRAFIA

Elsa Morante

Elsa Morante nasce a Roma nel 1912. Inizia molto giovane a scrivere favole, filastrocche e racconti per ragazzi pubblicati su diversi giornali, fra i quali il «Corriere dei Piccoli» e «Oggi». Una serie di questi racconti giovanili confluisce nel suo primo libro, Il gioco segreto, uscito nel 1941 e seguito l'anno dopo da Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina. Nel 1936 conosce Alberto Moravia, che sposerà nel 1941. Il suo primo romanzo è del 1948, Menzogna e sortilegio; il successivo, L'isola di Arturo , del 1957. Nel 1958 pubblica un libro di poesie, Alibi (ripubblicata nei «Supercoralli classici» nel 2004 con in appendice Quaderno inedito di Narciso e nel 2012 negli «ET Poesia»). Nel 1961 si separa da Moravia. Del 1963 è la raccolta di racconti Lo scialle andaluso, del 1968 Il mondo salvato dai ragazzini (ripubblicato da Einaudi nel 2006 e nel 2012), del 1974 il suo ritorno al romanzo con La storia, libro che ha un enorme successo. È un romanzo anche il suo ultimo libro, Aracoeli, del 1982. Dopo un lungo periodo di malattia muore a Roma nel 1985. Postumi sono usciti, da Einaudi come quasi tutti i suoi libri, il Diario 1938 e i Racconti dimenticati. Nel 2012 è uscito, sempre per Einaudi, L'amata. Lettere di e a Elsa Morante (Fuori Collana), curato dal nipote Daniele Morante; nel 2013 La serata a Colono (Collezione di teatro), suo unico testo teatrale, e Aneddoti infantili (L'Arcipelago). Nel 1970 Carmelo Bene, che lo considerava «il capolavoro della Morante, vertice della poesia italiana del Novecento», progettò di farne una versione cinematografica con Eduardo De Filippo, ma il progetto non andò in porto. Non è stato rappresentato per più di quarant'anni, fino alla messa in scena del 2013 con la regia di Mario Martone, Carlo Cecchi nella parte di Edipo e Antonia Truppo in quella di Antigone.
L'opera complessiva dell'autrice è raccolta in due volumi nei Meridiani Mondadori, a cura di Cesare Garboli.




RECENSIONE
 
ELSA MORANTE, nata a Roma nel 1918, è una delle voci più originali della nostra narrativa contemporanea. Estranea alle varie tendenze del nostro tempo, essa è rimasta fedele ad un suo stile narrativo che mira a cogliere la vita segreta e le suggestioni fantastiche dei suoi personaggi: per questo le sue pagine più belle sono quelle che rappresentano le fantasie ed i sogni dei fanciulli.
Questi caratteri, che la critica ha definito con il termine <<realismo magico>>, e che compaiono già nei primi due importanti romanzi, Menzogna e sortilegio (1948) e L'isola di Arturo (1957), ritornano nell'opera più recente e matura, La storia (1974): un ampio romanzo che la Morante ha voluto dedicare alle infinite vittime della storia ufficiale, delle guerre e della violenza.

Appunto da un atto di violenza compiuto a Roma da un soldato tedesco su una povera donna è nato Useppe, un bimbo gracile, epilettico, che non sa vivere con gli altri bambini e non riesce a frequentare la scuola, ma che sa animarecon fantasia poetica il mondo che lo circonda e aderire con istintiva immediatezza a tutti gli aspetti più tenui della vita naturale. Così è nata una singolare amicizia tra lui e la cagna Bella, una povera bestia che ha atteggiamenti quasi umani e prova un istintivo senso di protezione verso il povero fanciullo.

Useppe è una figura patetica: in lui la scrittrice ha voluto cogliere una capacità: di sentire poeticamente la vita, possibile solo nei cuori più semplici ed ignari dell'amara realtà. Useppe sarà poi, al termine del romanzo, vittima di un attacco più violento del suo male, e Bella ne custodirà il corpo contro chiunque finchè un poliziotto dovrà abbatterla. 

Della Morante vi ricordo anche l'ultimo romanzo Aracoeli (1982).

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