martedì 2 luglio 2019

RECENSIONE #65/19 DRACUL by DACRE STOKER & J. D. BARKER - CASA EDITRICE NORD


Dracul

DACRE STOKER & J. D. BARKER

CASA EDITRICE NORD

Collana
NARRATIVA NORD
Numero di pagine 480
Formato Libro - Cartonato con sovraccoperta
ISBN 9788842931362
Prezzo € 18.60
 

SINOSSI

«Sono convinto che i fatti qui descritti siano accaduti davvero, per quanto incredibili e incomprensibili…»
Colpi alla porta. Sempre più rapidi, sempre più forti. Barricato in cima alla torre abbandonata, Bram Stoker prega che i cardini tengano e, nel frattempo, si prepara. Appende crocifissi e specchi alle pareti, carica il fucile e attende. Infine, temendo di non arrivare vivo all'alba, prende carta e penna e inizia a scrivere tutto quanto è accaduto fino a quel momento…
La storia comincia quando Bram ha cinque anni. È un bambino cagionevole, spesso costretto a letto, che passa gran parte del suo tempo con la sorella Matilda. E l'unica persona in grado di farlo stare meglio è Ellen, la giovane tata. Eppure c'è qualcosa di strano in lei, nei suoi modi enigmatici, nella sua carnagione pallidissima. All'inizio è solo una sensazione, poi Bram e Matilda scoprono che, di tanto in tanto, Ellen esce di nascosto la notte. Proprio nelle notti in cui avvengono dei brutali omicidi a Dublino: persone trovate morte senza più una goccia di sangue in corpo. I sospetti di Bram e Matilda si fanno sempre più concreti finché, all'improvviso, Ellen sparisce e con lei anche il misterioso assassino che stava terrorizzando la città.
Gli anni passano. Miracolosamente guarito, Bram continua gli studi al Trinity College, mentre Matilda parte per Parigi. Al suo ritorno, corre da Bram con una notizia terrificante: ha visto Ellen, ancora giovane e bella come quando loro erano bambini. I due fratelli non lo sanno, ma quello sarà l'inizio di un incubo: l’incontro di Bram con una creatura allo stesso tempo spaventosa e affascinante, un incontro che, anni dopo, darà vita a un «romanzo» destinato a diventare leggenda…

«I due autori hanno immaginato e rimescolato con grande abilità i motivi del capolavoro originale con risultati sorprendenti. La qualità ipnotica della prosa di Stoker si rinnova in «Dracul» accresciuta dal ritmo del thriller contemporaneo.»
Mirko Zilahy, La lettura
 
«Un romanzo che si legge d’un fiato, grazie a una trama ben congegnata e a un ritmo narrativo implacabile nel costruire la tensione. »
Financial times
 
«Un romanzo che getta nuova luce sui personaggi e sull’autore di una delle opere più lette di sempre. Con la giusta dose di suspense, crea una tensione cui è impossibile resistere. »
Booklist
 
«Un grande romanzo che merita un posto d’onore in tutte le librerie degli appassionati di horror e thriller.»
Kirkus Reviews
 
«La narrazione trascina i lettori in un’avventura mozzafiato, con colpi di scena quasi a ogni pagina. Un libro imperdibile anche per tutti coloro che amano i romanzi labirintici di Carlos Ruiz Zafón. »
Library Journal
 
«La prosa elegante e l’intreccio senza sbavature danno una certa credibilità – sottilmente inquietante, visto il soggetto trattato – alla storia… Merito anche della diretta discendenza di Dacre Stoker e alle meticolose ricerche da lui compiute sugli archivi dell’antenato. »
Independent
 
RECENSIONE
 
Alimentata dal film come Dracula di Bram Stolker di Francis Ford Coppola e Intervista col vampiro di Neil Jordan (dal romanzo di Anna Rice), era allora in corso l'ennesima <<epidemia vampirica>> che, segnando una fase della trasformazione del vampiro <<postmoderno>>, ribadiva il suo carattere di revenant nella cultura contemporanea. L'incontro con il vampiro segna la vita e la storia delle culture locali e tradizionali: il sangue come elemento di vita e di morte.
 
La figura del vampiro ci offre elementi di riflessione per interpretare l'inquieta visione di un futuro venato di angoscia della fine del mondo. Le connessioni tra le figure e i motivi vampirici: vampiri, lupi mannari, streghe, sono tutte figure che raccontano una continuità tra mondo dei vivi e quello dei morti. Tuttavia questi fenomeni si sono presentati nella paura del <<ritorno>> dei vampiri, che li vede tuttora presenti, dalla letteratura al cinema (si pensi alla popolarità della saga Twilight).
 
Nel momento dell'affermarsi della modernità, il vampiro trovava dunque una possibilità di rinascita nella letteratura romantica, ponendo così le basi per la sua mitologia contemporanea. Mentre il vampiro folklorico era legato alla società tradizionale e alle sue contraddizioni, quello letterario nasce in qualche misura come prodotto della fine di quell'universo e del lento affermarsi di un mondo nuovo. La sete di sangue del vampiro moderno rimanda a ossessioni e angosce diverse da quelle della società tradizionale.
 
Sullo sfondo dell'interesse per la scomparsa della <<moda>> dei vampiri che, nel passato, venivano ovunque scoperti, esumati, bruciati. Eppure, per uno dei tanti paradossi della storia si assiste alla successiva <<resurrezione>> del vampiro, utilizzandolo per evocare l'emergere del capitalista sfruttatore nella società industriale.
 
L'immagine del collettivo è vivo più che mai, metafore, positive e negative, del termine vampiro, che si presterà ad incarnare il male assoluto, il diavolo, il cannibale, ma anche l'artista, il flàneur, l'errante, il seduttore, lo straniero, l'emigrante. Ai giorni nostri, il vampiro che non può <<specchiarsi>>, si ripropone come figura dell'autorappresentazione dell'uomo nella società attuale. Nel suo delirio di potenza e nella sua ricerca di <<eternità>>, rivela tutta la fragilità, l'orrore della propria condizione. Così nella storia della tradizione culturale dell'Occidente, il vampiro ormai <<globalizzato>> non abita più le rovine dell'antico mondo, ma quelle postmoderne.
 
Davanti alla minaccia del tramonto interpretativo del mondo che conosciamo, forse è lecito pensare che il vampiro, che ha saputo trasformarsi e <<non morire>>, nel passaggio alla modernità per rappresentarne l'inquietudine, sopravviva proprio perchè alimentato dalla nostra incertezza, dal nostro attuale senso della fine e dal bisogno di scongiurarlo.
 
Da allora, Dracula è stato letto come mito del terrore, del fantastico, della paura, del diverso, del ribaltamento delle leggi naturali, dell'incubo luminoso di una vita inesauribile; è stato additato come metafora politica di un mondo antico, estraneo e misterioso, aristocratico, che spaventa la borghesia industriale inglese di fine Ottocento; come simbolo della battaglia tra la tecnologia e una superstizione che ha a che fare col profondo, col rimorso, con l'archetipo del grande male e del suo fascino; è stata indagata l'estetica del mostro, dell'uomo di notte, del misogino, e via dicendo.
 
In questo senso Dracul, il romanzo di Dacre Stoker e J. D. Barker, in uscita a giugno in Italia per la Casa Editrice Nord, rende giustizia alla radice dublinese e alle fortissime influenze cui Stoker soggiacque durante i primi anni di vita. Perchè questo romanzo riesce a legare con un filo nero l'invenzione letteraria e la vicenda biografica di Bram prendendo spunto da un diario ritrovato nella soffitta in una casa sull'isola di Wight.
 
Così i due autori hanno immaginato e rimescolato con grande abilità i motivi del capolavoro originale con risultati sorprendenti. La qualità ipnotica della prosa di Stoker si rinnova in Dracul accresciuta dal ritmo del thriller contemporaneo. C'è tutto in una storia carica di emozioni, veloce e spaventosa, un mistero che segna come una piaga la famiglia di Bram, accompagnandone i primi anni e la miracolosa oscura guarigione per riannodarsi infine a Dracula con una credibilità che mette i brividi addosso.

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