lunedì 11 aprile 2022

RECENSIONE - GLI ULTIMI AMERICANI DI ARIANNA FARINELLI - MONDADORI

 POPOLI, corpi, generi

Noi siamo migranti

Caterina Giuseppa Buttitta


Gli ultimi americani

Arianna Farinelli
pubblicato da Mondadori

Collana Scrittori italiani e stranieri

Pubblicato 22/03/2022

Pagine 228 Euro 18,50


 

Il libro

Quando lo scrittore è malinconico racconta storie di uccelli: «Ogni primavera, gli uccelli migratori percorrono immense distanze volando verso Nord. E ogni autunno, tornando al Sud, volano lungo lo stesso percorso. E così da milioni di anni. Per gli uccelli la migrazione è una condizione di vita». Alma lo ascolta nuda, sdraiata sul letto dello studio dove si incontrano quasi ogni giorno. La storia che lo scrittore ama di più è quella dei cuvivies , che alla fine dell'estate volano per migliaia di chilometri dall'Alaska alle pampas argentine. Ma è una storia maledetta: quando gli uccelli arrivano sulla laguna andina di Ozogoche si gettano in picchiata nelle acque gelide dei laghi e muoiono all'istante. Gli scienziati non sono ancora riusciti a capire il perché, ma lo scrittore ha una sua spiegazione: «E un suicidio di massa, Alma, i cuvivies non torneranno mai nelle pampas. La promessa del ritorno galleggia insieme alle loro carcasse sulle acque della laguna». Alma non immagina che la storia di quegli uccelli finirà per assomigliare così tanto a quella dello scrittore. Gli ultimi americani è dedicato "a tutti coloro che migrano" ed è il racconto di tre rotte migratorie che convergono negli Stati Uniti ma che arrivano da molto lontano. Lo scrittore e Lola sono cresciuti insieme in un' hacienda colombiana, lui come figlio del padrone e lei di una governante. Ancora adolescenti, si sono innamorati, ma un evento doloroso ha finito per dividerli. Si ritrovano molto tempo dopo a New York, dove lui arriva come rifugiato politico e lei come immigrata illegale. La storia di Alma, invece, comincia in un quartiere povero alla periferia di Roma. Dopo molti anni negli Stati Uniti e la fine di un matrimonio, una sera partecipa a una competizione di storytelling. E qui che conosce lo scrittore, ormai famoso, e Lola. Quel primo incontro darà vita a un intreccio d'amore e amicizia che in modi inaspettati finirà per coinvolgere tutti e tre. 

Arianna Farinelli

Arianna Farinelli è nata a Roma nel 1975. Dal 2001 vive negli Stati Uniti. Nel 2009 ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze politiche e dal 2010 insegna al Baruch College della City University of New York. Gotico americano è il suo primo romanzo.Pubblica nel 2022 Gli ultimi americani per la Mondadori.

RECENSIONE

Arianna Farinelli esplora le migrazioni, di corpi e di genere, impietosa e acuta osservatrice della violenta crudeltà del nostro mondo. I migranti considerano il viaggio come una transizione come un montaggio, crei semplicemente vivendo, sperimentando qualcosa di nuovo, andando oltre i confini, le definizioni.

Il dialogo tra consenso e frontiere esiste, è tangibile. Nel romanzo Gli ultimi americani, Mondadori, i tre protagonisti: uno scrittore sudamericano volutamente senza nome, la sua compagna sudamericana Lola e Alma, scrittrice di un quartiere povero della periferia romana da tempo negli Stati Uniti, che stringerà con loro un legame di amore e profonda amicizia, sono fuggiti da un passato che non si cancella mai.

Si trovano tutte e tre a New York, Lola e lo scrittore sono scappati dalla Colombia, lei è immigrata clandestina, lui un rifugiato politico. Alma li conosce ad una competizione di storytelling. Sono loro gli ultimi americani.
    "Come gli uccelli migratori, che sono una forte metafora nel romanzo anche gli esseri umani migrano per scappare dalla guerra, ma anche dalla povertà. Tutta la vita può essere considerata una tenace e a volte purtroppo disperata migrazione dal dolore verso la felicità. I miei profughi, scappano da una guerra che è a bassa intensità, quindi diversa dalla guerra che vediamo oggi in Ucraina che è ad alta intensità, di invasione" dice all'ANSA la Farinelli, politologa e scrittrice nata a Roma nel 1975 che da vent'anni vive negli Stati Uniti. 

Le persone che cercano di attraversare i confini geografici e sociali imposti da un mondo in cui si costruiscono sempre più muri, cercando di capire quei grandissimi movimenti che sono le migrazioni di massa determinate dalla necessità di sopravvivere. Esiste una relazione tra i movimenti di oggi e i movimenti che hanno formato la civiltà. I cambiamenti non sono solo geografici, riguardano la cultura, i sentimenti, le relazioni ...E' importante capire la necessità di emigrare, cosa significa essere un rifugiato. Sono le conseguenze di un capitalismo che si può fermare solo cambiando il nostro modo di vivere. 

Se Gli ultimi americani - appena edito in Italia da Mondadori, ha una straordinaria potenza, una capacità rara di scuotere dal torpore, di trascinare in un purgatorio in terra, è grazie al talento della scrittrice Farinelli, descrivere quel che esiste, dare corpo a un orrore reale senza indietreggiare .

Se poi l'intera trama è avvolta in un'afa da <<pianura in fiamme>>, un'atmosfera ambigua, senza spazio nè tempo, è perchè l'autrice pone e ci pone delle domande: <<Identità, radici, la patria è il luogo, geografico o sentimentale, in cui affonda le sue radici tanta letteratura della diaspora contemporanea la cui scrittura vive nella tensione tra le origini lontane e un presente che richiede di accogliere nuovi costumi e una nuova lingua.>> <<La nostra identità è al tempo stesso plurale e parziale.>>

<<Avevo bisogno di entrare in contatto con la tradizione di queste vite che  naufragate, creano un territorio dove costruire uno stradario della migrazione; una frontirera tra i vivi e i morti, chi fugge e chi arriva, la verità, la bugia, la fantasia, la realtà.

La storia permette di raccontare tante cose che accadono a determinati esseri umani in un certo contesto, ma che sono capitate a molti altri, in luoghi diversi e in altri momenti. La migrazione è una storia universale. E' è resterà il grande tema di questo secolo.

Identità, radici, la patria è il luogo, geografico o sentimentale, in cui affonda le sue radici tanta letteratura della diaspora contemporanea la cui scrittura vive nella tensione tra le origini lontane e un presente che richiede di accogliere nuovi costumi e una nuova lingua.

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