mercoledì 5 aprile 2023

RECENSIONE "BUONVINO TRA AMORE E MORTE" DI WALTER VELTRONI - MARSILIO

 

Veltroni e il ritorno del commissario Buonvino

Esce il nuovo giallo, il quarto della serie


WALTER VELTRONI, 'BUONVINO TRA AMORE E MORTE' (MARSILIO, PP. 224 - Euro 15)


 

 

 

 

 

 

 

 

Il libro

Dopo l’attentato subito da Veronica proprio nel giorno del loro matrimonio, il commissario Buonvino, straziato dal dolore, indaga insieme agli intrepidi e scombinati agenti del commissariato di Villa Borghese per capire se, colpendola, gli ignoti criminali hanno voluto mandare un segnale a lui o se nella vita di sua moglie si nasconde qualcosa che giustifichi una vendetta tanto efferata. Intanto, a piazza di Siena viene ritrovato il corpo di un uomo crivellato di proiettili, come se si fosse ritrovato davanti a un plotone d’esecuzione. Scavando nel passato della vittima, Buonvino risale fino a un tragico evento accaduto nel clima torbido e avvelenato dagli intrighi della Roma del 1944, in procinto di essere liberata dagli Alleati. Mentre la moglie, ancora in coma, lotta tra la vita e la morte, nel commissario nasce presto il sospetto che quelle due vicende possano essere legate da un filo invisibile.

Autore

 è nato a Roma il 3 luglio 1955. È stato direttore dell’Unità, vicepresidente del Consiglio e ministro per i Beni e le attività culturali, sindaco di Roma, fondatore e primo segretario del Partito democratico. Oltre al primo capitolo delle indagini del commissario Buonvino, Assassinio a Villa Borghese, pubblicato sempre da Marsilio nel 2019, ha scritto vari romanzi, tra i quali La scoperta dell’alba (2006), Noi (2009), L’isola e le rose (2012), Ciao (2015), Quando (2017), tutti editi da Rizzoli. Ha realizzato diversi documentari tra i quali Quando c’era Berlinguer (2014), I bambini sanno (2015), Indizi di felicità (2017), Tutto davanti a questi occhi (2018) e la serie sulla storia dei programmi televisivi Gli occhi cambiano (2016). Nel 2019 è uscito il suo primo film, C’è tempo. Collabora con il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport.  

RECENSIONE

È tornato, il commissario Giovanni Buonvino, personaggio nato dalla penna di Walter Veltroni.

Buonvino è un investigatore dal sorriso hollywoodiano, alla Cary Grant, denti bianchi. Sorriso che, talvolta, ricorda il felino di Lewis Carroll: "Il sorriso di Giovanni era rimasto nella grande stanza del commissariato come quello del Gatto del Cheshire di "Alice nel Paese delle Meraviglie". Buonvino è un tipo malinconico e contemplativo.
    Mite, non urla. Segni particolari: fobia dei rettili, un terrore che sfocia in crisi di panico. Idiosincrasie: detesta i rebus.
    Li detestava "fin da bambino. Fin da quando sua madre, preoccupata per i suoi improvvisi e frequenti mal di stomaco, lo portava con una cadenza quasi regolare dal medico, che alla fine di ogni visita emetteva sempre la stessa, apodittica sentenza: «Acetone»". La passione per le indagini? Ha origini lontane, risale agli anni dell'infanzia, quando gli capitava tra le mani "La Settimana Enigmistica"; la leggeva nelle sale d'attesa degli studi medici. Era attratto dai giochi con i puntini, quelli che davano vita alle figure: "Col tempo si era convinto che la sua passione per le indagini fosse nata proprio in quelle estenuanti attese, nella cura con cui, puntino dopo puntino, cercava di immaginare la natura del disegno che poi avrebbe completato".
    Buonvino è un uomo sensibile dal 'pianto facile ma nascosto'.
    Buonvino piange in silenzio. Si commuove per "la storia di un talento, nel canto o in cucina, che riusciva ad affermarsi dopo tanta fatica e tante delusioni, una spiaggia corrosa dal riscaldamento globale, una specie marina che scompariva per sempre, un bel discorso pieno di valori, la sofferenza subita da un discriminato, la solitudine di un soldato al fronte o di una ragazza incarcerata perché ribelle a un potere malvagio". Un tipo affascinante, Buonvino, carismatico, come nella miglior tradizione dei detective della letteratura 'mistery'. Sfreccia tra le strade di Roma a bordo di una spider, una Triumph Spitfire. Ama il mare, la spiaggia di Sperlonga e quella sarda di Piscinas. Legge Alda Merini, Eliot, Ian McEwan. Ha due gatti 'milanisti' che si chiamano Gullit e Rijkaard. Appassionato di cinema, adora Kubrick e si confida con il poster di Nik Novecento, l'attore bolognese, scomparso giovanissimo nel 1987, che recitò in molti film di Pupi Avati. Veltroni è un ammiratore di Nik Novecento e ha voluto rendergli omaggio, facendone un amico immaginario del commissario. In questo nuovo episodio, 'Buonvino tra amore e morte', il quarto della fortunata serie, il commissario è travolto da una tragedia: la moglie è in fin di vita. Ha subìto un attentato proprio nel giorno in cui lei e Buonvino si sono sposati: 'Poi erano arrivati quei colpi, come dei mortaretti, ma meno gioiosi, più secchi, più cupi. Un suono che Buonvino conosceva bene ma che lì, in quel momento e in quel clima festoso, era del tutto fuori contesto, insopportabilmente volgare. Quando si era voltato verso Veronica l'aveva vista a terra (…) Chi poteva voler uccidere una persona come lei? O magari, colpendo Veronica, in verità volevano punire Buonvino?'.
    Indagando, insieme agli agenti del commissariato romano di Villa Borghese, Buonvino risale a un tragico evento accaduto nella Roma del 1944, appena liberata dagli Alleati.
    Walter Veltroni (1955). È stato direttore dell'Unità, vicepresidente del Consiglio e ministro per i Beni e le attività culturali, sindaco di Roma, fondatore e primo segretario del Partito democratico. Per Marsilio, oltre a 'Buonvino tra amore e morte', ha pubblicato 'Assassinio a Villa Borghese' (2019), 'Buonvino e il caso del bambino scomparso' (2020) e 'C'è un cadavere al Bioparco' (2021).

 

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