sabato 2 aprile 2022

FAME BLU DI VIOLA DI GRADO - LA NAVE DI TESEO

 LA MUSA FATALE. INQUIETA, SEDUCE, PROTEGGE E INGANNA

"Sbatto le palpebre per la stanchezza e le mie ciglia emettono un suono minuscolo, impercettibile, sul bianco dell'alto cuscino."

E' la più ossessiva delle notti, specchio del vuoto e delle morte, incapace di portare tregua nè consolazione; al contrario, crudelmente ingrandisce ogni minimo rumore, tormentando l'orecchio e torturando il cervello. Notte da incubo, insomma, simile a certe infinite e terrorizzanti notti d'infanzia. <<Sento cadere il tempo, goccia a goccia, e nessuna goccia che cade si sente cadere ... Avverto la mia testa posata materialmente sul cuscino nel quale essa affonda. L'epidermide della fodera ha con la mia epidermide un contatto di persona nell'ombra. Perfino l'orecchio sul quale poggio mi si stampa matematicamente contro il cervello. Sbatto le palpebre per la stanchezza e le mie ciglia emettono un suono minuscolo, impercettibile, sul bianco sensibile dell'alto cuscino. Respiro sospirando e il mio respiro ha luogo: non è mio. L'orologio della casa, luogo sicuro là nel fondo delle cose, scocca la mezza, secca e nulla. Tutto è tanto, tutto è così buio e così freddo!>>.

Caterina Giuseppa Buttitta 

VIOLA DI GRADO

FAME BLU

LA NAVE DI TESEO

Collana Oceani

Formato Brossura

Pubblicato 31/03/2022

Pagine 192 

Euro 18,00

 

 

 

 

Fame blu

Dopo aver perso il fratello gemello, un’italiana solitaria lascia Roma e si trasferisce a Shanghai, la città dove lui sognava di vivere e aprire un ristorante. Lì, mentre insegna italiano ai cinesi, incontra una ragazza enigmatica: Xu. Anche Xu è in fuga da un passato turbolento: un padre violento, una madre evanescente, una famiglia numerosa che la voleva maschio. Accomunate da una solitudine che somiglia a una fame implacabile, le due ragazze si avvicinano sempre più l’una all’altra, divise tra il bisogno di affetto e la tentazione oscura di superare il limite oltre il quale il linguaggio si disgrega e l’eros diventa divoramento. Tra fabbriche tessili abbandonate e mattatoi degli anni ’30 scoprono una dimensione estrema in cui mordersi, appropriarsi dell’altra, è parte essenziale del rito amoroso.
In una Shanghai tentacolare e aliena che contiene ogni altra città e ogni altra storia, in cui le culture e i simboli dell’Asia si mescolano all’Europa, la ricerca dell’amore diventa un percorso vertiginoso in se stessi che annienta ogni tabù, ricordandoci i nostri sogni più bizzarri e potenti.
 
 
Viola Di Grado (1987) è l’autrice di Settanta acrilico trenta lana (2011, vincitore del premio Campiello Opera Prima e del premio Rapallo Carige Opera Prima) e Cuore cavo (2013, finalista al PEN Literary Award e all’International Dublin Literary Award). Con La nave di Teseo ha pubblicato Bambini di ferro (2016) e Fuoco al cielo (2019, vincitore del premio Viareggio Selezione della giuria). Vive a Londra, dove si è laureata in Filosofie dell’Asia Orientale. I suoi libri sono tradotti in diversi paesi.

 

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