Il giardino degli aranci di Dario Voltolini racconta che siamo vampiri in cerca di desideri
- Quando raggiungi un’età in cui la proiezione verso il futuro arranca faticosamente perdendo nel suo cammino lo stupore del desiderio, accade che gli amori a cui ti aggrappi nei tuoi ricordi sono pochi, pochissimi.
- Ma quelli che rimangono saldi nella tua testa, sono ancora fluorescenti. Di questi innamoramenti preziosi parla l’ultimo libro di Dario Voltolini, Il Giardino degli Aranci (edito da La nave di Teseo).
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Nino Nino è una creatura di un candore infinito, e se la sua vita
seguitasse fuori dalle pagine del libro di Dario Voltolini e lui
diventasse ancora più grande, arrivando alla morte, immaginerei il suo
funerale come quello di Bertrand Morane nel film L’uomo che amava le donne di François Truffaut: solo donne.
Il libro
Nino Nino, questo il nome del protagonista, ha conosciuto Luciana al liceo e se ne è innamorato nel modo estremo e audace che appartiene solo al primo amore: per attirare la sua attenzione si espone senza ritegno, disegna arcobaleni e glieli offre in dono ogni giorno all’intervallo fra una lezione e l’altra. Luciana, disorientata, accetta questi bizzarri omaggi, poi però si “fidanza” inspiegabilmente con Attilio e la storia con Nino Nino finisce ancora prima di incominciare. Ora, dopo moltissimi anni, Luciana e Nino Nino hanno un appuntamento al Giardino degli Aranci: si sono rivisti per caso all’Ikea qualche giorno prima, entrambi sono sposati, hanno dei figli, ma il desiderio di chiacchierare, di ripercorrere il passato è forte e li spinge verso questo incontro. È così che Nino Nino, andando verso il Giardino degli Aranci, si ritrova a dialogare con se stesso, a ripensare alle ragazze che lo hanno attratto prima della comparsa di Luciana nella sua vita, e a riconoscere che proprio quella passione così forte da non lasciare spazio a incertezze e paure, indolore nonostante l’esito incompleto dei suoi sforzi, l’ha fatto diventare un uomo capace di aprirsi con autenticità all’universo femminile. Finché, durante l’incontro con Luciana, la curiosità non prende il sopravvento e le chiede come siano andate davvero le cose al liceo… Una scrittura in stato di grazia, nitida e precisa, per raccontare una luminosa educazione sentimentale.
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